Cosa mangiare per stare bene? Piramide alimentare a confronto

La famosa piramide alimentare della Dieta Mediterranea si arricchisce di altre piramidi.

Dieta africana, mediterranea e asiatica a confronto.

Un nuovo capitolo si apre nell’evoluzione della dieta mediterranea con l’introduzione delle “sorelle” della piramide alimentare, progettate per rispecchiare le esigenze culturali e alimentari di gruppi etnici come africani, asiatici e ispanoamericani che risiedono negli Stati Uniti e in Europa.

Una di queste iniziative sulla piramide alimentare proviene dall’associazione no-profit Oldways, impegnata da anni nella conservazione e promozione del patrimonio culinario delle diverse etnie statunitensi.

In collaborazione con istituzioni prestigiose come la Harvard School of Public Health e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, e con il contributo di esperti di salute pubblica, ricercatori e dietisti, sono state sviluppate tanti tipi di piramide alimentare, ognuna specifica per ciascun gruppo.

Anche in Italia questi studi stanno prendendo piede e richiamano molta attenzione, anche in virtù della diffusione ad alto livello di cucine etniche.

Specifichiamo che la piramide alimentare è un modello che descrive un regime alimentare, racconta una serie di regole nutrizionali qualitative dove gli alimenti vengono impilati.

Per piramide alimentare si intende comunemente un modello che descrive un regime alimentare e viene attualmente indicato come fondamento di molte diete, intese come un insieme di regole volte a gestire l’alimentazione e non necessariamente come schemi alimentari esclusivamente dimagranti.

Il ruolo della piramide è quello di fungere da strumento per comunicare in modo efficace quali e quanti cibi devono essere preferibilmente assunti durante una settimana, e in quali proporzioni, il modello nutrizionale utilizza la figura della piramide.
Descrivere una serie di regole nutrizionali non vuol dire necessariamente dare indicazioni quantitative, cioè porzioni, calorie o percentuali di macronutrienti. Anzi, spesso si tratta soltanto di indicazioni qualitative, come il privilegiare un certo tipo di alimento rispetto a un altro.
La piramide è divisa orizzontalmente, dalla base verso il vertice, in diversi settori: ciascuno contiene vari tipi di alimenti e la dimensione del settore è indicativa della frequenza/quantità relativa con cui dovrebbero essere consumati per un’alimentazione completa ed equilibrata.
La piramide alimentare della dieta mediterranea prevede la combinazione tra alimenti vegetali, carboidrati complessi e attività fisica. Fondamentalmente, la dieta consiste principalmente su vegetali ricchi di vitamine, minerali e fibre come frutta, verdura, legumi e frutta secca.

La piramide alimentare dell’area africana abbraccia le tradizioni culinarie dell’Africa, dei Caraibi e delle Americhe, con un’enfasi su alimenti freschi come frutta e verdura a foglia alla base.

Analogamente, la piramide della dieta latino-americana propone un regime semplice ed economicamente accessibile, in linea con le abitudini alimentari della vasta area che va dal Centro al Sud America.

La piramide asiatica, invece, è stata progettata considerando la bassa incidenza di malattie croniche legate all’alimentazione in queste popolazioni. Coprendo una vasta area geografica che include Cina, India, Giappone e Filippine, la base della piramide asiatica è rappresentata principalmente dal riso e da alimenti di origine vegetale, caratterizzando le diverse tradizioni culinarie della regione.

Come giornalista food e travel mi preme evidenziare l’importanza delle cucine tradizionali rurali, come la dieta africana e la dieta mediterranea, caratterizzate dalla prevalenza di verdure, cereali e legumi, con solo piccole quantità di carne.

Queste diete non solo hanno un impatto significativo sul benessere fisico e mentale, ma anche sulla rigenerazione agricola e sulla sostenibilità sia nel Sud Globale che nel Nord.

La dieta africana, variegata e ricca di sapori, si basa principalmente su ingredienti locali come mais, miglio, riso, tuberi, verdure a foglia verde, legumi e frutta. La carne è consumata solo occasionalmente e in piccole quantità, mentre le proteine provengono principalmente da legumi come fagioli, lenticchie e ceci. Questa dieta equilibrata fornisce una vasta gamma di nutrienti essenziali, promuovendo la salute fisica e mentale delle comunità rurali africane.

Analogamente, la dieta mediterranea, rinomata per i suoi benefici per la salute, si basa su una varietà di alimenti vegetali come olive, pomodori, peperoni, melanzane, cereali integrali e legumi. Il consumo moderato di pesce e l’uso limitato di carne rossa sono caratteristiche distintive di questa dieta, che è stata associata a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, diabete e obesità.

Entrambe queste diete sono fondamentali per la salute e il benessere delle popolazioni rurali, ma hanno anche un impatto positivo sull’ambiente e sulla sostenibilità agricola. L’alto consumo di prodotti vegetali promuove la biodiversità, riduce l’impatto ambientale dell’allevamento intensivo di animali e favorisce la conservazione delle risorse naturali. Inoltre, la coltivazione di cereali, legumi e verdure locali contribuisce alla sicurezza alimentare e alla diversificazione economica nelle comunità agricole.

In un periodo in cui la sostenibilità ambientale è una priorità globale, è essenziale riconoscere il valore delle cucine tradizionali rurali e promuovere pratiche alimentari che favoriscano la salute delle persone e del pianeta.

Sostenere e preservare queste tradizioni culinarie è fondamentale per garantire un futuro alimentare sano e sostenibile per le generazioni a venire.

E quindi da qui a seguire racconteremo di diete interessanti e salutari, faremo un focus particolare su quella africana anche grazie ad un progetto che stiamo seguendo con grande interesse, Uma Ulafi della chef Victoire Gouloubi, e racconteremo effetti positivi e negativi di vari regimi alimentari.

Le piramidi salveranno il mondo alimentare! Voi che dite?!