All’interno di un quartiere periferico di Milano come quello di Dergano, dove negli ultimi anni stanno nascendo nuove reti dal basso, ha aperto le porte Rob De Matt.
Un luogo di aggregazione sociale, dove si organizzano corsi di formazione professionale, con un ampio bar e un ristorante di 50 coperti in cui lavorano persone con disagio psichico, ma anche rifugiati politici, migranti in difficoltà ed ex carcerati.
Una formula che ha già avuto successo ad Affori, dove Olinda ha aperto un bar gestito dagli ex degenti dell’ospedale psichiatrico Paolo Pini.
L’idea è venuta allo chef Edoardo Todeschini, dopo un’esperienza londinese in cui ha conosciuto Jamie Oliver, che tra le altre cose aiuta ex detenuti a lavorare nel campo della ristorazione, seguendo sia la formazione sia l’inserimento nei suoi locali.
Ispirato da questa prova, una volta tornato a Milano, Edoardo dapprima ha collaborato con Italia Squisita e ha tenuto dei corsi di cucina per persone con disagio psichico per la Fondazione Bertini, poi si è attivato per dar vita a un progetto che seguisse queste persone durante tutto il percorso di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro.
Sul versante cucina, lo chef parte da materie prime di facile reperibilità, dove fanno capolino prodotti stagionali e di filiera corta dove la linea dei fornitori è ancora work in progress.
Il menu suddiviso in vegetali, pescato e carne, e dai prezzi popolari, strizza l’occhio ai piatti etnici, pensati come occasione di conoscenza e scambio interculturale. Scambio che coinvolge anche gli altri cuochi docenti che collaboreranno alla formazione degli allievi, che potranno partecipare all’elaborazione di piatti inseriti successivamente in menu.
Così racconta Edoardo Todeschini:
“La linea l’ho studiata assieme al mio amico Leonardo Grassini, chef di Xemei a Barcellona, ed è caratterizzata da piatti poveri arricchiti grazie alla trasformazione, proprio per far imparare il più possibile a chi lavora con noi. C’è la pasta con la crema di ortiche dell’orto, il ceviche marinato con agrumi o il polletto ruspante marinato per un giorno con salsa di yogurt, menta e curcuma, successivamente grigliato e scaloppato. La carta dei vini e delle birre segue la stessa filosofia dei piatti, coinvolgendo piccoli produttori a filiera corta, selezionati valorizzando le esperienze di maggior qualità.“
Lo staff attualmente è composto da undici persone, più due outsider con una borsa lavoro emessa dal Centro Psichico Sociale di Rho. E con loro verrà realizzato anche un servizio catering per eventi esterni. Una volta entrati a regime l’ ambizione è di poter fornire personale qualificato ad altri bar e ristoranti.
Il locale, aperto dalle 10 di mattina a mezzanotte, tutti i giorni tranne il lunedì sera, ospiterà spettacoli, mostre, piccoli concerti, proiezioni e attività per bambini.
Per realizzare il primo corso di formazione professionale di 80 ore per 10 persone con disagio psichico o sociale e i primi due inserimenti lavorativi nello staff è attiva una raccolta fondi a cui tutti possono contribuire:
https://www.generosity.com/community-fundraising/cooking-courses-for-mentally-disabled-people.
2 Commenti
Gran bel locale – e non solo per l’idea e l’impegno sociale!
yo this post very interesting