Panettone a febbraio: prendiamo San Biagio per la gola

La Tradizione di San Biagio.

Il panettone del 3 febbraio, tra storie, aneddoti e usanze per San Biagio.

San Biagio, vescovo e martire del IV secolo, è celebrato ogni anno il 3 febbraio. Questa tradizione, radicata principalmente in Italia e in alcune parti dell’Europa orientale, si fonda su una storia ricca di devozione, miracoli e usanze culinarie uniche.

Da tradizione occorre mangiare una fetta di panettone conservata il giorno di Natale.

Storia di San Biagio

San Biagio visse nel IV secolo in Armenia, dove divenne vescovo di Sebaste.

È famoso per il miracolo di aver salvato un bambino che stava soffocando a causa di una lisca di pesce in gola. Questo miracolo ha fatto sì che San Biagio venisse invocato come protettore contro i malanni di gola e altri mali.

Durante le persecuzioni di Licinio, San Biagio fu martirizzato, diventando simbolo di resistenza nella fede. La sua figura si diffuse in Europa attraverso le crociate e i racconti dei pellegrini.

Usanze e Tradizioni

La festa di San Biagio è segnata da diverse usanze, alcune delle quali legate alla protezione dalla malattia. In molte chiese, si tiene la benedizione delle gole, dove i fedeli ricevono una benedizione speciale attraverso l’uso di due candele incrociate, simbolo del martirio di San Biagio.

Un’altra tradizione è quella del “Pan di San Biagio”. Questo pane benedetto viene distribuito ai fedeli dopo la messa del 3 febbraio. Secondo la credenza, mangiare questo pane dovrebbe proteggere da malattie e sofferenze.

Racconti e Aneddoti

Numerosi sono i racconti e gli aneddoti che circondano la figura di San Biagio. Uno dei più noti è quello del miracolo del bambino salvato dalla lisca di pesce, ma ci sono anche storie di guarigioni miracolose attribuite alla sua intercessione.

In alcune regioni d’Italia, si racconta che San Biagio protegga anche gli animali da malattie e che benedica i campi per un raccolto abbondante. In molte città e paesi, le processioni e le feste popolari in suo onore includono anche la benedizione degli animali.

Una leggenda narra poi di un monaco un po’ troppo ghiotto e una donna che gli aveva affidato il suo panettone per la benedizione. Il religioso, incapace di resistere alla tentazione, consumò tutto il dolce. Quando la donna ritornò, dopo molto tempo, per riprendersi il panettone dimenticato (proprio in occasione del 3 febbraio), il frate si trovò in grande imbarazzo per aver mangiato tutto.

Tuttavia, al momento di restituire il contenitore vuoto, si verificò un miracolo: all’interno apparve un panettone ancora più grande del primo, salvando così l’onore del frate e preservando le buone intenzioni della donna.

Questa tradizione si modifica leggermente da una regione all’altra: in alcune aree si conserva una fetta di panettone benedetto durante il Natale per poi consumarla il giorno di San Biagio, come protezione contro i malanni di stagione. In altre versioni, il panettone viene benedetto direttamente il 3 febbraio.

In ogni caso, la consuetudine vuole che questo dolce sia consumato a colazione in famiglia, proprio il giorno di San Biagio il 3 febbraio appunto.

Questa pratica, che mescola il sacro e il profano, affonda le sue radici in tradizioni antiche incentrate sulla preparazione e il consumo di pani speciali.

Questi pani avevano vari scopi: prevenire malattie, propiziare la fortuna, garantire fertilità e benessere per la famiglia e per le attività agricole, oltre a ringraziare per i doni ricevuti nell’anno trascorso. Queste usanze, pur essendo profondamente terrene, mantengono una forte connessione con il mondo spirituale e la sua influenza sulla vita quotidiana.

Il rito del panettone di San Biagio si lega idealmente a un’altra tradizione religiosa di profondo significato: la Candelora.

Questa festa che unisce la solennità della presentazione al Tempio di Gesù con pratiche di matrice popolare e credenze precristiane, celebra sostanzialmente il ritorno della luce, passaggio dal sonno della natura al suo lento ma sicuro risveglio.

Queste due tradizioni, profondamente intrecciate, celebrano la vita in tutte le sue forme, includendo il mondo alimentare e i suoi numerosi aspetti.

Sono un esempio della ricca cultura e delle tradizioni culinarie di Milano e di tutta l’Italia, una terra ricca di storia e di gustose tradizioni.

Cibo e San Biagio

Il cibo gioca un ruolo importante nelle celebrazioni di questa giornata.

Oltre al “Pan di San Biagio”, in diverse regioni italiane si preparano dolci tipici per questa festa. Ad esempio, in alcune parti dell’Emilia-Romagna si preparano i “Biscotti di San Biagio”, dolci a forma di croce.

Poi una serie di pani particolari:  la Cannarozza, pane che nella forma ricorda la trachea, e i Cudduri, pani dolci a forma di ciambella con nocciole, mandorle e miele (Comiso e Caronia in Sicilia); le Pandiçe, due o tre pagnottine unite insieme al cui centro viene incisa una chiave e i Kolači, dolci ripieni di mosto cotto, marmellata di uva, noci e mandorle, miele, cannella e scorza di arancia (Acquaviva Vallecroce, Molise).

Oltre ai pani, in particolare in Abruzzo, si preparano i taralli salati e dolci e le ciambelle.

A Cavriana (Mantova) si prepara invece la torta di San Biagio, un dolce a base di pasta frolla con ripieno di mandorle e cioccolato e infine la Polpetta di San Biagio, una polpetta a base di carne di maiale la cui ricetta è assolutamente segreta, a Lanzara (Campania) dove per tener viva la tradizione viene organizzata tutti gli anni la Sagra della Polpetta.

Anche i pasti consumati durante questa occasione hanno un significato particolare.

In alcune famiglie, si evitano cibi troppo duri o difficili da inghiottire, in ricordo del miracolo del bambino salvato, e quindi a protezione della gola.

Conclusione

La festa di San Biagio rimane un momento importante nel calendario liturgico e popolare in molte parti del mondo. La sua celebrazione non è solo un atto di fede, ma anche un’occasione per riscoprire antiche tradizioni, unire le comunità e celebrare la ricchezza della cultura culinaria locale.

Attraverso queste usanze, la memoria di San Biagio continua a vivere, portando con sé messaggi di speranza, guarigione e protezione.

Ed è anche simbolico  e molto sentito il fatto di conservare a Natale una fetta di panettone, un atto di grande speranza e tradizione.