Tartufo bianco d’Alba da bere

Il tartufo bianco d’Alba arriva anche nei cocktail.

Da Londra a Milano, le prime ricette ufficiali, grazie al progetto sviluppato in collaborazione con Giulio Cocchi, dal 1891, Vermouth e bollicine 100% piemontesi

Il Tartufo Bianco d’Alba è tra i protagonisti indiscussi dell’autunno piemontese: l’ingrediente più intrigante e fascinoso delle tavole di questa stagione ha ormai conquistato gli chef di tutto il mondo e incontra oggi un’altra importante categoria, quella dei bartender, grazie al progetto dell’Ente Fiera Nazionale del Tartufo Bianco d’Alba in collaborazione con Giulio Cocchi.

Obiettivo dell’iniziativa è quello di sposare i gusti dei vini aromatizzati, in particolare del Vermouth di Torino, con il sapore inconfondibile del Tuber magnatum Pico attraverso ricette ufficialmente riconosciute da Ente Fiera e Cocchi.

Il progetto unisce idealmente due città piemontesi: Alba, capitale internazionale del Tartufo Bianco, e Torino, capitale del Vermouth, passando per Asti e Barolo. Un riconoscimento, quello di capitale del vermouth, che deve molto a Giulio Cocchi.

Questo giovane e creativo pasticciere fiorentino di fine '800 restò affascinato dalla tradizione enogastronomica piemontese e dalla diffusa tendenza nella città di Asti ad aromatizzare i vini con erbe e spezie.   Proprio ad Asti stabilì nel 1891 la sua attività specializzandosi nella creazione di vini aromatizzati e spumanti, come l’Asti Docg allora con il metodo classico tradizionale, oggi utilizzato per l’Alta Langa Docg.  In particolare, Giulio Cocchi creò ricette originali per il Barolo Chinato già nel 1891, diversi tipi vermouth e l’Aperitivo Americano, ottenendo successo e fama in breve tempo.  Oggi Cocchi è presente in 70 mercati nel mondo: nelle enoteche, nell’alta ristorazione e nei migliori cocktail bar dei cinque continenti.

Dunque, tornando ai giorni nostri, la grande novità è l’unione di due prodotti di assoluta eccellenza, il Vermouth di Torino e il Tartufo Bianco d’Alba, riuniti in un ricercato cocktail ideato dal barman Maxim Schulte, 11° e ultimo Head Bartender dell’American Bar del Savoy di Londra, attualmente alla guida del Cocktail Bar al KolRestaurant di Marylebone.

Nasce così, nella capitale del Regno Unito, la ricetta di Alba – Torino, un cocktail dove lo Storico Vermouth di Torino infuso con il Tartufo Bianco d’Alba si unisce al Barolo Chinato Cocchi, che nasce proprio come il Tartufo dal cuore delle Langhe, e al London Dry Gin per un risultato dai profumi e dai sapori ricchi, avvolgenti e inebrianti. È una ricetta volutamente minimalista, ma di grande efficacia e replicabile anche nei ristoranti che dispongono dei quattro ingredienti originali richiesti, con la certezza di ottenere un ottimo cocktail stagionale di alto livello.

A Milano, Guglielmo Miriello, bar manager del Ceresio 7, raccoglie l’ispirazione e propone Italian Gentleman.

Si tratta di un cocktail complesso dal profilo armonico, morbido, robusto, nel quale emergono le note lievemente amaricanti dei fiori di genzianella (nel Cocchi Americano) e della corteccia di china (nel Barolo Chinato) intrecciate sapientemente a quelle del Tartufo lamellato sul momento. Ancora una volta si conferma la versatilità sia del Tartufo che dei vini aromatizzati piemontesi di Cocchi, perfetti anche nell’abbinamento con ingredienti non canonici. E nascono spunti per realizzare nuovi cocktail e nuove proposte di cocktail “gastronomici” all’insegna della creatività e della piemontesità.

Chi vorrà cimentarsi nella sfida di utilizzare il Tartufo Bianco d’Alba come ingrediente di un drink prezioso ed esclusivo, potrà inviare la sua ricetta completa di foto in alta risoluzione e/o filmato a news@cocchi.com e info@fieradeltartufo.org.  Le migliori proposte verranno pubblicate sui social di Giulio Cocchi e della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.

Ed ecco le ricette dei grandi bartender citati, con ingredienti e metodo, per realizzarli anche tra le mura domestiche, ovviamente con un occhio di riguardo alla esatta scelta degli ingredienti!

1. ALBA – TORINO di Maxim Schulte

  • 50 ml Storico Vermouth di Torino Cocchi infuso con lamelle di Tartufo Bianco d’Alba per 32 ore
  • 20 ml Barolo Chinato Cocchi
  • 10 ml London Dry Gin
  • Agitare e servire su ghiaccio.
  • Decorare con lamelle di Tartufo Bianco d’Alba

2. ITALIAN GENTLEMAN di Guglielmo Miriello

  • 15 ml whisky Dalmore 12 y old aromatizzato con lardo piemontese (fat wash)
  • 15 ml Hennessy XO
  • 25 ml Americano Cocchi
  • 10 ml Barolo Chinato Cocchi
  • 3 ml di bitter al cioccolato
  • 4 grammi di lamelle di Tartufo Bianco d’Alba.

La preparazione:

  • Scaldare dolcemente 30 gr di lardo piemontese attorno ai 60° C.
  • Versare 300 ml di whisky Dalmore all’interno di un recipiente ermetico e aggiungere il grasso disciolto del lardo, agitare e riporre in abbattitore a -20° C.
  • Attendere che la parte grassa si congeli.
  • Filtrare il whisky utilizzando un passino a maglia stretta, facendo attenzione a rimuovere tutte le impurità e riporre in una bottiglia.
  • Versare tutti gli ingredienti in un mixing-glass, aggiungere ghiaccio e miscelare per circa 15 secondi per permettere il raffreddamento e la diluizione del cocktail.
  • Versare il contenuto in una bottiglia di servizio da 150 ml e affumicare con legno di ciliegio.
  • Preparare il bicchiere di servizio, versare e lamellare 4 grammi circa di Tartufo Bianco d’Alba come preziosa guarnizione on the rocks.

In attesa di vedere le ricette di tutti gli appassionati, e magari cimentarci anche noi in una prova, degustiamo lo storico Vermouth di Torino, il barolo chinato, tutto ovviamente accompagnato da sottili lamelle di tratufo Bianco d’Alba.

Il Tuber Magnatum Pico è finito nel bicchiere!