La Thuile, un paradiso gastronomico tra le montagne

Delizie gastronomiche sulle montagne di La Thuile.

Gusti autentici e tradizione, con prodotti e ricette di montagna.

Nelle terre di La Thuile, l’amore per il territorio e la passione per i prodotti locali si fondono armoniosamente con una tradizione culinaria ricca e autentica, offrendo un’esperienza enogastronomica indimenticabile.

Oltre alle maestose montagne e ai paesaggi mozzafiato, La Thuile è anche celebre per i suoi piatti tipici e per i prodotti genuini che possono tranquillamente valere un viaggio e un turismo enogastronomico.

L’alta montagna, con la sua bellezza selvaggia e incontaminata, dona ispirazione ai cuochi locali, che celebrano l’autenticità dei prodotti della terra e dell’allevamento con piatti tradizionali e creativi allo stesso tempo.

Dai menu più classici, che propongono pietanze robuste a base di selvaggina e carne in umido accompagnate da polenta concia, alle proposte più raffinate dei ristoranti gourmet, La Thuile sa soddisfare ogni gusto e desiderio culinario.

Tra i veri sapori autoctoni alcune prelibatezze locali vanno ricordate:

  • il Boudin, un salume con patate bollite, cubetti di lardo, barbabietole rosse, spezie, aromi naturali e vino;
  • la Motzetta, una carne essiccata di bovino, camoscio, cervo o cinghiale;
  • la Soca, la tradizionale zuppa di La Thuile, un piatto caldo perfetto per le fredde giornate invernali, o tiepido per la versione primaverile-estiva, da accompagnare con la particolare Zuppa di ortiche. Un tempo la Soca veniva preparata con la carne di pecora, ora si predilige quella di vitello.

Come prodotto noto di questa zona, la Fontina DOP la fa da padrone, da gustare da sola o con un contorno di Patate “campagnarde” con cipolle.

Per chi è appassionato di polenta non può mancare la Polenta e mele, un piatto che delizia i sensi con la sua semplicità e genuinità, uan versione di strudel alternativo!

Restando nel mondo del dolce, La Thuile offre una varietà di prelibatezze, dalle torte artigianali alle cioccolate raffinate, tanto che è conosciuta anche come la Città del Cioccolato.

La Tometta di La Thuile, un classico della pasticceria locale, è un vero e proprio capolavoro di dolcezza, un cioccolatino che prende il nome dalla forma del famoso formaggio.

350 grammi di dolcezza con la forma del tradizionale formaggio d’alpeggio, un tortino brevettato e prodotto dalla Pasticceria Cioccolateria Chocolat. Cioccolato al latte, gianduja e nocciole del Piemonte IGP sono gli ingredienti di questa delizia, grazie alla quale La Thuile, nel 2009, si è guadagnata appunto il titolo di Città del Cioccolato.

La Torta 1.441 ingolosisce con il suo pan di spagna al cioccolato e la mousse al cioccolato, ricorda l’altezza del paese ed è simile ad una torta paradiso.

E non manca mai sulle tavole l’irresistibile fondue au chocolat, perfetta per concludere in dolcezza ogni pasto, servita con la frutta fresca o biscotti di pregiata pasticceria.

Ma i piaceri del palato non si esauriscono qui.

La Thuile offre anche un’ampia selezione di vini dalla forte personalità, prodotti nelle viticolture che si estendono dalle valli più basse fino alle vette più alte d’Europa.

Dai bianchi Vin Blanc de Morgex et de La Salle e Petit Arvine ai rossi Petit Rouge, Fumin e Mayolet, fino al passito Chaudelune, un viaggio attraverso le note aromatiche che esaltano ogni portata o da apprezzare per degustazioni guidate nelle varie cantine.

Nel dettaglio, il Blanc de Morgex et de La Salle è una gemma enologica. Prodotto con uve Prie Blanc, conosciute anche come Blanc de Morgex, questo vino ha mantenuto nel tempo le sue caratteristiche originali grazie alla resistenza alle malattie della vite come la fillossera, favorita dai rigori invernali delle zone alpine.

Le vigne si trovano sul versante sinistro della Dora Baltea, nei comuni di Morgex e La Salle, in Valdigne, dove il terreno montuoso si trasforma in terrazze e gradoni fino a raggiungere i 1300 metri di altitudine, creando così uno dei vigneti più alti d’Europa. L’origine di questo vitigno rimane avvolta nel mistero, con ipotesi che lo collegano ai coloni provenienti dal Vallese o dalla Savoia nel 1630 o all’evoluzione di antichi vitigni autoctoni.

Il Blanc de Morgex et de La Salle è parte della Denominazione di Origine Valle d’Aosta, che si fonde con il paesaggio creando un panorama unico di viti che abbracciano la montagna. Questo vino si presenta in diverse tipologie, dal tranquillo Blanc de Morgex et de La Salle al Vendemmia Tardiva ottenuto con appassimento parziale delle uve, fino allo Spumante, prodotto con il metodo della rifermentazione naturale in bottiglia.

Dal colore giallo paglierino con riflessi verdolini al profumo delicato di erbe di montagna, il Blanc de Morgex et de La Salle offre un sapore acidulo e una pienezza giovanile che lo rendono irresistibile. Ideale con antipasti di pesce, salumi affinati, creme delicate e zuppe di mare, questo vino si distingue per la sua capacità di invecchiamento, resistendo con eleganza per tre o quattro anni.

Servito leggermente fresco, il Blanc de Morgex et de La Salle è il compagno perfetto per esplorare i sapori delle Alpi, portando in tavola l’autenticità e l’essenza delle montagne.

Il Mayolet è un vitigno autoctono coltivato da sempre nei vigneti del centro valle soprattutto a ovest del capoluogo aostano. E’ il più precoce degli autoctoni valdostani. Non si riportano vigneti di Mayolet in coltura specializzata ma le sue uve concorrono alla produzione di alcuni vini rossi della Valle d’Aosta DOC, per la cui composizione ne viene impiegato fino all’85%, con l’aggiunta del 15% di altre uve a bacca nera autorizzate per la Valle d’Aosta.  E’ un vino dalle caratteristiche organolettiche peculiari, che necessita di un periodo di affinamento fino a cinque-sei mesi.

Il Mayolet occupa un areale di coltivazione piuttosto ampio, che si estende da Saint-Vincent ad Avise, sulla destra e sulla sinistra della Dora Baltea, e viene coltivato su pendii fino alla considerevole altitudine di 800 metri sul mare, assieme ad altre varietà della zona.

Il vitigno si contraddistingue per una maggiore precocità alla vendemmia; tuttavia la maturazione disomogenea, la compattezza del grappolo e il limitato spessore della buccia ne rendono difficile la gestione in vigneto.

Il vino ottenuto dal vitigno Mayolet ha colore rosso rubino che tende leggermente al granato e un profumo molto fine e delicato. Al palato il Mayolet risulta alquanto morbido con un tipico retrogusto amarognolo. Si abbina a pietanze molto semplici e non eccessivamente elaborate, quali carni bianche, formaggi più o meno maturi e salumi caratteristici della zona valdostana.

Un vino particolare e tipico di queste zone è il Chaudelune, vinificato a dicembre da uve che hanno resistito alle prime nevicate e gelate. Questo vin de glace o ice wine, raro e prezioso, acquisisce una singolare concentrazione zuccherina e aromatica che lo rende unico nel suo genere, delicatamente dolce, dal colore dorato lucente, di straordinaria eleganza e ricchezza di aromi. All’olfatto è intenso, complesso e speziato, si percepiscono note di albicocca matura, miele e fiori di camomilla, accompagnate da sensazioni minerali. Al palato è garbatamente dolce, in perfetto connubio con la nota sapida.

Il nome significa “Al chiaro di luna”, che è una sonata per pianoforte di Beethoven, che nasce in verità con un altro nome, ma che poi viene chiamata così, per la prima volta dal critico musicale tedesco Relisab e da quel momento in poi da tutti. 

Al chiaro di luna è anche il momento nel quale si affrontano le vendemmie degli icewine, perché il clima deve essere freddo e gli acini ghiacciati non devono scongelare. Occorre infatti che gli acini, anche al loro interno siano ghiacciati, perché durante la vinificazione l’acqua ghiacciata possa essere separata dal succo prelibato dell’uva.

Le rese sono bassissime, si parla di percentuali attorno al 4%, cioè per un chilogrammo d’uva, 40 grammi di mosto, quindi di vino. La qualità ovviamente è pregiatissima!

E allora con queste delizie, e tante altre da scoprire,  una tappa a La Thuile può prendere una forma diversa da tappe di sciate e passeggiate.

O comunque integrarsi perfettamente con un adeguato turismo enogastronomico!