Chartreuse, la grande dame dei liquori

Degustazione guidata di Chartreuse con cocktail.

Ecco lo stimolo a ricercare un po’ di curiosità su questo storico liquore!

La chartreuse è un liquore prodotto in origine dai monaci certosini nelle cantine della certosa Grande Chartreuse, situata nelle prealpi della Chartreuse a Voiron, nel dipartimento dell’Isère, nella parte sud-orientale della Francia.

Fiore all’occhiello della produzione francese sono la Chartreuse verde e la Chartreuse gialla. 

La prima è l’unico liquore il cui verde ha dato il nome ad un colore ed è realizzata con 130 ingredienti tra cui erbe, spezie, radici, fiori, svariate infusioni in alcol, distillazioni ed anni d’invecchiamento in botti di rovere. 

La seconda, nata nel 1838, viene definita la “regina dei liquori” e presenta al palato una spiccata dolcezza e rotondità data dal miele e dallo zafferano.

L’invito ad una degustazione di questo liquore con l’esperto Gianfranco Pola, brand ambassador di Chartreuse e bartender di grande esperienza, ci ha portati alla curiosità di scoprire le origini esatte di questo liquore dal sapore caratteristico molto forte, molto dolce, con una cadenza fra lo speziato e il pungente.

Come paragone è abbastanza simile al Liquore Strega o al Galliano. Il sapore dipende dalla temperatura di servizio. Spesso è servito con ghiaccio, e può essere aggiunto ai cocktail o in un mixer.

Alcune ricette di drink richiedono soltanto poche gocce di Chartreuse, tanto è assertivo il suo aroma.

La parola chartreuse era usata a metà degli anni novanta per indicare un colore a metà strada fra il giallo ed il verde.

Oggi il liquore è prodotto in una fabbrica nei pressi di Voiron sotto la supervisione dei monaci della certosa.

A Serra San Bruno, nella zona di Vibo Valentia dove è situata l’unica Certosa aperta in Italia, ci sono diversi punti vendita compreso lo shop situato in prossimità della suddetta Certosa e presso il Ristorante Santa Maria situato nel Santuario dove c’è il Laghetto (in cui San Bruno pregava inginocchiato) oltre al Dormitorio e la chiesetta fondata ed eretta da San Bruno ed i suoi frati Certosini.

Una storia antica e di passaggi continui.

La Chartreuse nacque nel 1605 quando i monaci certosini di Vauvert (Parigi), nel luogo dell’attuale Giardino del Lussemburgo, rinvennero un manoscritto con la formula di un elisir di lunga vita.

A causa della sua complessità, la ricetta non venne prodotta, ma nel 1737, presso la grande certosa di Grenoble cominciarono a fare uno studio approfondito e iniziarono la produzione che rimase però limitata alle città vicine di Grenoble e Chambéry.

Questo elisir è tutt’oggi commercializzato sotto il nome di “Elisir vegetale della Grande-Chartreuse”.

La Chartreuse verde venne invece elaborata nel 1764.

Durante la Rivoluzione francese i monaci, volendo conservare la ricetta, la diedero al farmacista di Grenoble, Liotard. E poi alla sua morte nel 1816, la ricetta tornò ai monaci.

La Chartreuse gialla fu commercializzata per la prima volta nel 1838.

I certosini vennero espulsi dalla Francia nel 1903, e la Chartreuse venne prodotta a quel punto a Tarragona in Spagna fino al 1929, quando ritornò ad essere prodotta in Francia, a Fourvoirie.

Dal 1935, a seguito di una frana a Fourvoiri  il liquore viene prodotto a Voiron dove è situata la più lunga cantina di liquori al mondo (164 m) e dove attualmente risiede l’unica produzione visto che anche quella di Tarragona è stat chiusa nel 1990.

Investiti da questa missione dal loro ordine religioso, i certosini della grande certosa sono i soli a conoscere la famosa ricetta (in realtà solo due o tre di loro la conoscono realmente).

Ancora oggi la formula è rimasta un mistero nonostante i moderni metodi di indagine.

Nessun additivo o colorante, ma solo il colore naturale dato dalle 130 erbe macerate in un alcool di alta qualità, e poi distillate.

Viene quindi aggiunto un distillato di miele e sciroppo di zucchero per la Jaune.

A questo punto inizia il lungo invecchiamento nei fusti di rovere, appunto nelle bellissime cantine di Voiron.

Entrare in queste cantine è come tornare indietro nel tempo: ormai non c’è più nessuno che invecchia i liquori.

La Chartreuse Vert e Jaune, invece, hanno minimo 3 anni di invecchiamento in fusti di rovere e le V.E.P. minimo 10 anni, distillate in alambicchi centenari di rame stagnato.

I principali liquori Chartreuse sono:

  • l’Elisir vegetale della Grande-Chartreuse: elaborato secondo la ricetta del 1605, la sua fabbricazione richiede l’impiego di 130 erbe ed ha il grado alcolico di 71°.
  • la Chartreuse Verde: il suo colore unico è dovuto alle 130 erbe che la compongono ed il suo grado alcolico è di 55°.
  • la Chartreuse Gialla: prodotta con le stesse piante della verde ma in proporzioni differenti, ha un grado alcolico di 40°.

Le sue etichette speciali sono:

  • la Chartreuse VEP (invecchiata 12 anni): 130 erbe e fiori sono impiegate nella sua produzione. Ne esistono due versioni: la Verde (55°) e la Gialla (42°). Si tratta della stessa ricetta ma l’invecchiamento prolungato dona al liquore un sapore caratteristico.
  • il liquore del nono centenario.
  • la Chartreuse 1605.

Per curiosità, i cocktail preparati durante l’evento da parte dell’ambassador Chartreuse Gianfranco Pola sono:

  • AMERICAN POLA -> Chartreuse verde, Campari, Elixir, acqua tonica
  • LAST WORD -> Chartreuse verde, gin, maraschino Luxardo, succo di lime
  • SWIZZLE -> Chartreuse verde, Falernum, succo di limone, succo di ananas
  • NAKED & FAMOUS -> Chartreuse gialla, mezcal, Aperol, succo di lime

Buona chartreuse a tutti!