Lo champagne dal cuore italiano: le bottiglie Alberto Massucco

Champagne en Libertè: a Torino il battesimo dello champagne di Alberto Massucco.

A Villa Cimena fanno il loro debutto in società AM00 e AM01!

Due cose non bastano mai: un buon calice di champagne e un buon calice di champagne.

A pensarlo, dirlo e viverlo ogni giorno è Alberto Massucco, piemontese, imprenditore nel settore della metalmeccanica, appassionato di champagne e bollicine, tanto da farne una ragione di vita, tanto da arrivare ad essere il primo italiano a possedere una vigna in Champagne e a produrre il proprio.

E a presentarlo al pubblico di amici e stampa a Torino a Villa Cimena, durante la ormai consueta serata di inizio estate Champagne en Libertè, format che lega le bollicine al bel vivere, alle serate estive, alla libertà del piacere.

Una serata di vero piacere e di bollicine importanti.

E di degustazioni all’aria aperta con un menu menu proposto dallo chef stellato Giovanni Grasso.

Tutto a tema Fuoco, dopo che lo scorso anno ci si era concentrati sull’aria.

Ogni edizione di Champagne en Liberté, format ideato dalla pr Laura Gobbi, è un momento di condivisione e riflessione sui passi fatti durante l’anno e su quelli che ci si appresta a fare.

Alberto Massucco è una persona elegante, quasi d’altri tempi nella sua modernità, suadente come le bollicine di cui è innamorato, colto e perspicace, osservatore attento, con gli occhi che si illuminano e il sorriso che si riempie quando si parla di Champagne:

“Champagne en liberté 2022 senza dubbio è un passaggio importante per quello che mi riguarda. Finalmente potremo brindare con il mio champagne.

Da oggi, si parte ufficialmente con la distribuzione di quello che è stato, sin da quando ho iniziato questa avventura, il mio sogno.

AMC oo, 50% Chardonnay, 30% Pinot noir, 20% Meunier, nature, è uno champagne che oltre ad esprimere le note floreali e una decisa persistenza, va oltre, raccontando la passione, l’energia e determinazione di chi ha lavorato a questo progetto.”

La passione per questo mondo arriva da ragazzino, quando a 15 anni assaggia il primo calice, capisce di avere una passione da coltivare.

E in età adulta comincia a viaggiare in Borgogna e Champagne, con un attento  lavoro di selezione che lo porta ad affiancarsi a piccole maison che fa conoscere in Italia.

Champagne con la firma di Rochet-Bocart di Mathilde Devarenne, giovane dalla perfetta padronanza dell’arte champenoise, Jean Philippe Trousset già Trousset-Guillemart, Montagne de Reims, Eric Taillet nella Valle de la Marne (Meunier in purezza) e Gallois–Bouchè in Côte de Blancs.

Tutti appartengono alla categoria récoltant manipulant, vignaioli eroici e creatori di sapienti bollicine.

Negli ultimi anni ha dato largo spazio alle donne produttrici: ha iniziato a importare “Isos”(dal greco uguale) una produzione limitata  di Le Fa’Bulleuses , una associazione nata da sette appassionate produttrici , che nel 2015 si sono unite per raccontare le loro maison, in uno champagne unico che esprime la coralità di sette diversi luoghi.

Su richiesta di alcuni chef  e ristoratori ha creato anche delle Cuvèè personali, prime fra tutte la Cuvée Privée del Cambio di Torino, il noto ristorante stellato con lo chef Matteo Baronetto. Si tratta di champagne sartoriali, studiati nel dettaglio, dalla bottiglia alle etichette, dalla cuffia in stagnola al tappo, con scelta finale da parte del cliente.

Ed ora il grande salto, il passaggio da importatore a produttore e proprietario di vigna. Un sogno, il suo, che si realizza e che regala frutti inaspettati, che nemmeno lui pensava di realizzare.

Accanto a AMC 00, Alberto Massucco Champagne propone AMC 02 50% Chardonnay, 30% Pinot noir, 20% Meunier Dosaggio 2 gr/l.

Le trentamila bottiglie prodotte sono certamente francesi nel corpo e nella struttura, indiscutibilmente italiane nell’anima e nel cuore.

Un accoppiamento fantastico, bollicine dal cuore italiano, e che cuore!

Quello di chi da sempre le coccola, le conosce, le importa, le studia, se le fa amiche tanto da riuscire appunto ad avere una sua propria vigna… per chi conosce la storia e la struttura del trritorio francese della Champagne sembra quasi una Mission Impossible!

Secondo lui, Alberto Massucco, “l’eroe” di questa Mission Impossible,  si tratta forse di una evoluzione naturale.

Di certo l’incontro e la frequentazione di stimati produttori di Champagne, è stato determinante in questo. Ne sono nate amicizie tali che ormai il torinese Massucco è considerato uno di loro, stimato per il suo impegno e la sua dedizione.

L’amicizia stretta con Jean-Philippe Trousset ed Erick de Sousa, tra i migliori produttori in Champagne, e l’esperienza acquisita negli anni si traducono ora in questa linea Alberto Massucco Champagne, che si affianca comunque ai produttori importati, che continuano a far parte della scuderia Massucco:

“Non potrei mai proporre uno champagne in cui non credo. Scelgo solo quello che incontra il mio gusto.  Il mio avvicinamento ad un nuovo produttore avviene lentamente, si sviluppa in un rapporto di conoscenza profonda prima, per poi arrivare a saldarsi in amicizia.

È stato così con Jean Philippe Trousset, con Mathilde di Rochet Bocart, con Guillame di Gallois-Bouché e adesso con Pierre Bonnevie di Bonnevie-Bocart, senza dimenticare le magnifiche Fa’ Bulleuses, sette jeunes filles che con la loro caparbietà hanno creato Isos, uno champagne che le vede complici, è il caso di dirlo, in parti uguali nella sua creazione. Isos è un vero e proprio manifesto culturale che si fa promotore del lavoro femminile dalla vigna, alla vinificazione fino alla commercializzazione”.

E del resto come lui stesso ama sottolineare:

“Non dimentichiamo che lo champagne è donna!”

La primavera prossima sarà pronta la Cuvée Mirede, dedicata alla moglie scomparsa, che tutto sapeva di questo progetto. Un omaggio ad una grande  donna che lo ha sempre sostenuto e incoraggiato.

E a proposito di grandi donne che lo seguono e fanno da braccio destro (e anche sinistro!), Cinzia Zanellato responsabile a tutto tondo dell’Alberto Massucco Champagne ci racconta di un’altra novità:

“Non sarebbe Champagne en liberté se non avessimo una novità per stupire il nostro pubblico. Il momento più adatto per presentare una nuova etichetta che entrata a far parte della nostra scuderia. Abbiamo scelto l’azienda Bonnevie Bocart per offrire ai nostri clienti una gamma più completa, con il Fût de chêne 2008, 50% Chardonnay e 50% Meunier pas dosè e il Millésime 2012 65% Chardonnay 35% Pinot Noir” .

L’attività di distribuzione continuerà a essere centrale, ma è chiaro che con la produzione a marchio Alberto Massucco Champagne ci sarà un focus importante, e sempre di più risulta fondamentale il team che collabora con lui in azienda.

Il tempo trascorre sereno, la sguardo attraverso il bicchiere a tulipano si perde nelle bellezze di questa villa torinese, avolta a fin serata da un clima più romantico, e si brinda ancora ascoltando quello che Alberto Massucco considera il rumore più bello del mondo, le bollicine che spumeggiano verso la superficie del calice!

Restiamo in attesa di altre novità….sappiamo che come bollicine persistenti le idee di Massucco non si esauriscono così facilmente.

E noi ne siamo ben felici!