Tempi di Recupero Week:10 anni di consapevolezza

La Tempi di Recupero Week festeggia i 10 anni.

La settimana dedicata al Recupero e alla consapevolezza, a partire dal mondo gastronomico coinvolgendo in tutto il mondo la rete dei recuperatori.

Filosofia del recupero, Tempi di Recupero, eventi e degustazioni. Per festeggiare il decennale di questa rete, nata e cresciuta con l’intento di recuperare e di insegnare a farlo.

Tempi di Recupero è rete e condivisione fra i protagonisti che insieme si intrecciano e valorizzano i loro progetti.

Nella Tempi di Recupero Week che si svolge dal 5 al 15 febbraio, si tiene una settimana di eventi per raccontare e festeggiare il recupero e la consapevolezza in ambito gastronomico. In questi giorni ognuno è chiamato a proporre il proprio evento, cena, piatto o prodotto che sia sostenibile e buono, all’insegna della convivialità e della condivisione.

Recupero della tradizione.

Recupero delle materie prime nella loro integrità.

Recupero degli avanzi del giorno prima.

Tutto questo, e molto di più, è Tempi di Recupero: una rete di artigiani, cuochi, osti, produttori e appassionati il cui fine è la valorizzazione del territorio, delle produzioni sostenibili e di un uso integrale delle materie prime in cucina, lab diffusione di una cultura alimentare etica, la sensibilizzazione verso i temi del recupero in ambito enogastronomico, il mantenimento della tradizione e della conservazione della memoria, il tutto tramite azioni ed eventi conviviali.

La cultura del recupero è una pratica contemporanea e quotidiana nelle cucine di tutto il mondo.

Si tratta in realtà di un’arte ancestrale, rinnovata e riaggiornata alle consuetudini alimentari odierne, in cui si presta la massima attenzione a ogni singolo ingrediente disponibile dando spazio alla creatività per massimizzare l’utilizzo di ogni elemento.

La realtà di Tempi di Recupero è ogni giorno più solida grazie alla rete dei recuperatori: l’obiettivo è creare sinergie con altri progetti sostenibili e dar voce e risalto ad una rete di professionisti e appassionati che condividono gli stessi valori.

I protagonisti sono chef, osti, e azdoregelatieriartigiani attenti alla qualità delle materie prime e alla sostenibilità delle produzioni, e vignaioli custodi del territorio, della terra e degli antichi vitigni.

Nodo imprescindibile della rete sono i soci POP, ovvero tutti gli appassionati che sostengono e mettono in pratica la sostenibilità nei gesti quotidiani.

Alla base del progetto c’è l’idea di fornire una chiave quotidiana, pratica e creativa alla sostenibilità.

Come raccontiano gli ideatori di Tempi di Recupero (sul sito sono dettagliati tutti i nomi):

“Il nostro è un intento ambizioso cresciuto insieme al progetto stesso, in cui è imprescindibile l’essenza ludica.  Come molti progetti nel tempo si è naturalmente modificato e sviluppato, è cresciuto e ha cambiato forma, e si è trasformato mantenendo la leggerezza di un gesto apparentemente semplice.

Riflessioni costanti sulla cucina, sulla sostenibilità, sul ruolo che ognuno può avere nel pianeta, ci hanno convinti che Tempi di Recupero sia il contenitore perfetto per raccontare molto di più di un pasto ben cucinato”.

L’intento oggi è proseguire la strada con maggiore coscienza, e di coinvolgere e unire più protagonisti possibili verso un cambiamento, creando un impatto forte e tangibile di un mondo sostenibile.

E di strada in 10 anni ne è stata fatta, tanta da doverla festeggiare!

Ed ecco il primo evento ufficiale di questa prima decade: la Tempi di Recupero Week 22-23 che vede chiamati in prima linea chef creativi, osti, gelatieri, artigiani, vignaioli, bartender da tutto il mondo, ma soprattutto degustatori curiosi di scoprire le prelibatezze del recupero.

Durante le giornate dell’evento, dal 5 al 15 febbraio i ristoratori che aderiscono all’iniziativa  proporranno le loro creazioni buone e sostenibili: menù del recupero e della cucina circolare, che utilizzano prodotti di artigiani del recupero insieme ai vini del recupero, e che hanno hanno il gusto e la buona tavola come ingrediente principale.

Due le parole chiave di questa edizione: collaborazione e consapevolezza, che prendono spunto dal libro “Il Chilometro consapevole”, di Carlo Catani e Carlo Petrini (Slow Food Editore, 2022).

Nato dalle esperienze e gli incontri di entrambi, il libro pone le basi per una nuova visione della nostra quotidianità alimentare, grazie ad uno sguardo consapevole. Per farlo hanno coinvolto 29 contributori tra i più grandi esperti italiani e mondiali per raccontare in maniera diretta e alla portata di tutti, le tematiche di sostenibilità di propria competenza.

Tra i partecipanti a questa edizione:

  • lo chef Gianluca Gorini (daGorini*) di San Piero in Bagno (FC),
  • l’Osteria La Campanara di Pianetto di Galeata (FC) degli osti Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi,
  • l’Osteria Ophis di Daniele Citeroni a Offida,
  • le super premiate gelaterie di Stefano Guizzetti, CiaccoLab di Milano e Parma, e Giulio Rocci, del torinese Ottimo! Buono non basta.
  • lo chef Cesare Battisti di Ratanà a  Milano,
  • L’osteria La Brinca di Né (GE)
  • Casa Spadoni a Faenza e Ravenna
  • Lo chef Juri Chiotti di Reis, cibo libero di montagna, della Val Varaita, che ospita l’osteria chiocciolata Fuorimano di Busca (CN).
  • lo chef Oskar Messner di Pitzock della Val di Funes che propone una cena del recupero all’insegna della tradizione creativa
  • la Locanda Solagna di Vas
  • il Ristorante Casa Artusi dove lo chef Andrea Erbacci ospita lo chef Gaetano Latino e i sentori di mare di Salsedine di Lido di Savio (RA)

Ci sono anche gli eventi speciali.

Come la cena il 7 febbraio al Marè di Milano, locale di Luca Zaccheroni, con lo chef resident Omar Casali e lo chef Giuseppe Gasperoni dell’Osteria il Povero Diavolo* di Torriana (RN), giovane stella Michelin, che  propongono una jam session sulle tematiche di sostenibilità, consapevolezza e recupero dimostrando che il gusto è, e deve essere sempre, al centro di ogni piatto.

Per raccontare al meglio lo spirito della rete e del gusto presente anche il pluripremiato gelatiere Stefano Guizzetti di CiaccoLab di Milano e Parma, mentre i panificati sono proposti dal Panificio Davide Longoni, eccellenza milanese, capostipite della generazione contemporanea dei “breaders” attenti recuperatori di gusto e qualità.

La serata prende il via alle 18 con la presentazione da parte di Carlo Catani, presidente di Tempi di Recupero, del libro “Il Chilometro consapevole”, scritto insieme a Carlo Petrini

A seguire aperitivo con i cocktails del recupero di Rita’s Tiki, indirizzo fisso per il bere di qualità e consapevolezza sui Navigli.

La serata è accompagnata dai vini di Villa Venti di Longiano che è parte della “rete del recupero” e del progetto ANsomigaFORA a cui aderiscono i vignaioli di Tempi dei Recupero, che per una o più etichette utilizzano le anfore georgiane per la vinificazione.

Un appuntamento trasversale in cui scoprire che gusto, bellezza e qualità sono strettamente legati a recupero e consapevolezza.

Per prenotazioni e informazioni:
MARE’ a MILANO
tel: +39 3892619726

Non solo a Milano splendidi eventi.

Le giornate organizzate dal collettivo Tocia! di Venezia che vedono la quattro mani tra lo chef anima del collettivo Marco Brevetti e lo chef Andrea Rossetti dell’Osteria V di Trebaseleghe, e altre cinque cene con diversi protagonisti nell’arco del periodo.

A Faenza l’intera città è coinvolta nella Tempi di Recupero Week, a cominciare dalla presentazione del libro “Il Chilometro Consapevole” nella Sala dei Cento Pacifici e a seguire i ristoratori, pizzaioli, bartender e gelatieri della città propongono la loro interpretazione del recupero per una degustazione itinerante.  

La data di inizio della Tempi di Recupero Week, il 5 febbraio, coincide con la Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, promossa dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market, con il patrocinio della Commissione Europea, del Ministero della Transizione Ecologica e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale.

E proprio il 5 febbraio il libro di Carlo Catani viene presentato alla Locanda Solagna a Vas, dove si pranzerà con un piatto speciale proposto per l’occasione: il Risotto circolare, dove protagonista sarà il cavolo nero (che arriva direttamente dall’orto sinergico della locanda) in abbinamento a ben due Presidi SlowFood: il riso Grumolo delle Abadesse e il Morlacco del Grappa. Tanto sapore, tantissima salvaguardia e zero spechi, a partire dalla passione di  Andrea Riboni di Locanda Solagna, orgoglioso di poter dare ufficialmente il via all’evento.

In maniera più giocosa, la giornata conclusiva della Tempi di Recupero Week è invece il giorno dopo la festa di San Valentino, che spesso lascia in dote ai ristoratori grandi quantità di cibo a cui dare nuova vitalità. 

Per i ristoratori partecipare alla Tempi di Recupero Week 22-23 è molto semplice.

E’ sufficiente proporre una preparazione che abbia al centro i temi di sostenibilità, consapevolezza,  recupero delle ricette e dei sapori della tradizione, utilizzo integrale delle materie prime, il tutto da realizzare durante almeno un giorno, ma anche per tutto il periodo.

Le tematiche fulcro di questa edizione sono in due parole chiave, collaborazione e consapevolezza, valori che permettono di creare eventi all’interno dell’evento:

  • la TdR Week Insieme, ovvero cene a quattro mani;
  • Insieme al Produttore, incontri e menù che includano trasversalmente i protagonisti della rete come artigiani, gelatieri, bartender o vignaioli;
  • TdR Week Consapevole, con un focus sulle tematiche portate in luce dal libro.

Nell’idea della rete, della massima condivisione di temi e della promozione della filosofia del recupero, parte del ricavato va a sostenere i progetti di  Food for Change, il progetto di Slow Food per il cambiamento climatico, e La Lanterna di Diogene, di Bomporto (MO), una cooperativa sociale formata prevalentemente da persone con problemi (sindrome di down, psicosi, paralisi cerebrale infantile) che lavorano insieme in un progetto di condivisione, affermazione  e piacevolezza:  fattoria con allevamento di animali (galline, maiali, pecore, capre), coltivazione di ortaggi e alberi da frutta, e un vigneto di trebbiano per la produzione di aceto balsamico tradizionale di Modena. 

La lista completa dei partecipanti, con i riferimenti per contattarli,  è disponibile al sito dell’associazione Tempi di recupero. 

Recuperiamoci il nostro tempo, è Tempo di Recupero.

Dal 5 al 15 febbraio.