Il Cantinone di Madesimo, ristorante stellato di Raffaella e Stefano Masanti.
Cucina gourmet nel cuore della Valchiavenna. Raffaella e Stefano Masanti con passione, cura e dedizione hanno trasformato la loro attività in una rinomata fucina di cucina gourmet.
Una delle particolarità del Cantinone è quella di rimanere aperto esclusivamente durante la stagione invernale (da dicembre ad aprile).
Questa scelta, però, non è casuale. Dal 2013, infatti, nei restanti sette mesi in cui il ristorante è chiuso, Stefano Masanti e la moglie Raffaella si trasferiscono oltreoceano, e più precisamente a St Helena, un centinaio di chilometri a nord di San Francisco. Qui coordinano e organizzano tutta l’offerta gastronomica della Vittorio Sattui, un’azienda vitivinicola storia situata nella Napa Valley.
Chef Stefano Masanti: estro a servizio del territorio –
Cresciuto nell’hotel di famiglia, respira fin da subito l’aria profumata dei fornelli, a fianco dei nonni paterni in cucina e in pasticceria. Dopo la formazione alberghiera e la partecipazione a svariati corsi di cucina professionale in tutta Europa, la curiosità e la voglia di viaggiare portano lui e la moglie Raffaella a diventare consulenti di cucina e accoglienza italiana in svariate parti del mondo.
Dal 2009 Stefano è consulente della Vittorio SattuiWinery di Saint Helena, Napa Valley, California, e si occupa della produzione di salumi artigianali, della gelateria e di vari eventi durante l’anno.
Nello stesso anno viene premiato da Paolo Marchi e dalla guida Identità Golose come “Chef artigiano dell’anno” per la sua BRISAOLA.
Nel novembre 2015 in occasione del Merano Wine Festival è premiato dal Touring Club Italiano come “Chef dell’anno per la divulgazione della cultura gastronomica italiana nel mondo”.
Raffaella Mazzina Masanti: l’anima del ristorante
Raffaella, moglie di Stefano, è la vera padrona di casa, nonché un’apprezzata sommelier dall’aplomb impeccabile. Il suo percorso al Cantinone inizia come cameriera per contribuire a pagarsi gli studi universitari a Milano, al seguito dei quali decide di dedicarsi interamente, a fianco del marito, alla creazione di questo angolo gastronomico nella turistica Madesimo.
Oggi Raffaella è l’effettivo motore del ristorante e dell’hotel e coccola gli ospiti con minuziosa attenzione e grande dedizione.
Stefano Ciabarri: razionalità e professionalità
Stefano è il vero braccio destro di Stefano Masanti. Durante gli studi di ingegneria al Politecnico di Milano, si trova per caso a vivere sopra il ristorante Joia a Milano del grande Pietro Leeman, facendosi coinvolgere talmente tanto che, all’ultimo anno dell’università, chiede allo chef di poter lavorare al ristorante. Dopo un anno e mezzo, approda al Cantinone dove diventa subito capo partita ai secondi e, dal 2014, sous chef.
Curioso ed eclettico, ha fatto crescere la sua professionalità anche andando a cucinare nei migliori ristoranti del mondo, dall’Italia fino alle Isole Faroe. Durante le basse stagioni del ristorante, Stefano lavora come stagista in diversi ristoranti tra i quali il Mudec di Milano di Enrico Bartolini, il tristellato Schaweinstein di Fusternau di Andreas Caminada e il celebrato 3-stelle-Michelin Geranium di Copenhagen.
La cucina di Stefano Masanti parte proprio dalla sua Valtellina.
Ma diversamente da una volta, non si pone troppi confini: i prodotti, rigorosamente di stagione e preferibilmente del territorio, vengono rielaborati e reinterpretati in chiave globale, prendendo ispirazione dalle varie arti culinarie conosciute e studiate durante i numerosi viaggi. Ne scaturisce una cucina dal gusto un po’ italiano e un po’ internazionale, fondata sulla tradizione, ma senza l’esclusione radicale di influenze oltreconfine che sanno conciliarsi perfettamente con il gusto raffinato di una cucina garbata e a tratti unica. Il Cantinone ha un’identità gastronomica molto ragionata e ponderata, basata su una ricerca meticolosa e un’insaziabile voglia di sperimentazione. A questi aspetti, si aggiunge l’intuizione e la creatività dello chef che si combina in maniera complementare ed equilibrata alla razionalità dell’amico Stefano Ciabarri. Tutti i piatti proposti sono ideati giornalmente secondo le disponibilità del mercato e della stagione, creati utilizzando prodotti del territorio o ricercati presso fornitori nazionali ed internazionali scrupolosamente selezionati. A piatti di selvaggina, procacciata da papà Franco, sindaco e cacciatore, si affiancano piatti di acqua dolce, in un sincretismo particolarmente ben riuscito. All’elegante cucina si affianca un’offerta enoica degna di nota: la cantina è diventata col tempo sempre meno scontata e più originale, dove trovano spazio piccoli produttori tradizionali, biologici e biodinamici. Il ristorante offre un menu degustazione da 5 o 7 portate, a cui si aggiungono una serie di stuzzichini e post dessert.
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