Nella cascina del Roero i piatti del territorio incontrano il mondo
Un progetto di Sara Olocco a Sommariva del Bosco, nel Roero.
In una cascina del Seicento, a Sommariva del Bosco, nel Roero, Sara Olocco ha aperto Braja.
L’idea di di far assaporare il territorio in un luogo che non è un vero e proprio ristorante, ma che offre ospitalità e cibo.
Sara Olocco ha 29 anni, una laurea in marketing e un master all’università di Scienze gastronomiche a Pollenzo.
Ha lavorato come manager sommelier con Joe Bastianich a New York e in un wine bar di vini naturali a Brooklyn.
Poi la pandemia, il ritorno a casa, l’apertura di Braja con un orto di circa un ettaro abbandonato da dieci anni, e poi con l’inaugurazione dell’aperitivo agricolo (dalla scorsa primavera), ma anche di brunch domenicali e cene con i produttori.
Un luogo di ospitalità rurale familiare in cui la terra, le origini e i prodotti locali sono l’anima di un percorso iniziato appunto durante il lockdown e ora sfociato in un grandioso successo.
Il nome Braja è piemontese ed è un imperativo che significa “grido”, e la scelta arriva da come veniva chiamato originariamente questo luogo, per ricordarne le umili origini.
Non è un vero e proprio un ristorante, ma si può mangiare, e neanche un agriturismo, sebbene faccia parte di un’azienda agricola di cui si assaggiano i frutti che il terreno produce.
Non è una bottega, ma ha tanti prodotti scelti e selezionati con cura e attenzione, che si possono acquistare anche on line: Braja è infatti anche e-commerce (brajafarm.com) dove trovare conserve e composte di produzione locale, vini, sidro e anche aceto delle Langhe.
In cucina, insieme a Sara, la mamma Anna con cui trasforma i prodotti locali in piatti che esprimono tutta la sua esperienza nel mondo in cui ha vissuto con mix di culture che spaziano dall’America al Medio Oriente.
I piatti cambiano in base alla spesa e al raccolto del giorno: dalla vellutata di zucca con tortelli di seirass dalla nota speziata che rimanda al cous-cous marocchino alla celebre Shashhuka con verdure dell’orto e uova bio.
Poi tanti formaggi, della generosa provincia di Cuneo, abbinati a conserve e miele autoprodotti, o i dolci con la frutta di stagione, come la Crema di cachi e Seirass con crumble di nocciole e farina pignolet.
Il menu è sempre definito al momento e segue le esigenze dei commensali, in ogni momento della giornata : dalla cena al brunch, dalla colazione alla merenda, la tavola imbandita a seconda delle richieste di chi arriva.
La proposta da bere è alternativa e insolita, e accosta birra e sidro a vini naturali, scovati in giro per l’Italia.
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