Il toast: pane, formaggio, prosciutto. Ma è molto di più!
Storia di un panino tostato e ricetta ideale, con una video ricetta di Barolini chef!
Il toast è uno dei “panini” più apprezzati, molto in voga in Italia dove è la valida alternativa a poanini, sandwiches e tramezzini in tutti i bar.
La storia del toast arriva da lontano, a partire dall’origine della parola toast: per nulla anglofona, anzi, derivante dal latino “tostum”, ovvero abbrustolito, cotto al fuoco e annerito. Dal vocabolo “tostato” deriva anche il nome della macchina che rese famosi i panini così composti, ovvero il “toaster”, che in italiano diventa il nostro tostapane.
Si parla di toast negli scritti di autori romani come Apicio: in latino tostum equivale ad “abbrustolito”, “tostato”, ma gli storici della gastronomia ne individuano la nascita qualche secolo dopo. Nel francese antico, tostée significava infatti «bere alla salute di», con riferimento all’usanza medioevale di porre una fetta di pane arrostito su una coppa di vino aromatizzato. La coppa veniva poi fatta circolare fra i presenti, ma la fetta di pane spettava di diritto al festeggiato, che beveva per ultimo. Nel «Grande Dizionario di Cucina» di Alexandre Dumas si narra che la regina Anna Bolena, seconda moglie di Enrico VIII Tudor, soleva fare il bagno circondata da numerosi gentiluomini, i quali per farle la corte si dissetavano attingendo l’acqua dalla sua vasca con un bicchiere. Uno solo si astenne dal seguire la massa: quando gli fu domandato perché non facesse come gli altri, egli rispose: «È perché mi riservo il toast».
I primi toast in verità venivano fatti in padella: un tegame riscaldato sul fuoco vivo sul quale veniva poggiata la fetta di pane ad abbrustolirsi, sempre però da un lato solo. A seguire, si pensava alla farcitura. Prima dello sviluppo del tostapane elettrico, il pane tagliato a mano doveva essere tostato su una lunga forchetta di metallo o in una struttura di metallo tenuta vicino al fuoco del caminetto. Semplici utensili per tostare il pane sulle fiamme aperte di un fornello a gas apparvero all’inizio del XIX secolo.
Con l’arrivo del toaster, appunto, il tostapane diventò elettrico.
Era il 1893, ma l’invenzione del signor Alan MacMasters non ebbe grande seguito: forse i tempi non erano maturi per questi elettrodomestici, vista la scarsa diffusione dell’elettricità. Il boom si ebbe qualche decennio dopo: era il 1919 quando Charles Strite inventò il tostapane col timer e con un metodo di fuoriuscita automatico del pane che permetteva di non farlo bruciare. Da lì, il toast divenne una moda, coniugata a seconda dei gusti e delle nazioni.:
- in America il toast è maxi e ha una farcitura ricca di salse e ingredienti vari,
- in Francia il toast è un semplice prosciutto e formaggio, proprio come in Italia,
- in Gran Bretagna è l’accompagnamento immancabile dell’english breakfast, a bilanciare il gusto forte di bacon, fagioli, salsicce, pomodori stufati e uova.
- Il primo elemento da tenere in considerazione è il pane: che deve essere possibilmente in cassetta, come l’italiano pan carrè, con uno spessore né accentuato né troppo sottile.
- Il secondo elemento, per preparare il toast classico, è la scelta della farcitura: il prosciutto e il formaggio (la fontina ha le qualità migliori per la tostatura, ma altri formaggi a pasta compatta sono ugualmente adatti) devono essere di ottima qualità, non troppo sottili.
- Il terzo elemento è quello più complesso: la cottura. Se la macchina ha l’opzione per regolare il calore, dovrà essere a una temperatura media per almeno 3 minuti, tempo massimo per non far colare eccessivamente il formaggio. Altrimenti si corre anche il rischio di bruciare l’esterno e non scaldare abbastanza il suo interno.
Una volta pronto il toast, deve essere lasciato circa 30 secondi a riposare per poi gustarselo, diviso in due triangoli delle stesse dimensioni.
E adesso: buon appetito, anche con la video ricetta, semplice e immediata, di Barolino Chef.
Cottura sulla piastra, ossia sulla bistecchiera. https://youtu.be/fKfcHrOcmsE
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