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Dante e Dalì: incontro tra arte, storia e gastronomia

Dante, Dalí e il viaggio nell’Oltre: a Tavolo Unico ad aprile, tra arte e gastronomia.

Il Ristorante a sale uniche di Busto Arsizio ospita le opere daliniane su Paradiso, Purgatorio e Inferno.

Nel contesto della città di Busto Arsizio, il ristorante Tavolo Unico si configura come un hub culturale d’avanguardia, dove il dialogo tra estetica e sperimentazione culinaria si traduce in una narrazione interdisciplinare. Dal 7 al 14 aprile 2025, in concomitanza con il 725° anniversario dell’itinerario escatologico dantesco, il bistrò ospiterà un’esposizione di rilevanza storico-artistica: le cento xilografie originali di Salvador Dalí ispirate alla Divina Commedia.

L’evento rappresenta un’opportunità di indagine critica sulla convergenza tra letteratura e arti visive, permettendo di analizzare le modalità con cui Dalí rielabora l’immaginario dantesco attraverso il filtro del surrealismo. L’esperienza proposta trascende la mera fruizione estetica per configurarsi come un percorso cognitivo e sensoriale, che interseca la semiotica dell’arte, la filosofia della percezione e la cultura enogastronomica.

A guidarci in questo eccezionale percorso lo chef patron Massimo Babila Cagelli, per la parte enogastronomica, e Serena Colombo, per la parte artistica.

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È il 1950 quando il governo italiano commissiona al maestro catalano Salvador Dalí la realizzazione di un’incredibile serie di acquerelli, in previsione del 700° anniversario della nascita di Dante Alighieri (1265-1321).

La sfida, già affrontata un secolo prima dal disegnatore Gustave Doré, porta l’artista spagnolo a rivoluzionare le scene dantesche con il suo linguaggio surreale, basato sul sogno e la scomposizione.

Commissionato inizialmente per celebrare Dante, il progetto xilografico di Dalí fu aspramente contestato dall’opinione pubblica italiana, che percepiva l’assegnazione dell’incarico a un artista spagnolo come un’ingiustificata espropriazione culturale. Tuttavia, la revoca dell’incarico istituzionale non impedì a Dalí di completare il suo lavoro, frutto di un processo incisorio meticoloso che coinvolse ben 3.500 telai in legno.

Il risultato è una rielaborazione visionaria della Commedia, in cui la dimensione onirica del surrealismo si fonde con la struttura allegorica del poema medievale.

Le cento xilografie rappresentano Inferno, Purgatorio e Paradiso attraverso immagini misticheggianti e soprannaturali, che esplorano la spiritualità e trasportano l’osservatore all’interno di spazi onirici e tempi dilatati. Se Doré ricalcò quasi letteralmente le terzine dantesche con il suo stile dettagliato e didascalico, Dalí stravolse l’approccio tradizionale, scegliendo temi e soggetti insoliti. Non compaiono Paolo e Francesca, né Ulisse e Diomede: al loro posto, figure come Minosse e la Vergine Maria emergono in un immaginario estremamente antitradizionale.

Emblematico è il modo in cui Dalí rappresenta la selva oscura dell’Inferno (canto I), che diviene un vasto deserto giallo, attraversato da una strada sottile che si perde all’orizzonte, con un gruppo di alberi lontani a fare da sfondo.

Il limbo (Inferno, canto IV) viene suggerito attraverso un incatenarsi di corpi dalle tinte neutre e dalle linee infinite, evocando la profonda drammaticità delle anime tormentate dall’assenza della speranza di redenzione.

E ancora, colori vivaci e forme che esprimono un’enigmatica vitalità vengono usate dall’artista per rappresentare la golosità punita nella VI Cornice del Purgatorio.

Questo stile unico, definito dallo stesso Dalí come metodo pittorico paranoico-critico, consente di generare immagini che nascono dall’agitarsi dell’inconscio per poi essere razionalizzate attraverso un processo critico. Lo stesso Dalí scrive:

“Attraverso un processo nettamente paranoico è possibile ottenere un’immagine doppia, rappresentazione di un oggetto che, senza la minima modificazione figurativa o anatomica, sia al tempo stesso la rappresentazione di un oggetto assolutamente diverso”.

Il surrealismo diventa, dunque, per Dalí, uno strumento per esplorare la propria interiorità e liberare il potere dell’immaginazione. Il tempo e lo spazio cessano di obbedire alle leggi della fisica, assumendo una nuova vita che attraversa l’inconscio e porta la Commedia a una trasformazione radicale.

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L’esperienza a Tavolo Unico: un percorso estetico e sensoriale.

Ed eccoci all’evento che ci sarà ad aprile a Tavolo Unico, il particolarissimo ed unico in Italia ristorante basato su arte e cucina, con sale uniche per ogni ospite.

⇒ leggi QUI il nostro articolo su Tavolo Unico

L’esposizione presso Tavolo Unico trascende la tradizionale fruizione museale, configurandosi come un’esperienza polisensoriale che coniuga arti visive e cultura gastronomica.

Intanto occorre evidenziare come la presenza di Dante e di Dalì non sia una novità in questi spazi, che anzi vivono proprio di arte (anche) dantesca e daliniana. Opere di Dalì sono presenti in tutta la villa privata sede di questo ristorante-museo, e una sala nello specifico è la sala Dalì dove alle pareti spiccano antiche vicende dei personaggi della Bibbia secondo la fantasia di Salvador Dalì.

E poi visto che l’eclettico artista spagnolo era amante della cucina tanto da scrivere e illustrare il libro di ricette”Les dîners de Gala”, non manca anche questo testo, vivace e trasgressivo come l’autore, convinto che “La mandibola è il migliore strumento di conoscenza filosofica”!.

Ma non è finita qui!

Presente anche la sala Paolo e Francesca dove si cena tra i versi del Sommo Poeta, tutti trascritti su una parete. Impreziosiscono il luogo la presenza di due capolavori di Auguste Rodin, le finissime illustrazioni di Gustave Dorè, il pennello immaginifico di Salvador Dalí, i colori accesi di Aligi Sassu e l’interpretazione di Renato Guttuso.

Ecco allora che diventa quasi un obbligo, ben organizzato, ben voluto e gestito dal patron Cagelli, l’ospitare le opere dantesche di Dalì.

Dal 7 al 14 aprile l’ accesso sarà riservato a gruppi organizzati su prenotazione, garantendo un’accoglienza raffinata che includerà una selezione di caffè e pasticcini, trasformando l’incontro in un vero e proprio simposio intellettuale.

Serena Colombo, curatrice artistica dell’evento, guiderà i visitatori attraverso un’analisi approfondita delle xilografie, offrendo strumenti critici per decifrare il linguaggio iconografico e storico delle opere daliniane, inquadrandole nel più ampio panorama delle reinterpretazioni della Divina Commedia.

In particolare nel weekend del 12 e 13 aprile, l’evento sarà accessibile anche ai visitatori singoli su prenotazione, offrendo loro la possibilità di immergersi in un dialogo interdisciplinare tra immagine, parola e simbolismo. L’atmosfera raccolta e altamente stimolante favorirà un’interazione profonda con le opere, rendendo il percorso espositivo un momento di riflessione e scoperta per gli studiosi e gli appassionati di estetica e letteratura dantesca.

Ad arricchire ulteriormente la manifestazione saranno due eventi di spiccata rilevanza culturale e gastronomica.

Venerdì 11 aprile di sera e domenica 13 aprile, a mezzogiorno, avrà luogo un incontro dedicato all’analisi della poetica dantesca, in cui verranno esplorate le connessioni tra il testo della Divina Commedia e la sua trasposizione visiva nelle xilografie di Dalí. L’evento sarà accompagnato da una selezione di brani pianistici, scelti con l’intento di intensificare la dimensione evocativa dell’opera dantesca e di amplificare l’impatto emotivo delle rappresentazioni artistiche esposte.

A coronamento della rassegna, la celebrazione culminerà in una cena tematica ispirata alle tre cantiche della Divina Commedia. Il menù, concepito secondo un rigoroso approccio filologico e reinterpretato in chiave gastronomica dallo chef patron di Tavolo Unico, Massimo Babila Cagelli, e dalla sua brigata, proporrà una narrazione sensoriale delle tre dimensioni oltremondane.

Le pietanze saranno elaborate in modo da esprimere simbolicamente i principi sottesi alle cantiche dantesche: possimao immaginare sapori audaci e piccanti per rievocare le atmosfere infernali, tonalità gustative equilibrate per riflettere il percorso purgatoriale di espiazione e, infine, composizioni culinarie leggere e armoniose a simboleggiare l’ascensione paradisiaca, ma è solo la nostra immaginazione perchè la parte del menù risulta ancora Top Secret!

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Questa esperienza gastronomica, concepita come un vero e proprio viaggio interpretativo attraverso la struttura dell’opera dantesca, offrirà ai partecipanti un’opportunità unica di immergersi nel tessuto simbolico e filosofico della Divina Commedia attraverso il linguaggio multisensoriale del cibo.

L’iniziativa promossa da Tavolo Unico rappresenta un’occasione di approfondimento critico e interdisciplinare della Divina Commedia, interpretata attraverso il prisma dell’arte visiva e dell’enogastronomia.

L’interazione tra il linguaggio pittorico di Dalí, la simbologia letteraria dantesca e l’esperienza sensoriale della gastronomia conferisce all’evento una dimensione immersiva, capace di suscitare riflessioni tanto sul valore dell’interpretazione artistica quanto sulle modalità di trasposizione contemporanea dell’opera medievale.

Gli studiosi, i ricercatori e gli appassionati di arte e letteratura avranno la possibilità di analizzare le implicazioni culturali di questa fusione e di esperire direttamente il valore del cibo come veicolo di significati simbolici.

Gli esperti e appassionati gastronomi avranno la possibilità di scoprire interazioni interessanti tra cibo e arte, lasciandosi trasportare in un viaggio non solo di gusto.

Le prenotazioni sono aperte per gruppi, associazioni e visitatori singoli, offrendo un percorso che trascende la fruizione tradizionale delle opere d’arte per abbracciare un’esperienza interdisciplinare che unisce storia, estetica e percezione sensoriale.

Un viaggio che si snoda tra parola, immagine e gusto, conducendo il visitatore attraverso le molteplici stratificazioni della rappresentazione artistica e concettuale della Divina Commedia.

Un viaggio da non perdere, vista l’unicità dell’evento, e data l’unicità del luogo dove si svolge.

E chi avrebbe mai detto che in quel di Busto arsizio si concentrasse cosi tanta cultura artistica e gastronomica?!

Noi no, ma ora ci siamo ricreduti!

E Tavolo Unico è diventato il nostro museo preferito, il nostro ristorante del cuore e il nostro luogo di grandi serate musicali.

 

Tavolo Unico
Via Bellini 17/2 Busto Arsizio (Va)
info@tavolounico.it