Icona di design: bottiglietta Campari Soda

La storia della Bottiglietta Campari Soda.

Una vera icona di design intramontabile, nata dal futurista Depero.

La Bottiglietta Campari Soda, nata per celebrare il rito dell’aperitivo, si erge come un’icona senza tempo. La sua forma contemporanea ed efficace la rende immune dall’invecchiamento, un capolavoro di bellezza e semplicità.

Oltre a essere celebrata attraverso l’arte, il design e il cinema, la bottiglia Campari Soda è diventata un marchio, un’entità originale e inconfondibile, sempre pronta a rinnovarsi con ironia e creatività.

La storia del Campari inizia nel 1860 quando Gaspare Campari inventa il celebre Bitter, servito per la prima volta nel Caffè Campari a Milano. Queste sono le origini della Campari Soda ch conosciamo noi.

Suo figlio Davide, un visionario, contribuisce all’espansione industriale aprendo uno stabilimento Campari e inaugurando il Camparino nel 1915, un locale che segna la nascita del rito dell’aperitivo milanese, con l’iconica bottiglietta Campari Soda.

La volontà di connettersi con l’arte si sviluppa attraverso la pubblicità con artisti contemporanei, creando linguaggi espressivi nuovi che segneranno la storia della comunicazione pubblicitaria nel 1900.

Il Design rivoluzionario del Campari Soda

Il Campari Soda, concepito per gustare un fresco aperitivo ovunque, è il primo ready-made aperitivo. La sua bottiglietta, disegnata nel 1932 dal futurista Fortunato Depero, incarna un’idea rivoluzionaria. Senza etichetta, con il nome in rilievo sul vetro, il rosso intenso e brillante completa la creazione, rendendola un’icona indistinguibile.

La superficie smerigliata del vetro, parte del pensiero futurista di Depero, evoca la freschezza del prodotto, simulando gocce d’acqua. Oltre a essere esteticamente piacevole, ha una funzione pratica, garantendo una presa migliore.

La bottiglietta Campari Soda contiene la singola porzione di prodotto da consumare, ne garantisce l’autenticità, offre la possibilità di essere facilmente raffreddata: un moderno esempio di design funzionale, che, grazie la sbalorditiva creatività dell’artista disegna come una forma solida di tronco di cono, un immaginario calice capovolto.

L’esperienza sensoriale del Campari Soda

Il Campari Soda coinvolge tutti i sensi: il gusto, l’olfatto, il suono della frizzantezza al rimuovere il tappo, e il piacere estetico e tattile della bottiglietta. Il contenitore è comunicativo quanto il contenuto, rendendo la bottiglietta un esempio di moderno design che si presenta con potenza comunicativa.

Tutti i sensi sono chiamati in causa nell’esperienza del Campari Soda: il gusto della bevanda, l’olfatto stimolato dai profumi, il suono della frizzantezza una volta rimosso il tappo, e ancor prima di questi, il piacere estetico e tattile della bottiglietta. Il contenitore ha forza comunicativa quanto il contenuto, ciò fa di questa bottiglietta un esempio di moderno design; sin dall’inizio essa si presenta da sola in tutta la sua potenza comunicativa.

La pubblicità gioca un ruolo fondamentale nel successo del marchio.

Artisti come George Guillermaz e Giovanni Mingozzi contribuiscono a creare un’immagine dinamica e moderna dell’aperitivo italiano, rendendolo un’icona Pop nel periodo del boom economico.

Il Design si sviluppa: dagli Anni ’30 a oggi

Dopo il 1970, Campari fa il suo debutto in televisione con spot che coinvolgono personaggi come Nino Manfredi e David Niven, contribuendo al successo globale del Campari Soda.

Nel 2002, Raffaele Celentano crea la lampada Campari Light, e nel 2008, il progetto REDesign rivitalizza la bottiglietta, mentre nel 2020 emergenti creativi danno vita a nuovi oggetti d’arredo ispirati alla forma iconica.

Attraverso una lunga storia di legame con la creatività e l’arte, il Campari Soda mantiene la sua forza comunicativa, diventando un simbolo di innovazione e di una Milano all’avanguardia.

A 90 anni dalla sua creazione, la bottiglietta continua a splendere come un’icona intramontabile di design.

Ancora oggi l’iconica bottiglia non si ferma, creando colaborazioni e kit insieme ad altri grandi nomi del design, come l’iconico kit realizzato con Alessi.

La bellezza non muore mai!

Anche perchè è quella che salverà il mondo.