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Buonissima 2025: visioni gastronomiche in una Torino da mangiare

Un progetto culturale diffuso che trasforma Torino in una piattaforma internazionale del gusto, tra grandi chef, esperienze urbane e nuovi paradigmi di partecipazione.

Buonissima 2025: visioni gastronomiche tra rigenerazione urbana, innovazione e sostenibilità

Tra giugno e ottobre 2025, Torino ospita Buonissima 2025, un evento che supera i confini del classico festival gastronomico per trasformarsi in una piattaforma culturale capace di unire alta cucina, arte, rigenerazione urbana e innovazione sociale. Il progetto, che si articola in due momenti principali – la Summer Edition e l’edizione autunnale – propone un palinsesto ricchissimo di esperienze immersive, performance culinarie, talk e collaborazioni internazionali.

Con protagonisti come Rasmus Munk, chef visionario de L’Alchemist, e una rete di bistrot catalani, Buonissima si prepara a ridefinire il modo in cui si vive e si racconta il cibo in una grande città europea. L’attenzione per i luoghi, il dialogo con il territorio, la sostenibilità certificata e le strategie digitali rendono questo progetto un modello di evento urbano contemporaneo, inclusivo e ad alto impatto culturale.

Buonissima 2025: un progetto per crescere, coinvolgere, stupire

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C’è qualcosa di straordinario nell’aria torinese tra giugno e ottobre, quando la città si trasforma in una capitale del gusto. Con Buonissima 2025, l’obiettivo è fare un ulteriore passo avanti: non solo confermare il successo delle edizioni precedenti, ma potenziare, ampliare e innovare ogni singolo aspetto dell’esperienza. La cucina si intreccia con l’arte, i luoghi si raccontano attraverso gli chef, la città intera vibra di incontri, visioni, profumi.

L’ambizione è chiara: rendere Buonissima un festival gastronomico internazionale a tutto tondo, capace di attrarre pubblici sempre più ampi, coinvolgere i territori, valorizzare i talenti, portare l’eccellenza fuori dai ristoranti e dentro la vita urbana.

Estate in fermento: nuove esperienze per la Summer Edition

La Summer Edition, in programma dal 17 al 21 giugno, ha già conquistato Torino con i suoi format dinamici, i grandi nomi e le location rigenerate. Ma c’è spazio per farla crescere ancora. Si immaginano, per il futuro, nuove esperienze immersive, come un’Urban Food Walk che attraversi i quartieri emergenti della città, mettendo in dialogo la cucina con la cultura urbana. Non solo piatti, ma racconti: ogni tappa diventa un incontro con uno chef, un’artista, un produttore. Una narrazione camminata, gustata, condivisa.

Accanto ai format già affermati come “Trattoria Italia” o “Degustando”, si propone di coinvolgere anche i più giovani, con laboratori pomeridiani dedicati alla fascia 12–17 anni: nasce così l’idea del Junior Chef Lab, un vero e proprio vivaio di creatività gastronomica, in collaborazione con scuole alberghiere e istituti di design.

L’autunno internazionale: più che un festival, una visione

L’edizione autunnale, in programma dal 22 al 26 ottobre, sarà il cuore pulsante di Buonissima 2025. E si preannuncia come la più ricca di sempre. L’arrivo a Torino di Rasmus Munk, visionario chef danese de L’Alchemist, sarà il momento clou: il suo “A Taste of Alchemist” non sarà una semplice cena, ma un viaggio multisensoriale dove arte, tecnologia e provocazione gastronomica si fondono in un’esperienza irripetibile.

Accanto a lui, un inedito gemellaggio con la Catalogna porterà in città cinque bistrot d’eccellenza da Barcellona, Girona, Lleida e Tarragona. Sarà l’occasione per riflettere su come il bistrot contemporaneo stia rivoluzionando il modo di fare ristorazione, e per far dialogare due culture gastronomiche in una serata unica e sorprendente.

Ma l’autunno di Buonissima sarà anche pensiero, confronto, formazione. Si immaginano incontri pubblici, talk tematici, momenti di riflessione con i grandi protagonisti della cucina, ma anche con designer, attivisti, artisti. Perché il cibo è cultura, politica, visione.

I luoghi raccontano

Uno degli aspetti più rilevanti di Buonissima è la scelta accurata e strategica delle location, intese non come semplici contenitori fisici degli eventi, ma come ambienti connotati da una forte identità storica, culturale e simbolica. Spazi come l’ex brefotrofio riconvertito in Flashback Habitat, la Pista 500 collocata sul tetto del Lingotto, le Officine Grandi Riparazioni, il rinnovato San Tommaso 10 e le Gallerie d’Italia rappresentano esempi emblematici di rigenerazione urbana, capaci di attivare nuove narrazioni e modalità di fruizione dello spazio pubblico.

L’intenzione progettuale è quella di amplificare la valenza di questi luoghi attraverso interventi artistici site-specific, esperienze digitali interattive e dispositivi sensoriali in grado di stimolare un coinvolgimento esperienziale e immersivo. Tra le proposte emergono, ad esempio, l’implementazione di una mappa aumentata della città, che permetta una fruizione estesa e interattiva dei luoghi attraverso tecnologie di realtà aumentata, e l’introduzione di micro-paesaggi mobili — piccoli giardini urbani temporanei — pensati per riportare elementi naturali in contesti cittadini ad alta densità urbana.

Buonissima ovunque: una strategia digitale potente

Per portare l’esperienza anche a chi è lontano, si lavorerà su una strategia digitale integrata. Saranno trasmesse in streaming le serate speciali, i talk e gli eventi più iconici. Si produrranno mini-documentari, interviste, pillole narrative da diffondere su YouTube e social. L’idea è quella di far vivere Buonissima ben oltre i confini fisici, rendendola accessibile a un pubblico internazionale.

Una app dedicata accompagnerà il pubblico in ogni momento: dalla biglietteria all’agenda personalizzata, dalla gamification al dialogo diretto con gli chef. Il tutto in un’ottica di interazione continua, coinvolgente e personalizzata.

Per garantire la sostenibilità e l’evoluzione del progetto Buonissima, è necessario rafforzare la rete di partnership coinvolgendo attori che operano all’intersezione tra enogastronomia, innovazione e responsabilità sociale.

Accanto ai partner consolidati come Acqua Panna, San Pellegrino, Alta Langa, Fontanafredda, Galup e Acetaia Giusti, si apre uno spazio strategico per l’ingresso di nuove realtà: dalle startup del food tech che sperimentano con tecnologie di produzione sostenibile, a progetti di agricoltura rigenerativa in grado di valorizzare il territorio con approcci circolari, fino a marchi emergenti di design etico e innovazione responsabile.

Contemporaneamente, l’esperienza del pubblico viene ripensata in ottica di engagement e fidelizzazione. Vengono immaginate soluzioni concrete come card fedeltà con vantaggi esclusivi, pacchetti integrati “food & travel” sviluppati con tour operator locali, e sconti progressivi per i partecipanti più attivi. L’idea è quella di creare un legame duraturo con il pubblico, generando un ecosistema culturale e gastronomico che continui a vivere oltre l’evento stesso e che diventi parte integrante dell’identità cittadina.

Un festival che fa bene: sostenibilità e impatto sociale

Buonissima 2025 vuole essere anche un festival responsabile. Per questo si prevede l’adozione di protocolli per la sostenibilità certificata (ISO 20121), con attenzione a materiali, rifiuti, consumo energetico. Gli avanzi delle cene saranno recuperati e redistribuiti tramite il Banco Alimentare. E alcune iniziative – come cene a prezzo libero nei quartieri periferici – saranno pensate per abbattere barriere economiche e culturali, portando la bellezza del cibo anche dove solitamente non arriva.

Buonissima 2025 non sarà solo un evento, ma un’esperienza culturale diffusa, un racconto urbano, un’idea di futuro.
Unendo eccellenza gastronomica, pensiero creativo, sostenibilità e inclusione, Torino continuerà a essere, ancora una volta, una delle capitali europee più vibranti della cultura del cibo.

E Buonissima sia!