Prunent, il nebbiolo delle valli Ossolane

Prunent, il nebbiolo delle valli Ossolane

Uno dei tanti “figli” del Nebbiolo racconta la storia della valle dell’alto Piemonte.

Il prunent è un vitigno a bacca nera, autoctono della Val d’Ossola, clone del Nebbiolo,da cui si ricava il vino omonimo della Doc Valli Ossolane.

In realtà il nebbiolo, uva simbolo dell’enologia piemontese ma anche di tante altre, è protagonista di oltre 40 Denominazioni, ciascuna capace di esprimere territori e caratteristiche diverse.

In Italia sono circa 5500 gli ettari coltivati a Nebbiolo, distribuiti tra Piemonte, Lombardia, Sardegna e Valle d’Aosta.

Ma non ovunque c’è sempre e solo il nebbiolo, che deve la sua etimologia alla presenza delle nebbie neo periodo di maturazione: il vitigno infatti è conosciuto con molti sinonimi, o con denominazioni che comunque sono figliee del nebbiolo.

Uno di questi è proprio il Prünent, il tipico vino Ossolano dalle origini antichissime, tanto che la sua presenza in Ossola è storicamente accertata sin dal 1309.

Arriva davvero dal passato, è menzionato in un testamento scritto del 18 maggio 1309 da di Dumino di Pello di Trontano che disponeva un lascito annuale di nove staia di vino perpetuo al Convento dei Frati Minori di Domodossola.

È specificato che il vino doveva essere tutto prunent e che doveva essere utilizzato solo per la celebrazione della Santa Messa.

Con uve di Prunent si produceva un tempo un vino pregiato, da invecchiamento, conosciuto ed apprezzato anche fuori dall’Ossola.

Sul finire del 1800, a causa della diffusione della filossera che distrusse buona parte dei vitigni europei e obbligò anche i viticoltori ossolani ad utilizzare barbatelle innestate, le vecchie piante di Prunent vennero nel corso degli anni sostituite con altri vitigni più produttivi ma meno pregiati e, soprattutto, non sempre adatti alle condizioni climatiche della zona.

Alcuni ceppi di Prunent centenario e franchi di piede si possono ancora trovare in Ossola, nelle zone di Pello, Trontano, Masera, Montecrestese.

Dal 1990 è in attuazione dalle istituzioni e imprese locali un ambizioso progetto di recupero di questo antico vitigno.

In particolare l’Associazione Produttori Agricoli Ossolani in collaborazione con aziende agricole locali sono riuscite a rilanciare commercialmente lo storico vitigno locale, facendone un vino di qualità e di struttura, apprezzato dalla critica.

Si tratta in sostanza di un clone del Nebbiolo ma con caratteristiche molto tipiche legate al territorio montano e al vitigno. Si presenta di colore rosso rubino con riflessi granata. Profumo complesso con note di vaniglia e floreali. In bocca asciutto, sapido, buona struttura e persistenza con tannini leggermente marcati.

Il nome “Prunent”, di origine latina deriverebbe dalla radice “pruina” (brina), con chiaro riferimento al periodo della vendemmia (fine Ottobre-Novembre) nel quale i terreni al mattino si presentano ricoperti di brina, oppure dal lemma “prunum” (susino, prugno), connesso al sapore del vino o ancora alla tradizione di coltivare la vite insieme ai prugni selvatici presenti ovunque nella zona.

I vitigni crescono su piccoli appezzamenti terrazzati, per la maggior parte coltivati nella tradizionale pergola chiamata “Topia”, sostenuta da pali che sono parte integrante del territorio in quanto costituiti dalla pietra ollare estratta e lavorata dalle montagne ossolane.

La Val d’Ossola, la valle più a nord del Piemonte, è infatti scavata tra imponenti montagne dal fiume Toce, che la percorre per tutta la sua lunghezza fino al Lago Maggiore, e dai suoi affluenti, che danno origine alle valli circostanti, vere perle di bellezza naturalistica.

Il terreno umido e sabbioso del fondovalle è poco adatto all’agricoltura e ha sempre obbligato i contadini a spostarsi sui ripidi pendii esposti a sud.

Il microclima dettato dalle montagne e mitigato dal vicino lago si è da sempre rivelato ideale per la viticoltura: la maturazione lenta e lo sbalzo termico tra il giorno e la notte, tipico degli ambienti montani, regalano infatti ai vini profumi e aromi straordinari.

La difficoltà nella coltivazione e l’avvento delle industrie avevano però messo in secondo piano questa ricchezza, sopravvissuta solo grazie agli sforzi di poche decine di contadini che avevano continuato la produzione vinicola per il consumo famigliare.

Ed ora siamo felici di raccontare di questa passione pluricentenaria,  riscoperta da giovani viticoltori, che permette la produzione di vini pregiati, nei quali si ritrova il profondo rispetto della natura, come nei tempi lontani.

Il Valli Ossolane è un vino a DOC prodotto nei comuni della provincia del Verbano Cusio Ossola, e da disciplinare ne sono previste quattro tipologie:

  • Valli Ossolane Rosso
  • Valli Ossolane Nebbiolo, ottenuto almeno per l’85% da uve Nebbiolo
  • Valli Ossolane Nebbiolo Superiore, ottenuto almeno per l’85% da uve Nebbiolo e invecchiato minimo 13 mesi a decorrere dal 1º novembre dell’anno di raccolta delle uve
  • Valli Ossolane Bianco.

Questi gli abbinamenti consigliati: 

  • il vino Valli Ossolane  Doc Rosso si può servire come vino a tutto pasto oppure in abbinamento ad antipasti di salumi, risotti e minestre di verdura, grigliate di carne bianca o rossa, funghi e formaggi a media stagionatura;
  • il Valli Ossolane Doc Nebbiolo si serve con piatti saporiti a base di carne rossa: risotti, pasta al ragù, agnello al forno, arrosti di manzo o maiale e formaggi a media stagionatura;
  • il Valli Ossolane Doc Bianco si abbina a tutti i piatti leggeri a base di pesce, crostacei o frutti di mare, verdure crude, grandi insalate estive, uova e formaggi freschi.

Abbiamo incontrato i produttori in Val D’Ossola, un gruppo di appassionati della loro terra.

Una bellezza da vedere e da ascoltare.

Molti giovani che hanno ripreso in mano i terreni dei nonni, o che hanno iniziato una attività famigliare, di produzione ed ospitalità.

Faremo tappa in alcune di queste cantine, e continueremo a raccontare dell’enogastronomia locale…anche perchè oltre ai vini di nicchia quale è il Prunent, le Valli Ossolane detengono il primato anche di salumi e formaggi.

Una nota di merito, e di sapore, spetta al prosciutto crudo della Val Vigezzo, al Violino di Capra e alla Brisaula della Val d’Ossola.

Tra i formaggi da non dimenticare l’Ossolano dop e il rarissimo Bettelmatt PAT, dalla produzione limitata perchè prodotto solo nel periodo estivo in soli sette alpeggi in quota nelle Valli Antigorio e Formazza.

Ma tutte queste prelibatezze fanno parte di n’altra storia che racconteremo…qui brindiamo al Prunent e alla sua valorizzazione.

Non dimenticate di fare una gita, una vacanza, una sosta di scoperta nelle Valli Ossolane.

Il nebbiolo qui assume un delizioso aroma di prunent! E vale la pena perderci il naso!