Ristorante Pavarotti Milano

A cena con Pavarotti!

A cena con Pavarotti, non che fosse proprio il mio classico sogno nel cassetto, di sicuro è stata una bella esperienza, culinaria, musicale, personale!

Un momento prima stai passeggiando lungo a galleria Vittorio Emanuele, con uno sguardo alle vetrine e uno al Duomo illuminato, e un attimo dopo ti trovi sui camminamenti della Galleria, al 4° piano di un palazzo storico, in lontananza i rumori della piazza, sotto il naso i profumi delicati di un ristorante, nelle orecchie una musica “pavarottiana!

Eccomi in centro a Milano, quasi ad altezza Madonnina (quasi!), nel ristorante Pavarotti, nato in periodo Expo come ristorante temporaneo per celebrare il mito di Pavarotti e della cucina emiliana, e trasformatosi poi in museo permanente con una cucina che è un inno all’aceto balsamico di Modena, con numerose sale che mostrano foto e pezzi di vita del grande maestro; con una sala concerti dove si esibiscono tenori e artisti legati in qualche modo al mondo dell’artista; e ovunque un sottofondo musicale con le arie di Pavarotti.

Parlo con la responsabile del locale, con alcuni ragazzi di sala e con il sous-chef Federico Calvani. Mi raccontano la storia del locale, l’obiettivo di tenere viva la memoria del grande maestro, e quello più culinario di diffondere nel mondo l’emilianità!

E’ soprattutto il sous-chef  Federico a spiegarmi i dettagli. Mi racconta che il progetto è stato fortemente voluto dalla seconda moglie di Pavarotti, Nicoletta Mantovani, quale omaggio alla musica e  al ricordo di uno dei simboli dell’Italia nel mondo.

“La signora Nicoletta racconta che oltre alla musica, la cucina era una delle grandi passioni di Pavarotti. Amava apprezzare la vita in tutti i suoi aspetti e la tavola era un momento irrinunciabile di grande condivisione, e non tutti sanno che era anche un discreto cuoco!”

Il ristorante è caratterizzato da una location e da un clima elegante per certi versi formale, e dalla possibilità offerta di concludere la serata con un concerto dal vivo. Ha  prezzi non bassissimi, ma che adesso vengono definiti “pop”, alla portata di tutti, per lo meno di chi appassionato del genere vuole dedicarsi una serata particolare e completa. La responsabile di sala mi spiega che:

Come Luciano ha portato la lirica a tutti, si è voluto traslare lo stesso concetto con la tavola. Ci sono menù degustazione a 50€ (il “Rigoletto”  e il “Racconto d’autunno”) che prevedono un percorso dall’antipasto al dolce, e poi piatti alla carta a prezzi che vanno dai 9 ai 18 €”.

L’aceto balsamico e i sapori emiliani la fanno da padrone!

A partire dagli antipasti a gnocco fritto e tagliere di salumi modenesi, passando dalle tagliatelle al ragù Bolognese e dal budino di parmigiano e aceto balsamico di Modena, per arrivare ad una spettacolare carta dei dolci, con tenerina di Ferrara, torta di castagne, gelato alla crema con aceto balsamico tradizionale.

E quando chiedo allo chef se sa cosa avrebbe ordinato il grande Luciano, mi risponde deciso e sicuro:

“Non ho dubbi, il maestro avrebbe ordinato tagliatelle al ragù!”

Durante la cena, tra una portata e l’altra, giro curiosa per le varie sale, dove sono esposti veri e propri cimeli pavarottiani, dal celebre smoking nero con papillon bianco alle foto con i personaggi più celebri nei vari teatri mondiali, dagli stravaganti foulard agli spartiti delle opere, che addirittura fanno parte del colore delle pareti!

A fine cena, tutti gli ospiti, o per lo meno chi lo gradisce, si spostano nella sala concerto, dove ogni settimana si esibisce qualche tenore,  a cura dalla fondazione Luciano Pavarotti.

Io, ignorante in materia musicale, ma adorante delle cose “belle” ho apprezzato luogo, cena, presentazione dei piatti e anche il finale canoro, con Jenish Ysmanov, tenore del Kirghizistan (e per me già questa provenienza vale 100 punti!) che ci ha intrattenuti con pezzi tratti da La Carmen, da La Tosca e poi con un gran finale a “O’ sole mio”!

Luogo ed esperienza consigliatissima, per una serata fuori dal comune, una cena intima o un evento aziendale, o semplicemente per un piatto di gnocco fritto in versione elegante, con le note di un’aria di Pavarotti ad allietare e agevolare la digestione!

Qui di seguito un paio di video girati durante la serata: una battuta (una!) del sous-chef Federico Calvani e il finale musicale con il tenore Ysmanov con “O’ sole mio”!

https://www.youtube.com/watch?v=n5BoUZnSq_w&feature=youtu.be