Dimmidisì con Brio, ed è subito Alce Nero Fresco!

Siglata la joint venture fra Alce Nero, la Linea Verde-Dimmidisì e Brio: darà il via alla produzione di prodotti biologici freschi ad alto contenuto di innovazione e di servizio, per l’Italia e l’estero.

Si è costituita il 20 giugno 2017 Alce Nero Fresco, la nuova azienda che si occupa di produrre e commercializzare prodotti freschi biologici legati all’ortofrutta.

A comporla sono Alce Nero per il 60%, La Linea Verde per il 35% e Brio per il 5%.

Il presidente è Andrea Battagliola (anche direttore commerciale de Le Linea Verde S.p.A.), l’amministratore delegato è Massimo Monti (anche ad di Alce Nero S.p.A.) e il direttore commerciale è Tom Fusato (direttore commerciale di Brio S.p.A.).

Tutti presenti davanti alla stampa a Milano lo scorso 6 luglio assieme al presidente di Alce Nero S.p.A. Lucio Cavazzoni per presentare la startup, in una conferenza interessante, tecnica al punto giusto e insaporita alla fine da alcuni prodotti delle tre aziende di partenza e della nuova linea!

Nello specifico:

  • La Linea Verde, storica azienda di Manerbio (Bs), con il brand DimmidiSì è leader della quarta gamma e dei piatti pronti freschi: si occuperà in particolare della logistica e della lavorazione del prodotto.
  • Brio, società che da oltre 25 anni si occupa di produzione e commercializzazione di frutta e ortaggi bio, con le sue cooperative ortofrutticole associate ad Apo Conerpo, ha in carico la parte produttiva.
  • Alce Nero, top player nella produzione e distribuzione di prodotti biologici,  ci mette il marchio, sinonimo di qualità, di varietà di assortimento e di gusto, e garanzia di produzioni sicure e certificate.

L’amministratore Monti spiega le origini di questa società:

 “L’idea di Alce Nero Fresco S.p.A. è venuta due anni fa e da allora s’è lavorato per capire come sviluppare la joint venture.

Siamo concordi nel dire e sostenere che i valori fondanti sono l’amore per la terra (rispettata dall’agricoltura biologica), l’italianità (le materie prime sono prevalentemente italiane, quando la stagionalità e il tipo di coltivazione lo permettono), il controllo dell’intera filiera (tutto è affrontato internamente, dalla produzione di materie prima allo sviluppo delle ricette, dalla produzione alla logistica), l’esperienza e l’innovazione come motore per la crescita

L’obiettivo è studiare, realizzare e distribuire prodotti di IV gamma e zuppe fresche, i cui mercati sono in crescita, come precisa Fusato, direttore commerciale Brio Spa, che ora andrà a ricoprire lo stesso ruolo anche nella nuova società:

“in modo da fornire al consumatore finale in Italia e all’estero un prodotto biologico vegetale di alta qualità sia come sapore sia come profilo organolettico e nutrizionale, in linea con le tendenze di consumo attuali”.

La gamma Alce Nero Fresco sarà presentata in anteprima a settembre al Sana di Bologna.

La gamma si comporrà inizialmente di sei insalate pronte in busta, tre insalatone arricchite e quattro zuppe fresche pronte. Ma sono già in previsione sviluppi e novità.

Come dettaglia Fusato:

“Partiremo dai prodotti di elezione de La Linea Verde, le zuppe fresche e le insalatone pronte, con l’ambizione di fare qualcosa di grande nel comparto del biologico fresco.

Il secondo step saranno gli yogurt; una gamma più ampia di latticini è già in fase di studio, altri progetti bollono in pentola.

L’obiettivo è portare il prodotto fresco Alce Nero a presidiare gli scaffali della Gdo e dei canali tradizionali. In Italia, che resta il mercato di riferimento, ma anche in tutta Europa”.

Altro obiettivo, con la nascita della nuova società, è quello di aggiungere volumi e convertire nuove aziende agricole al biologico.

Lo specifica anche Domenico Battagliola, direttore commerciale di La Linea Verde, sottolineando che il biologico non è un settore nuovo all’azienda di famiglia:

 “Abbiamo un 5% di produzione biologica destinato principalmente alle marche dei distributori e all’estero. Tutto il resto della produzione è comunque gestito in modo sostenibile, a lotta integrata.

Con questo nuovo accordo Brio potrà ampliare il suo parco produttori, e noi stiamo già investendo in uno sviluppo in questo senso, acquisendo nuovi terreni in territori particolarmente vocati alla produzione biologica come la Sardegna.

Tutto ciò servirà a implementare quella che sarà la filiera futura non di noi singole aziende, ma di Alce Nero Fresco”.

Un filiera che al momento non è al 100% italiana (alcuni semi e legumi, ad esempio, o la patata dolce, spiega Fusato, sono di provenienza estera), ma che ha l’ambizione di diventarlo presto.

“Noi siamo soprattutto e prevalentemente produttori di conservati: questa partnership significa entrare in un nuovo territorio, in maniera molto forte”

ha sottolineato Lucio Cavazzoni, presidente di Alce Nero

“Oggi stiamo assistendo a una forte crescita del biologico, in Italia il 13% delle superfici sono destinate al bio. Tuttavia questo tipo di produzione rischia di essere banalizzato.

Il biologico non è proprietà degli agricoltori, fa parte dell’ambiente e delle persone che lo abitano. È uno dei principi con cui realizzare la nuova cultura del cibo”.

…e su questa bella riflessione sui “diritti d’autore” del bio mi sono diretta a degustare le prelibatezze preparate per far assaggiare la varietà dei prodotti, oserei dire ottimi.

Molti li conoscevo, altri li ho scoperti, per il resto mi tengo la curiosità della nuova gamma per il Sana di Bologna.

E tra le Storie di Cibo,  Alce Nero fresco sia!