Mauro Brina alla Locanda Sensi: territorio, brace e fine dining

Mauro Brina a Locanda Sensi di Rivergaro, in provincia di Piacenza.

Una cucina di territorio, di fuoco e brace e di tante sorprese a tavola.

Uno chef dalle origino bergamasche che abbiamo seguito in buona parte del suo percorso, e che ora ritroviamo nella provincia di Piacenza in un luogo, la Locanda Sensi,  tanto suggestivo quanto accogliente, sia per la ristorazione che per l’hospitality con tre suite studiate sugli elementi della natura, una diversa dall’altra.

Uno chef con tutte le carte in regola per fare grandi passi, una gestione con ttte le capacità per “bruciare” i tempi del successo!

Durante uno dei suoi tanti e mitici viaggi, sembra che il vecchio Ernest sia passato anche dalle partri della Val Trebbia lasciando in dono una frase inequivocabile sul proprio diario “Oggi ho attraversato la valle più bella del mondo”…ecco noi ci troviamo proprio qui!

Locanda Sensi, un nome che fa comprendere da subito l’esperienza che si vivrà, sensoriale al massimo, a partire dalla calda brace che accoglie i clienti da subito e che vede all’opera il apdrone di casa, in un gioco di equilibrio completo con la cucina dello chef.

Ma andiamo con ordine!

Locanda Sensi nasce nel maggio 2018 dal desiderio di una coppia del lodigiano: Simone e Cinzia Barani.

Una vita “di pianura”, sulla sponda lombarda del Po, in quel di san Rocco al Porto, con due professioni differenti e lontane anche dal mondo dell’ospitalita, nel settore chimico lui e come architetto lei.

La passione per la terra piacentina, il desiderio di possedere un casolare, la vicinanza dello stesso fiume Po, visto dalla sponda opposta, fanno di un’idea e di un sogno la realtà. Simone e Cinzia acquistano un casolare a Rivergaro, località Case Negri, e ci vanno a vivere, e nel ocntempo trasformano la stalla di fronte nella Locanda Sensi con tre suite studiate in ogni dettaglio:

  • la Legno in versione chalet o baita di montagna, calda quanto il legno che la riveste;
  • la Sale tutta ricoperta di sale rosa dell’Himalaya, un’idea di benessere regalata al solo entrarci;
  • la Fieno, che dona l’idea di essere in aperta campagna.

Il ristorante arriva dopo, nell’ottobre dello scorso anno, quidi nemmeno un anno fa.

Lo chef è Mauro Brina, classe 1990, origini bergamasche, di Romano di Lombardia, con esperenze di rilievo, e ci piace ricordare di averlo vissuto e raccontato in gran parte dei suoi passaggi.

Una formazione all’Alma, e poi sous chef alla Piazzetta di Brescia e al Da Nadia di Erbusco e ancor prima alla Piazzetta di Brescia.

Poi in coppia con Davide Modesti, sempre in queste zone, esattamente ad Agazzano, nelle cucine di Or, luogo strabiliante e ricco di aspettative e progetti, tutto interrotto con la pandemia.

E proprio all’Or andavano come clienti i Barani, che apprezzavano Brina professionalmente e umanament, così come si sa far volere bene lui, così entusiasta ma riservato, così educato ma deciso!

Il ristorante di Locanda Sensi è su due piani, con uno spazio riservato anche ai più piccoli al piano superiore.

In realtà l’atmosfera è dedicata alle coppie, ai piccoli gruppi di amici, si respira aria serena, rilassata, non da trattoria chiassosa, quello no, anche se la presenza della grossa griglia regala anche l’idea delle belle domeniche in famiglia!

In cucina Mauro Brina con una brigata giovane, con alcuni elementi che arrivano anche da sue esperienze passate….squadra che vince non si cambia, si dice, e spesso in cucina funziona con piccoli gruppi di elementi che continuano a collaborare.

In sala Simone Barani, che si divide tra il servizio e la gestione della brace, sua grande passione, lo si vede!

E in effetti è l’elemento principe di uno dei percorsi degustazione, il Ritorno alle radici, sei portate con fuoco e affumicature fumo e calore, in tutti i piatti, tutto alla griglia compresa la pasta.

I gusti dell’affumicato in un degustazione da 65 euro, che parte da una Lingua di Vitello con the nero affumicato, borraggine e lampone e arriva ad una zuppa di pesce affumicata con pomodori marinda e datterino.

Poi lo Slow Food, un viaggio per valorizzare i prodotti coltivati, alleevati e lavorati da produttori locali.

Un percorso in 6 portatea 55 euro, che parte da una degustazione di salami locali con la giardiniera fatta in casa, passa dalla fagiolana bianca di Cerignona con uovo a 62°, dal riso gigante Vercelli con zafferano, gin al parmigiano e midollo, dal secreto di mora romagnola  e termina con la Sbrisolona con lo zabaione allo zibibbo.

E proprio sfogliando il menu, che come Carta permette di scegliere a piacere tra i piatti dei percorsi degustazione, ritorniamo all’evidenza sensoriale.

“I sensi ci aiutano a scoprire il Mondo, lo traduzono per il nostr udito, lo filtrano per il nostro gusto, lo diluiscono per il nostro palato, lo abbelliscono per i nostri occhi.

Ci sono luoghi in cui i nostri sensi sono appagatri più che altrove. Locamnda Sensi è uno di questi!”.

Così descrivono la loro casa Simone e Cinzia, nel raccontarsi e nel dichiarare apertamente che il loro unico obiettivo è il benessere di chi siede alla loro tavola e legge questo ingresso nel loro mondo di cucina. E noi ci prepariamo in pieno, felici di essere qui!

E quel loro racconto ce lo sentiamo nella pelle e nel palato:

“La locanda Sensi nasce da un nostro sogno, creare un luogo dove la persona si senta a proprio agio immersa nella piacevolezza del gsto, avvolta da profumi, circondata da materiali naturali, ammaliata dalla bellezza delle nostre colline e dai suoi dolci suoni, coccolata dal tepore e dal relax delle nostre suites..”

L’unione con le mani e le idee dello chef Mauro Brina fanno il resto dell’esperienza, una cucina intrigante al servizio delle eccellenze del territorio, materie prime slow food al servizio della sua creatività.

Una scoperta, una riscoperta. Una piacevolezza di digursti, di racconti e di territorio.

Bravo chef!

E qui scopriamo i dettagli del percorso degustazione che Mauro ha voluto offrirci.