stella sbarre

Chef stellati in carcere: più stelle e meno sbarre.

Chef stellati in carcere: più stelle e meno sbarre.

Conosco “SaporiReclusi” quasi per caso, nella mia ricerca di informazioni legate al mondo della ristorazione in carcere.

E’ subito colpo di fulmine con questa associazione culturale, per la grandiosità degli eventi, per la bellezza delle persone, per la profondità di alcune iniziative, non da ultima la cena super stellata PIU’ STELLE MENO SBARRE, organizzata ai primi di Aprile (2016) a Saluzzo, all’interno del carcere La Castiglia.

Lo scopo, oltre al mangiare bene con ricette stellate, è stato quello di sostenere economicamente “Stampatingalera”,  il corso di stampa Fine Art  attivo dal 2014 nel carcere di Saluzzo.

L’arrivo a la Castiglia, per chi non ci è mai stato, lascia subito un senso di ritorno al passato, in quelle epoche di carceri isolate, dalle muragliate enormi, con le sbarre alle finestre senza vetri.

Mi spiegano che questa è stata la sede del carcere fino al 1992 e dal 2006 è stata ristrutturata e restituita alla funzione pubblica, con al suo interno il Museo della memoria carceraria.

Gli ingredienti della serata:

  • la suggestiva location
  • il cibo di alta qualità
  • i grandi vini del territorio italiano, 
  • un gruppo di chef importanti, stellati e conosciuti, che ha preparato  una grande cena di beneficenza, impegnando il pomeriggio in una  lezione al gruppo di detenuti che frequentano il corso di cucina, e lavorando la sera insieme ai detenuti fuori dal carcere.

Ceretto, Oddero, Sordo, Milazzo, Coppo, Zanotto, Scavino, Rocca Albino hanno accompagnato con i loro vini le ricette degli chef e hanno offerto  alcuni magnum per l’asta conclusiva.

Ai tavoli il servizio è stato curato dagli abili e simpatici allievi dell’Istituto alberghiero Virginio Donadio di Dronero, supervisionati dal loro professore Mauro Prato.

I piatti si sono susseguiti in una bontà estrema, decorati magistralmente (nonostante le stoviglie a disposizione fosse di carta e non di sicuro da ristorante super stellato).

Buoni, belli e incredibilmente scenografici! Mi sono divertita a twittarli uno per uno, a complimentarmi in diretta con gli chef, a scattare fotografie a piatti e camerieri, e non da ultimo a ringraziare  il direttore del carcere di Saluzzo per le nobili iniziative e a proporgli il progetto Storie di cibo dietro le sbarre😉

Gli chef che hanno lavorato a tutto questo, e che ho incontrato uno ad uno per uno scambio di chiacchiere e assaggi, sono:


  • Yoji Tokuyoshi del Ristorante Tokuyoshi – Milano – (1 stella michelin)

  • Giancarlo Morelli del Ristorante Pomiroeu – Seregno (MB) – (1 stella michelin)

  • Pino Cuttaia del Ristorante La Madia – Licata (AG) – (2 stelle michelin)

  • Theo Penati e Matteo Boschiero Preto del Ristorante Pierino Penati – Viganò Brianza (LC) – (1 stella michelin)

  • Christian e Manuel Costardi del Ristorante Christian&Manuel – Vercelli – (1 stella michelin)

  • Ugo Alciati del Ristorante – Serralunga d’Alba (CN) – (1 stella michelin)

  • Massimo Camia del Ristrante Massimo Camia – Barolo (CN) – (1 stella michelin)

  • Cristina Bowerman del Ristorante Glass Hostaria – Roma – (1 stella michelin)

  • Alessandro Negrini e Fabio Pisani del Ristorante Il Luogo di Aimo e Nadia – Milano – (2 stelle michelin)

Grazie a tutti per la grandiosa serata 😉