What’s “phubbing”? Qui in osteria si entra senza cellulare!

What’s “phubbing”? Qui in osteria si entra senza cellulare!

Siamo nell’epoca del cosiddetto “pubbing”, l’azione di chi nei momenti di convivialità e di cena tra amici, tiene sott’occhio il cellulare per scrivere su Whatsapp o postare su Facebook foto e recensioni di ricette e situazioni, trascurando di assaporare davvero piatti e compagnia.
Non ho coniato io il termine, ma aihmè ne sono una vittima (!!!).
Cerco a volte di trattenermi, poi scatta feroce la voglia di fotografare il piatto e di postarlo, come a lasciare un segno indelebile di un sapore che in bocca resterà pochi attimi.
E immagino che presto mi troverò in qualche gruppo di ascolto a dire con voce fiera “Ciao, sono Nadia, e sono 5 giorni che non posto foto di piatti su facebook !” 😉
Adesso molti ristoranti, da Londra a New York, stanno lanciando la tendenza della black box, una scatola nera dove lasciare il proprio telefono per tutta la durata del pranzo o della cena.
In Italia questa usanza è già una tradizione in un’ osteria di Nonantola, vicino a Modena.
Si tratta dell’Osteria di Rubbiara, nata come “osteria con diritto di vitto e stallatico” nell’ottocento, e tramandata di generazione in generazione, evolvendosi nel corso degli anni senza mai perdere la propria identità modenese.
 All’ingresso si trova il messaggio scritto dall’oste a caratteri ben visibili:
“Attenzione. Importante. In questo locale non possono entrare telefoni portatili, radio e televisioni.”
Sembra un’idea innovativa e dei nostri giorni, in realtà questo insolito messaggio di benvenuto ai clienti è esposto all’ingresso dell’osteria dal 1991, “accompagnato” anche da una scatola di legno con dodici cassetti che possono contenere fino a dodici cellulari!
Un chiaro invito a parole e “a fatti” a “lasciate ogni forma di contatto esterno voi che entrate”!!!
Oggi l’osteria propone i piatti di un tempo, come:

i tortellini rigorosamente in brodo, i maccheroni al pettine e gli strichetti al ragù, gli arrosti con patate al forno, il Pollo al Lambrusco,  la frittata all’aceto balsamico, semplice e gustosa, le torte della tradizione come quella “di tagliatelle” o il gelato di crema all’aceto balsamico.

E a proposito di aceto balsamico, la particolarità di questo posto è anche la possibilità di visitare l’acetaia di famiglia, storica e ancora attiva, con una tradizione che si tramanda dal 1862.
La famiglia Pedroni, nella sua ottica slow del cibo fatto in casa,  produce da sempre il balsamico tradizionale; il loro prodotto migliore si chiama “Cesare” come il  bis nonno dell’attuale gestore, viene dalle batterie di famiglia che hanno 150 anni e tiene vivo il ricordo di quel grande “nonno Cesare”  che era solito dire:
“dai vitigni, dalla vecchiaia, dalla passione e dal non sfruttare troppo le botti, si è creato un nome che fa la differenza”.
Sul sito dell’Osteria si trovano tutte le indicazioni storiche dell’acetaia, le ricette più famose e i consigli per trascorrere a Nonantola una giornata interessante e ricca, visitando il centro storico, la famosa Abbazia con il suo museo, per poi fermarsi appunto a  pranzo presso l’osteria di Rubbiara e visitare l’acetaia.
Prossimamente ci faccio un salto, e mi godrò il pranzo con l’iphone nella cassettina chiusa a chiave. Giuro giuro che non mi porterò via un piatto di tortellini senza mangiarli, solo per il gusto di fotografarli al di fuori dell’osteria 😉
Questi tutti i riferimenti:

Osteria di  Ribbuara

Via Risaia, 6 – Rubbiara di Nonantola, 41015, Modena, Italy

Telefono: +39 059 549019