Dolci di Natale

Dolci di Natale in Italia e nel mondo: dal panettone milanese alle frittelle Colombiane.

Dolci di Natale in Italia e nel mondo: dal panettone milanese alle frittelle Colombiane, un dolcissimo viaggio gastronomico!

Sono quasi terminate le feste natalizie, e con loro anche tutte le abbuffate più o meno ricche!

Quest’anno le mie mangiate sono state quasi tutte a base pesce, un po’ per tradizioni di famiglia, un po’ perché non mangio carne e un po’ perché non adorando i dolci tipici i Natale (panettone, pandoro, torrone) mi riempio bene bene di antipasti e primi, specie appunto se di pesce!

Incuriosita da quali altri dolci scandissero nelle diverse regioni italiane e nei vari paesi del mondo queste feste, e stimolata da una chiacchierata multietnica a questo proposito, ho scoperto una varietà di dolci incredibili (per i piatti salati rimando ad altro articolo, non so quando!).

Iniziamo dall’Italia:

oltre appunto a panettone, pandoro e torrone, si servono come dolci il tronchetto di Natale, la frutta secca, la frutta candita e tutti i dolci che la contengono.

Ogni regione ha però delle particolarità, derivanti magari da tradizioni secolari,  e qui ne elencherò alcune, in attesa del vostro ben gradito contributo per ampliare l’elenco!

In Val D’Aosta si cuociono le pere sciroppate che si servono con cioccolato fuso e panna montata, e si prepara il caffè mandolà, un caffè molto robusto che si serve con mandorle e biscotti secchi tipici, le tegole.

In Piemonte, oltre al famoso torrone d’Alba, si preparano la mousse di mele rosse IGP e la torta di nocciole servita con zabaione. Nella città di Cherasco, inoltre, è tradizione mangiare i baci di Cherasco, cioccolatini ripieni di mandorle e nocciole sminuzzate grossolanamente.

In Liguria si prepara il pandolce (un pane ripieno di zibibbo, uva sultanina, pinoli, pistacchi e zucca candita) e ad Alassio i baci di Alassio (cioccolatini ripieni di frutta secca).

La Lombardia è la patria del panettone, anche detto Pan di Toni, e del bossolà bresciano, molto simile al panettone ma con un impasto più soffice.

Il Veneto dà i natali all’altro dolce tipico natalizio, il pandoro, e anche all’ Offella d’Oro veronese, un ibrido tra un pandoro più schiacciato e una ciambella;  al mandorlato di Cologna Veneta e alla mostarda dolce abbinata al mascarpone.

In Trentino Alto Adige si mangiano lo strudel di mele e lo zelten, specialità tipica del Sud Tirolo, una torta con frutta secca, uvetta, cannella e canditi.

In Friuli è tradizione mangiare la gubana, una sfoglia ripiena di un impasto di frutta secca, miele e vino liquoroso o rum.

In Emilia si prepara il panone di Natale di Bologna con mostarda di mele cotogne, fichi secchi, cioccolato e miele.

La Toscana è la patria del panforte (un dolce basso e sottile, morbido, ripieno di frutta candita, mandorle e spezie), dei ricciarelli (biscotti di marzapane con canditi e vaniglia) e dei cavalucci (biscotti di farina con noci, arancia candita, anice e spezie) tutti tipicamente senesi. Nello specifico il Panforte si compone di diciassette ingredienti (tra cui miele, frutta candita, zucchero, spezie…), come il numero di contrade che la città del Palio conta sin dal 1675.

Nel Lazio si preparano il pampepato, molto simile al panforte (che originariamente veniva ricoperto da una spolverata di pepe nero, oggi sostituito dallo zucchero a velo) e il pangiallo, ricetta che si pensa abbia avuto origine nell’Antica Roma, come un impasto di farina, frutta secca, miele e cedro candito, poi spennellato con tuorli d’uovo e infornato di modo che una volta cotto assumesse quel colore dorato da cui deriva il suo nome.

In Umbria si prepara il panpepato come nelle confinanti Toscana e Lazio, oltre al torciglione, rotolo di pasta dolce con mandorle, e alle pinoccate, dolcetti di zucchero e pinoli.

Nelle Marche è tradizione infornare la pizza di Natale (un pane dolce con fichi, frutta secca, limone e arancia grattugiati e cioccolato) e il fristingo (impasto di fichi, cioccolato e frutta secca).

L’Abruzzo prepara i calcionetti fritti (panzerotti con marmellata d’uva nera, ceci, frutta secca, cacao e mosto), le ferratelle (ostie ripiene di mandorle, noci e miele) e le scrippelle, simili alle crepes francesi.

In Molise si ha la tradizione di mangiare i calciuni, con castagne lessate, cedro candito, miele e vino liquoroso o rum.

In Puglia si preparano le pettole (frittelle di forma circolare), le cartellate (frittelle a forma di rosa guarnite con miele o mosto), i porcedduzzi (piccole frittelle intinte nel miele o nello zucchero), il torrone e il sannachiudere (un dolce tipico della provincia di Taranto, simile agli struffoli napoletani, composto di piccole palline di impasto fritte e disposte a ciambella)

In Campania si preparano gli struffoli napoletani, una ciambella fatta di palline di impasto aromatizzate alla cannella, e i roccocò, anche queste ciambelle speziate alla cannella, all’anice e alla noce moscata.

In Calabria si mangiano il torrone, altri dolci fatti con cedro e bergamotto e i fichi ricoperti di cioccolato.

In Basilicata si preparano i calzoncelli, dei calzoni ripieni di salsa di ceci o di castagne lessate.

La Sicilia vanta una secolare tradizione nella preparazione del torrone (qui chiamato cubbaita, e fatto con le mandorle, con le nocciole o con i pistacchi, e soprattutto con sesamo), e di mustazzoli (dolci alle mandorle aromatizzati al miele e alla canella), di cannoli e di cassata e dei buccelati (pane di pasta frolla ripieno di fichi secchi, spesso a forma di ciambella).

In Sardegna si preparano le tipiche seadas o sebadas (dolci al formaggio fritti), oppure un altro modo sardo di concludere il pranzo di Natale è quello di servire in tavola la ricotta fresca con il miele.

Numerose sono anche le ricette di dolci di Natale nel resto d’Europa e oltreoceano.

Più o meno come quelli italiani, sono dolci molto elaborati, calorici, per la maggior parte speziati, ricchi di frutta secca e frutta candita, oltre che di frutti di bosco, anche se all’estero, in particolare in tutto il mondo anglosassone,

In Francia si preparano il Buche de Noel, l’analogo del nostro tronchetto di Natale; il Bettelmann, un dolce alsaziano ripieno di ciliege e vino rosso che va servito caldo; e la Croquembouche di Natale, un piramide di bignè alla crema ricoperta di caramello o cioccolato fusi.

In Austria si mangia solitamente la torta di Linz, con mandorle, lamponi e cioccolato fondente e, nella zona di Vienna, si preparano i Kipferl, biscotti a forma di ferro di cavallo.

In Germania si infornano i Lebkuchen, biscotti speziati al marzapane; il Dresden Stollen con mandorle e canditi e il dolce della Frisia, una ciambella con mandorle e speziata alla cannella.

In Inghilterra e nel Nord America sono tipici i Gingerbread (biscotti di pan zenzero dalle forme natalizie arrivati negli ultimi anni anche in Italia); il Porridge, un budino di riso servito con latte caldo e il currant bun, un panino dolce con bacche di ribes e uva sultanina. Non può mancare poi il Pudding di Natale, un corposo budino, fatto solitamente con farina, grasso di maiale, frutta secca e spezie, a cui possono essere aggiunti svariati altri ingredienti . In Inghilterra la tradizione vuole che il Christmas Pudding venga preparato durante il mese di novembre, per essere poi mangiato fino al 25 dicembre. La bevanda di Natale per eccellenza nel mondo anglosassone è l’eggnog, che assomiglia ad uno zabaione, con liquore, e si serve fredda.

Nelle regioni scandinave è usanza fare la casetta di pan di spezie (di solito zenzero, cannella, anice, noce moscata e cardamomo) e decorarla con la neve fatta di glassa. In Danimarca si preparano il Brune Kager (un pane dolce con miele, mandorle, zenzero e cannella) e i Vanillekranse (ciambelline alla vaniglia); in Svezia i soliti biscotti allo zenzero e i Kanelbullar (roselline al cardamomo e alla cannella); in Norvegia il Julekake, un pane speziato con ciliege candite e succo di cedro.

In Grecia, si mangiano i Kourabiedes, biscotti alle mandorle, e il Chrisopsomo, un tipico pane speziato.

Negli Stati Uniti i dolci di Natale spaziano dagli omini di panpepato al gingerbread house, dai cupcake di Natale alla apple pie e alla pumpkin pie.

In Colombia è tradizione mangiare le “frittelle ojuelas” pasta di mais fritta con lo zucchero da degustare con pasta di guava, cioccolata calda e “Natilla”, una crema dolce.

In Perù il dolce tradizionale è diventato il Panettone che si mangia insieme alla cioccolata calda.

…ora li assaggio uno per uno, e decido cosa scegliere per il prossimo Natale!