10° anniversario Pavarotti

Pavarotti in paradiso, la lirica alle masse.

“Vorrei essere ricordato come l’uomo che ha portato la lirica alle masse” diceva Luciano Pavarotti.

E il 6 settembre, nel giorno esatto del 10° anniversario della sua scomparsa, uno show all’Arena di Verona in diretta televisiva su Rai1 e radiofonica su Rtl 102.5 confermerà l’avvenuta realizzazione del sogno del maestro e la sua grandezza come artista conosciuto e amato in tutto il mondo.

«Abbiamo immaginato cosa avrebbe voluto Luciano: per lui portare la lirica fuori dai teatri significava renderla di nuovo popolare»

ha detto qualche giorno fa la moglie Nicoletta Mantovani presentando «Pavarotti 10th Anniversary» in una conferenza stampa allestita nel singolare Pavarotti Restaurant di Milano.

Dall’Arena di Verona Carlo Conti farà da cerimoniere per questo speciale “Pavarotti 10th Anniversary”, nel quale interverranno numerosi ospiti a testimoniare la storia irripetibile che ha consacrato Pavarotti a icona mondiale.

Anche a distanza di dieci anni dalla sua scomparsa, la memoria di Luciano è ancora viva nei cuori della sua famiglia e della gente che lo ha amato

ricorda la vedova del Maestro.

Al centro della serata ci sarà il percorso umano e artistico del Maestro raccontato attraverso le voci e le testimonianze delle persone che gli sono state più vicine. A cominciare da Plácido Domingo e José Carreras, interpreti di uno dei momenti più alti della carriera del Maestro con i Tre Tenori, passando attraverso le nuove generazioni a cui Pavarotti ha sempre guardato con attenzione.

Saranno infatti presenti Francesco Meli e Vittorio Grigolo, due voci della lirica italiana che calcano già i più importanti palcoscenici di tutto il mondo, che come ricorda la moglie di Luciano, sono stati scoperti in giovane età:

“Grigolo aveva 12 anni quando è stato scoperto da Luciano. Mio marito credeva tantissimo anche in Francesco Meli».

Sul palco ci sarà anche il soprano Angela Gheorghiu («Luciano l’aveva voluta al suo fianco sul palco del concerto per celebrare i 40 anni di carriera» a Modena, nel 2001), i tenori Francesco Meli, Vittorio Grigolo e Fabio Armillato (compagno della grande Daniela Dessì recentemente scomparsa), Andrea Griminelli, flautista e amico storico di Pavarotti con cui ha suonato in tutto il mondo.

Non mancheranno alcuni inserti pop che sono stati memorabili contrappunti alla carriera lirica, a cominciare proprio da Zucchero che nel 1992 convinse il Maestro per la prima volta a cantare al suo fianco l’aria della nuovissima Miserere.

Sarà poi presente il premio Oscar Nicola Piovani che, per celebrare la grandezza del Maestro, ha scritto un brano che sarà eseguito per la prima volta proprio all’Arena di Verona.

Eugene Kohn, che ha condiviso molti palcoscenici con «Big Luciano» dirigerà l’Orchestra Filarmonica del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo.

Le celebrazioni per ricordare la grande voce del tenore non si limitano al prime time su Rai 1 del 6 settembre, partiranno da questa giornata le celebrazioni in tutto il mondo.

Per l’occasione la Casa Museo a Modena sarà aperta gratuitamente per un’intera giornata.

Con l’occasione sarà presentato il libro Luciano, Il sole nella voce edito dalla Fondazione Pavarotti, che sarà presentato a tiratura limitata per la serata inaugurale all’Arena di Verona e all’interno del Museo.

Sempre dal 6 settembre sarà resa disponibile una nuova piattaforma web «Pavarotti 10th Anniversary», destinata a raccogliere tutte le attività del decennale per accrescere la conoscenza del Maestro presso il pubblico più giovane, che seguirà le fasi del decennale, e che raccoglierà i materiali da tutte le manifestazioni prodotte nel mondo.

Infatti, dopo la serata di inaugurazione, sono già fissati eventi di celebrazione in Tunisia, Qatar, Oman e Indonesia mentre sono allo studio eventi in Cina e negli Stati Uniti.

L’evento di Verona sarà anche l’occasione di una grande raccolta fondi destinata al sostegno del Museo, che tutto l’anno è a disposizione dei visitatori e propone il ricordo più tangibile dell’immensità del tenore modenese.

E come per i Pavarotti and Friends, a UNHCR sarà devoluto una parte dell’incasso per il sostegno dei rifugiati.

Ho voluto inserire questa storia tra le storie di cibo, perché da un grande Maestro è nato a Milano un grande progetto legato anche al cibo: il Pavarotti Restaurant appunto.

In occasione della confrenza stampa alcune prelibatezze modenesi, un risotto dello chef con crema di parmigiano reggiano e ristretta di aceto balsamico, e poi un vino da “cerimoniale”, adeguato al 10° anniversario appunto!

Si tratta del vino della cantina Donne Fittipaldi di Bolgheri, vicino a Livorno.

Avevo già visitato e “testato” questo ristorante, e ci avevo anche già scritto (nell’articolo https://www.storiedicibo.it/a-cena-con-pavarotti/ ) con un’intervista al sous chef .

In questa occasione ho invece incontrato lo chef executive Luca Marchini con il quale ho scambiato due chiacchiere presenti in parte in questo video:

https://www.youtube.com/watch?v=cCRI3rtU97A

Luca Marchini aretino di nascita, ma modenese d’adozione, con il suo ‘Erba del Re’ rappresenta una delle stelle del firmamento della nuova cucina italiana. Chi ha scritto di lui, ha utilizzato parole eccelse, sostenendo che “La sua cucina si riassume in tre parole: estro, sensibilità, genialità”.

Lui parla fondamentalmente di equilibrio, definendolo “il concetto su cui si fonda la mia cucina”.

E’ bello ascoltare i racconti sulle origini della sua passione e del suo lavoro:

“La mia ‘cotta’ per il cibo ha radici lontane. Da bambino volevo fare l’inventore, ma crescendo mi sono reso conto che i miei strumenti di creazione si trovavano in cucina. L’ho appreso osservando le mani esperte ed appassionate di mia madre, ma soprattutto soffermandosi sull’estasi ed il coinvolgimento che il cibo provocava sui miei sensi e nella mia mente.

Un piacere che sentivo di voler condividere con gli altri.

Un piacere che è diventato il mio mestiere”.

Il suo ristorante modenese L’Erba del Re nasce nel 2003: non lo definisce soltanto un ristorante, piuttosto il laboratorio dove poter sperimentare i molteplici “concetti del cibo” ed esprimere quella che rappresenta l’essenza della sua arte culinaria: equilibrio, delicatezza, rispetto e valorizzazione della materia prima.

Tante definizioni insomma, ed ora la voglia e il desiderio di darne una tutta mia mi spinge ad organizzare una visita direttamente nella suo ristorante  a Modena, e unire all’intervista fatta tra le note del grande Maestro Pavarotti anche una tra i sapori e profumi della sua cucina!

A presto quindi, per la spedizione all’Erba del Re!