Le tinche e gli asparagi: eccellenze del Pianalto di Poirino

Le tinche non sono tutte uguali!

E quelle della zona di Poirino, paese in provincia di Torino a metà strada tra la collina torinese, la campagna di Alba, e l’Astigiano, si distinguono anche per il nome, quasi nobiliare: Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino.

Esiste un progetto di promozione di questo animale, e della pesca e dei piatti ad esso connessi: ne abbiamo già parlato qui https://www.storiedicibo.it/la-tinca-gobba-dorata-un-pesce-dop-in-diffusione/

Ed ora abbiamo anche testato con mano sia il territorio, con le terre rosse coltivate ad asparagi e   i laghetti abitate dalle tinche, sia le prelibatezze.

I due  prodotti di queste zone sono i protagonisti ogni anno della Fiera dell’asparago e della tinca, di norma la seconda domenica di maggio: le bancarelle vendono i prodotti a chilometro zero e le trattorie offrono sia l’abbinamento più classico, la tinca fritta con gli asparagi in pastella, che il saporito carpione che nobilita le morbide carni della tinca.

Esattamente un mese dopo la Fiera, l’ufficio stampa del progetto di promozione della Tinca Gobba ha organizzato un tour del Pianalto per visitare alcune peschiere e degustare piatti tipici.

Il saluto della Sindaca di Poirino Angelita Mollo ha aperto la giornata e ricorda subito le eccellenze della zona:

“Poirino è ancora un territorio agricolo, e la scommessa è quella di valorizzarlo puntando su un turismo gastronomico, centrato sui nostri prodotti di punta, tinca ed asparagi”.

Una delle tappe è in una delle pescherie più note, quella di Giorgia Pallaro, che ci racconta di questo territorio che si estende per 400 chilometri quadrati e ha un’altitudine di 500 metri sul livello del mare:

Le tinche vengono alimentate solo con mais locale, perché il disciplinare della DOP vieta l’uso di mangimi.

Anche la pesca è disciplinata, e avviene con reti o nasse.”

Sulla tipologia di pesca interviene l’esperto, che ci ha anche fatto assistere ad una dimostrazione in diretta:

La pesca avviene anche a strascico, metodo che permette di pescare anche quando non ci sono le condizioni favorevoli, ad esempio dopo la pioggia o con condizioni sfavorevoli legate alla luna e al meteo”

e prosegue con il dettaglio di riconoscimento tra tinca maschio e tinca femmina: la maggiore diversità è legata alle pinne ventrali e alla pinna dorsale, che nel maschio sono più lunghe e curve.

Altra tappa del tour è  il Castello di Corveglia a Villanova D’Asti, che tra il resto ospita un invaso per le tinche del produttore  Jacopo Brossa che qui riesce a coniugare storia, enogastronomia e agriturismo.

Ma il castello è anche la sede di un agriturismo, location ideale per un pranzo degustazione, che non ci lasciamo sfuggire!

Un menù  all’apparenza monotematico (tinca e asparagi) nella realtà vario e curioso:

  • tre antipasti a base di tinca
    • tinca in carpione al profumo di menta
    • flan di asparago di Poirino con crema alla rucola e basilico
    • patè di tinca con mascarpone
  • un primo con risotto agli asparagi cotto in ristretto di tinca
  • un dessert locale con pesca con amaretti e cacao, guarnita con canestrelli bianchi e neri di Poirino

Ora non ci resta che attendere il prossimo maggio per la Fiera di asparagi e Tinca, oppure fare una gita fuori porta anche nei prossimi mesi e testare le prelibatezze delle varie trattorie locali.

Nel video alcune scene significative del tour:

https://www.youtube.com/watch?v=t5wbh5DZZns

Si ringrazia l’ufficio stampa  del Progetto di Promozione della Tinca DOP.