Due maestri della cucina uniti da una lunga amicizia, insieme per la loro cena a quattro mani in via Romagnosi 3, a Identità Golose.
Un passato insieme….o meglio iniziato con Bottura a acuola da Ducasse: lo chef italiano infatti rimase quasi un anno al Louis XV lavorando per il maestro francese, e un aneddoto racconta che al momento di andare via vide ridotto in brandelli il blocco su cui aveva segnato tutti gli insegnamenti appresi e “rubati” in quella cucina.
Le parole che Ducasse gli aveva rivolto:
“La tecnica l’hai appresa, ora devi trovare la tua strada”
E questa, secondo lo chef dell’Osteria Francescana, fu la lezione più importante ricevuta dall’allora suo maestro.
“Alain Ducasse è sempre al nostro fianco. Nonostante i suoi mille impegni, quando lo cerco, mi segue costantemente.E’ stato presente al Refettorio Ambrosiano, durante Expo, il 14 luglio 2015, nel giorno in cui ricorre l’anniversario della Presa della Bastiglia; poi è venuto anche al Refettorio a Parigi, il terzo giorno a quello Londra. Ed è volato persino al Refettorio di Rio de Janeiro.Non posso che ringraziarlo”.
“estremamente orgogliosa e onorata di poter ospitare un appuntamento di questa importanza e di questo valore, contribuendo alla raccolta fondi per Food for Soul”.
Tante soddisfazioni e tanti riconoscimenti per questo chef che ha portato la cultura italiana dappertutto, con la sua nomina di “miglior chef del mondo”.
A questi riconoscimenti se ne aggiunge uno tutto meneghino; Bottura a Milano ha ricevuto l’altro ieri l’Ambrogino d’Oro, con una motivazione spiegata a gran voce dal sindaco Beppe Sala:
«Il più grande chef del mondo, colui che ha fatto del cibo un simbolo di inclusione, grazie alla collaborazione con la Caritas Ambrosiana, con la quale ha fondato il primo Refettorio».
Abbiamo già parlato di Massimo Bottura: