Vinitaly di incontri: la nostra top ten

Vinitaly 2022, edizione della rinascita!

Dopo due anni di stop ha ripreso quest’anno la manifestazione sui vini italiani più nota, in fiera a Verona.

Giorni intensi a Vinitaly.

Per la voglia di riprendere i contatti , di farsi conoscere, di rpesentare tutte le novità rimaste nel cassetto, o in cantina, in questi anni in cui ci si prsentava sempre più on line, ma sempre meno dal vivo.

Anche se poi con la ripresa c’è stata una forte e bellissima impennata dell’eno turismo, quello che parte dall’apprezzamento di vini e vitigni per portare alla scoperta di una intera area da apprezzare e conoscere.

Un turismo sempre più diffuso e sempree per più perosne, non per forza solo tecnici e sommelier.

Un turismo anche per coppie, famiglie, per appassionati di cose buone, tra cui nel nostro paese entra a pieno diritto il vino.

E così, in questa edizione a Verona, correndo tra uno stand e l’altro delle varie regioni (più per salutare vecchi amici e vedere di persona quelli nuovi)  abbiamo voluto sederci al tavolo di poche cantine, senza particolari criteri di scelta.

Con la promessa di riprendere il tour cantine dal vivo, senza fiere e stand, senza padiglioni, solo esclusivamente a casa dei produttori, come piace a noi!

Ma intanto ecco la nostra top ten tra quelli che siamo andati a trovare nei tre giorni a Verona (di ognuno rimandiamo all’articolo di approfondimento):

  1. Cantine Tommasi
  2. Tenuta Villa Bellini
  3. Cantine Librandi
  4. Ascovilo: i consorzi dei vini di Lombardia
  5. I vini del Collio
  6. Cantina Piccini
  7. Cantine del Roero: Teo Costa e Negro
  8. Il vino di Ca’ del Profeta
  9. I vini eroici della Valle d’Aosta
  10. Cantina Masi

1- Cantine Tommasi

Un incontro allo stand del Veneto, facendo il giro d’Italia con i vini delle tenute della famiglia Tommasi.

Un impero, una passione nei vini e nelle eccellenze locali, e così ci siamo triovati a degustare un Lugana, un Amarone, passando per i vini lucani e quelli umbri.

Con sei tenute vitivinicole in cinque regioni – Tommasi in Veneto, Caseo in Lombardia, Casisano a Montalcino e Poggio al Tufo in Maremma Toscana, Surani in Puglia e Paternoster in Basilicata – e una partenership nel Chianti Classico con La Massa- il gruppo ha l’obiettivo di creare grandi vini, valorizzando il terroir.

Completa il quadro il progetto culturale e vitivinicolo De Buris, legato al territorio della Valpolicella Classica, al recupero di Villa De Buris e all’Amarone Classico doc Riserva.

Tra un calice e l’altro abbiamo ascoltato la storia di  quattro generazioni di pionieri, esploratori, precursori e soprattutto visionari, attenti al valore della qualità in ogni fase produttiva, rispettosi dei procedimenti tradizionali ma aperti alla sperimentazione.

Non solo vino, anche grande ospitalità per dare vita al conctto di eno turismo, valorizzando ogni territorio.

Nel caso specifico la cura per l’accoglienza si esprime attraverso le strutture di Villa Quaranta in Valpolicella, Albergo Mazzanti e Caffè Dante Bistrot a Verona e Agriturismo Poggio al Tufo a Pitigliano, Maremma Toscana.

=>In previsione per StorieDiCibo un interessante “Tommasi coast to coast” alla scoperta di tutte le proprietà e collaborazioni della cantina, all’assaggio dei suoi vini e al racconto delle sue persone!

Per informazioni:
sito dell'azienda.

2- Tenuta Villa Bellini

Il Tirele Classico Superiore, il Sottolago Ripasso, entrambi delle annate 2017, e il Centenarie Amarone 2016 sono stati presentati allo stand di Tenuta Villa Belini, alla sua prima esperienza di Vinitaly.

E’ l’annata delle “prime volte” per questa cantina della Valpolicella, che è apparsa, per la prima volta apputo, sulle ultime edizioni delle più importanti guide del settore, come:

  • Vitae di AIS (Associazione Italiana Sommelier),
  • Bibenda di FIS (Federazione Italiana Sommelier),
  • Guida Veronelli,
  • L’annuario dei migliori vini italiani di Luca Maroni
  • 5StarsWine,

ricevendo apprezzamenti e giudizi positivi sia sui vini che sull’azienda.

Tre sono le etichette che costituiscono l’offerta di vini dell’azienda sita in San Pietro in Cariano (VR):

  • Centenarie Amarone della Valpolicella DOCG Classico, prodotto con le uve raccolte nel 2016, è un rosso persistente e pulito con un delicato richiamo all’appassimento e un’ampia gamma di profumi, tra i quali mora, ciliegia, prugna, tabacco, cacao e cannella;
  • Tirele Valpolicella DOC Classico Superiore, un vino rosso vivace, le cui note speziate sono bilanciate dal sentore di frutti rossi e da aromi floreali e balsamici;
  • Sottolago Valpolicella Ripasso DOC Classico Superiore, un vino rosso prodotto anche questo con le uve della vendemmia del 2017, in cui spiccano note fruttate di ciliegia, ribes nero, mora e spezie dolci, con un finale secco.

=>Ed ora non ci resta che ritrovarli tra le mura della loro tenuta…e questa sarà la nostra di prima volta!

Per informazioni:
il sito dell'azienda (con e-commerce alla sua prima apparizione!)

3- Cantine Librandi

Li abbiamo conosciuti la prima volta leggendo le pagine del loro libro, o meglio quello scritto su di loro e sulla loro storia da Gianfranco Manfredi: Librandi – Storia di uomini, vigneti e vini”.

270 pagine in cui si raccontano le iniziative di un afamiglia che è riuscita “a riempire il vuoto in cui era stato abbandonato il vino della Calabria. Un vuoto che la maggioranza degli stessi calabresi non percepiva come tale”.

Un’azienda che oggi è capace di produrre vini straordinari, premiati dalle guide e dai più prestigiosi concorsi internazionali divenendo un vero e proprio “caso” imprenditoriale, un’azienda famigliare testimone d’un secolo di lavoro e di imprenditorialità operosa e innovativa.

Vini caratteristici di una terra che ha mare e montagne e che regala sentori di paesaggi diversi.

Una degustazione guidata interessante e appassionata, dei vini della DOC Cirò come Segno, delle varietà antiche (un lavoro sugli autoctoni iniziato negli ann 90 che ha permesso di mettere a dimora più di 200 varietà autoctone calabresi), delle etichette Calabria IGT come il Critone e come Efeso, dal vitigno storico calabrese Mantonico rivalutato dopo anni di ricerca.

Curioso il Segno Librandi rosato, 100% Gaglioppo, una brevissima macerazione e poi un’operazione di salasso quindi di estrazione del mosto per andare a ridurre un po’ il colore. Un vino di forte abbinabilità, visto che in Clabria si va in poco tempo dalla costa alla montagna, è necessraio avere qualcosa che si possa abbinare facilmente a cucina di pesce e di montagna!

E poi i rossi, dal Duca Sanfelice Cirò Doc Riserva, al Gravello di Tenuta Arcidiaconato e al Megonio di Tenuta Rosaneti, premiato con il massimo punteggio sulla guida AIS 2022

=>Una carrellata di delizie al calice, che ci ripromettiamo di scoprire tra i terreni e tra i piatti calabresi!

Per informazioni:
sul sito dell'azienda

4- Ascovilo: i consorzi dei vini di Lombardia

Ascovilo (l’associazione consorzi vini Lombardi) insieme a Grana Padano ha dato il via a degustazioni formaggio vini con il progetto “Eccellenze Europee del gusto. Nati per stare insieme”.

L’obiettivo è quello di favorire la conioscenza dei marchi DOP  e IGP tra consumatori europei, particolarmente in Italia e in Germania, e diffondere i tali paesi la notorietà del Grana Padano DOP e dei vini lombardi DOCG, DOC e IGT promossi da Ascovilo.

L’accostamento ideale si raggiunge sempre quando il Grana Padano e il vino hanno la medesima intensità gstativa. Pertanto vengono porposti assaggi con vini differenti, più o meno struttrati, abbinati al grana di tre differenti  stagionature:

  • da 9 a 16 mesi, caratterizzato da un gusto delicato che ricorda il latte e pasta morbida, ideale a tutto pasto, e con vini dal naso fresco e fruttato, in prevalenza bianchi e poco tannici;
  • oltre i 16 mesi, dal gusto saporito non piccante, che ricorda frtta secca e fieno, abbinabile preferibilmente con vino rossi di buona intensità e complessità, persistenti ed equilibrati
  • oltre i 20 mesi, stagionatura Riserva, con n gusto ricco e pieno, che riporta al burro, all’erba, al broido di carne. Da gustare a scaglie con vini strutturati.

Nello specifico i Consorzi che fanno parte di Ascovilo e che abbimao avuto il piacere di incontarre sono:

  • nella provincia di Brescia: il consorzio Botticino, il consorzio Valtenesi, il consorzio Montenetto, il consorzio Tutela Lugana DOC e il Consorzio Valcamonica
  • nelle procincie di Brescia e Mantova il Consorzio Garda DOC
  • nella provincia di Pavia il consorzio tutela Vini Oltrepò Pavese
  • nella provincia di Mantova il consorzio vini Mantovani
  • nella provincia di Bergamo il Consorzio tutela Valcalepio e il consorzio tutela Moscato di Scanzo
  • nella provincia di Milano il Consorzio Volomntrario vini Doc San Colombano
  • nella provincia di Sondrio il consorzio tutela Vini di Valtellina
  • nella provincia di Como e Lecco il Consorzio vini IGT terre Lariane

Abbiamo partecipato ad alcune degustazioni, con abbinamento dei vini prodotti dal vitigno Tuchì, impiegato nello storico San Martino della Battaglia.

Un grappolo molto piccolo che era stato portato nell’800 dai nobili astroungarici che vivevano a Sirmione, tanto che è sempre stato il vino della nobiltà.

Tanti sapori, gusti e scoperte, grazie i  qusto caso ai refernti del consorzio Valtenesi – Riviera del Garda Classico.

=>  In programma u toru da costa a costa del Garda a visitare le cantine “in rosa”…e in questo caso non si tratta di produttrici donne (o per lo mneno non è questo il motivo!).

Per informazioni:

5- I vini del Collio

Il Collio è una zona viticola conosciuta in tutto il mondo per la sua varietà di vini bianchi, caratterizzati da una spiccata mineralità e una grande longevità.

Questa zona collinare, collocata fra le Alpi Giulie ed il Mare Adriatico, crea un microclima unico per ventilazione ed escursione termica, in grado di sposarsi perfettamente con la “ponca”, il caratteristico terreno del Collio fatto di marne di origine eocenica, ideali per la coltivazione della vite.

Si dice Collio e si pensa subito ad alcuni dei  migliori vini bianch d’Italia, da vitigni autocnoni quali Malvasia, Ribolla Gialla e Friulano, accanto ad un universo di vitigni internazionali.

Durante la masterclass a Vinitaly abbiamo apprezzato proprio la delicata mineralità e freschezza del Friulano DOC Collio 2020 di ben 8 differenti aziende (Zorzon, Drius, Sant’Helena Fantinei, Fruscalzo, Tenuta Borgo Conventi, Tenuta Vilanova, Azienda Grandis’ciutta, Azienda Korsic).

=> Abbiamo imparato che il modo migliore per conoscere il territorio è iniziare a percorrere la “Strada del vino e delle ciliegie”, tra l’altro la prima fondata in Italia, nel 1963, che da San Floriano, alle porte di Gorizia, raggiunge Dolegna. Eccoci già in cammino!

Per informazioni su vini ed eventi:
sito del consorzio del Collio.

6- Cantina Piccini

Dal Chianti Classico alla Maremma fino ai territori vulcanici dell’Etna e del Vulture.

Quella di Piccini 1882, con il nuovo marchio che dal 2021 ha preso il posto di Tenute Piccini, rappresenta un sogno prima e un progetto imprenditoriale poi, caratterizzato da anime molto diverse tra loro ma tutte accomunate dalla capacità di raccontare con grande sincerità alcune delle eccellenze enologiche del nostro Paese.

Piccini 1882, il gruppo vitivinicolo di proprietà della famiglia Piccini che risiede nel cuore del Chianti Classico, rappresenta oggi infatti una delle realtà più dinamiche ed innovative dell’intero panorama vitivinicolo italiano e che ha fatto dell’esaltazione qualitativa delle diverse aree vitivinicole della penisola la chiave della sua identità.

I vini che ne derivano sono autentici, sempre rispettosi del vitigno, del terroir e della tipicità delle loro zone d’origine.

5 sono le tenute che insieme contano oltre 200 ettari di vigneti:

  • la Fattoria di Valiano, splendida azienda del Chianti Classico, in provincia di Siena, appartenente al territorio di Castelnuovo Berardenga,
  • la Tenuta Moraia, che si trova in provincia di Grosseto, lungo la costa toscana, in Maremma
  • Villa al Cortile, che a Montalcino rappresenta un punto di riferimento per la produzione del Brunello
  • in Basilicata si incontrano i 15 ettari vitati della Regio Cantina, dove viene prodotto un ottimo Aglianico del Vulture
  • nelle terre siciliane, ed esattamente lungo le pendici dell’ Etna, sorge Torre Mora, azienda che vede i propri filari estendersi tra i comuni di Castiglione di Sicilia e Linguaglossa.

A Vinitaly abbiamo avuto il piacere di fare un tour  comodamente seduti in compagnia di Pinoccho, alla scoperta della Famiglia italiana del vino.

Con l’arrivo nel 2018 di Riccardo Cotarella per seguire i vini delle Tenute e quello del giovane enologo Alessandro Barabesi, responsabile delle cantine Agricoltori del Geografico, il mondo Piccini ha ricevuto nuova linfa al fine di innalzare ulteriormente il livello qualitativo dei vini prodotti.

E si sente!

La filosofia produttiva che ispira il lavoro in tutte le tenute dell’azienda è quella di creare vini che riflettano il territorio d’origine rispettando l’espressività delle uve.

=> Che dire! Un giro d’Italia in compagnia di Pinocchio a conoscere i dettagli della famiglia Piccini potrebbe essere un altro spettacolare progetto di Storiedicibo!

Per informazioni:
La Famiglia Italiana del vino

7- Cantine del Roero: Teo Costa e Negro

Incontro con amici del Roero!

La cantina Teo Costa di Castellinaldo, con i racconti della loro nuova linea delle uve stramature, uno spettacolo!

I saluti con Angelo Negro e famiglia, della omonima cantina, oltre che presidente della associazione di promozione del Roero, tramite il premio giornalistico che ogni anno porta sempre più giornalisti a parlare e a scrivere di questo territorio.

=> Siamo sempre in movimento attraverso il Roero, alla scoperta di aneddoti e di cantin da raccontare. LE nostre tradizioni famigliari che diventano scrittura ed emozione in calice!

Per informazioni:
* Cantina Teo Costa - Castellinaldo
* Cantina Angelo Negro - Monteu Roero

8- Il vino di Ca’ del Profeta

Dopo l’incontro a Torino nel loro ristorante, la gioia di vederli a Vinitaly, nel loro spazio condiviso come prima , anzi primissima apparizione in fiera, è stata immensa!

Per informazioni:
Ca' del Profeta

9- I vini eroici della Valle d’Aosta

A Vinitaly abbiamo incontrato Stefano Di Francesco, presidente del neo nato Consorzio Vini Valle d’Aosta, battezzato a fine marzo.

La Valle D’Aosta ancora non aveva un Consorzio di tutela dei vini, unica regione in Italia a non averlo.

Partiti dai produttori privati, poi alle coperative e infine il 25 marzoi di quest’anno si sono riuniti, e a Vinitaly si sono presentati al pubblico.

L’obiettivo è far conoscere la DOC valdostana e valorizzarla, con l’idea di raccontare la Valle d’Aosta in ottica regionale, “copiando” i casi di eccelenza di altri consorzi e capire dove muoversi al meglio per valorizzare il terroir.

Un vino ancora sconosciuto per molti, ed ora prendendo in mano il disciplinare potranno essere artefici del loro futuro, per creare la loro viticultura eroica.

I vini valdostani che fanno parte della DOC (in ordine di quantità prodotte), sono:

Torrette, Blanc de Morgex-La Salle, Pinot Noir, Chardonnay, Fumin, Petite Arvine, Torrette, Müller Thurgau, Chambave Moscato, Gamay, Pinot Gris, Cornalin, Donnas, Syrah, Petit Rouge, Traminer, Rosé, Nebbiolo, Enfer, Merlot, Arnad-Montjovet, Mayolet, Muscat Petit Grain, Chambave Rouge, Nus Malvoisie, Nus Rouge, Vuillermin, Gamaret.

Alcuni vini possono essere prodotti nella versione passita, superiore o metodo classico.

=> Ripartendo dai nostri giri gastronomici in Val d’Ayas, riprenderemo i tour anche in versione enologica, andando a scoprire in modo eroico questi vini!

Per informazioni sui vini e sul consorzio:
DOC Valle d'Aosta

10- Cantina Masi