Uno SLAvadent alla SLa: solidarietà con gusto e risate

Uno SLAvadent alla SLA: solidarietà con gusto e risate.

Evento benefico con il Centro NeMO di Milano, SLAfood e tanti chef.

La Galleria dell’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda si è trasformata in un teatro di solidarietà, con oltre 400 ospiti riuniti per l’evento benefico “Uno SLAvadent alla SLA”.

L’evento, a sostegno del NeMO di Milano, un centro esperto per la SLA e le malattie neuromuscolari, ha visto la partecipazione di comici di fama, chef e altri artisti insieme a pazienti, autorità e volontari. Questa serata unica e di successo ha trasformato l’Ospedale Niguarda in un palcoscenico di compassione.

Enrico Bertolino, Ale e Franz, Raul Cremona, i JaGa Pirates, insieme a 10 chef e altri artisti, si sono uniti per sostenere la ricerca sulla SLA.

La serata, un mix di umorismo milanese e eccellenza culinaria italiana, aveva l’obiettivo di dare “uno schiaffo alla SLA”, utilizzando l’espressione sincera e ironica del dialetto lombardo.

Enrico Bertolino, il maestro della comicità dietro all’evento, ha commentato:

“Difendere i diritti è responsabilità di tutti, non solo degli altri. Lo ‘slavadent’ era quello che mio padre prometteva se non mi comportavo bene e per la stessa ragione abbiamo pensato di dare ‘uno schiaffo alla SLA’, con una serata che voleva essere un mix di solidarietà, risate e amicizia.”

Il palco allestito nell’area di accettazione dell’Ospedale Niguarda ha visto Enrico Bertolino e altri amici del teatro milanese, tra cui appunto Ale e Franz, Raul Cremona e i JaGa Pirates, regalare al pubblico momenti di comicità, ironia e performance indimenticabili.

La musica di Tiziano Cannas Aghedu e Raffaele Kohler, insieme alle grafiche di Enrico Bettella, hanno contribuito a rendere la serata unica e divertente.

 

L’idea ha preso forma lo scorso settembre, quando Bertolino ha visitato il Centro NeMO con gli InterNati, un gruppo di tifosi dell’Inter. Tra loro c’era Luca Leoni, uno degli InterNati appassionati, che sta affrontando la sua battaglia più grande contro la SLA al NeMO.

Da qui la sfida di portare il sorriso a chi vive ogni giorno nei corridoi dell’ospedale, da paziente o da operatore, coinvolgendo la città in un impegno concreto.

Milano ha risposto immediatamente e calorosamente, con la partecipazione di pazienti, clinici, operatori sanitari, donatori e oltre 50 volontari. Insieme, hanno cercato di sostenere la ricerca sulla SLA presso il centro NeMO, che attualmente conduce 14 studi clinici sulla malattia e si occupa di 1.500 pazienti, di cui 600 con SLA.

Alberto Fontana, presidente della rete di Centri Clinici NeMO, ha raccontato di questo “viaggio” iniziato sediic anni fa:

“Da Milano in questi anni siamo arrivati in tutta Italia, ma la presenza così accorata all’invito dell’amico Enrico Bertolino ci conferma, ancora una volta, che le grandi mete si raggiungono solo insieme. Continueremo nel nostro impegno nella ricerca sulla SLA, investendo risorse ed energia per dare risposte di cura e scoprire tutto ciò che ancora non conosciamo sulla patologia.”

L’evento ha ricevuto il patrocinio istituzionale di AISLA, l’Associazione nazionale dei pazienti, che rappresenta le 6.000 persone e famiglie che convivono con la SLA in Italia.

Grazie alla preziosa collaborazione dell’Associazione SLAFOOD, gli ospiti sono stati accolti con un aperitivo realizzato da 10 grandi chef, che hanno risposto volontariamente alla chiamata del loro presidente, Davide Rafanelli, paziente del Centro NeMO, la cui esperienza di vita con la SLA è una testimonianza contagiosa di forza.

=> Abbiamo raccontato QUI di SLAFOOD

La squadra di professionisti ha messo a disposizione gratuitamente la loro arte e le materie prime per la realizzazione dei finger food, offrendo un’esperienza culinaria di altissimo livello, con la trasformazione della galleria dell’ospedale in un vero e proprio foyer del gusto.

Tra i protagonisti di questa magia:

  • Cristian Benvenuto – Executive Chef La Filanda;
  • Roberto Carcangiu – Chef e Presidente APCI Italia;
  • Fabrizio Ferrari – Chef Consultant 1 stella Michelin;
  • Alberto Laterza – APCI Chef Lab;
  • Marco Pedron – Pastry Chef;
  • Francesco Pucci – Chef e Presidente di APCI Calabria;
  • Elio Sironi – Executive Chef Ceresio7;
  • Antonio Sorrentino – Executive Chef Gruppo Sebeto;
  • Roberto Valbuzzi – Executive Chef Crotto Valtellina;
  • Fabio Zanetello – Brand Ambassador l’Alberghiera.

Coinvolta e orgogliosa anche tutta la direzione sanitaria. Mario Melazzini, Direttore Sanitario ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda racconta di come la serata sia stata espressione del valore che l’Ospedale Niguarda rappresenta per la città, luogo di cura, ricerca e cultura per la salute:

“In questo percorso il Centro NeMO unisce competenza ed innovazione, ponendo al centro il valore della persona. Per questo abbiamo condiviso questo progetto solidale, grati a tutti coloro che hanno portato la loro arte in questi spazi di cura, cogliendone tutto il messaggio di Vita”.

È stata davvero una grande serata benefica che ha preso vita sotto la volta vetrata della Galleria Sud dell’Ospedale Niguarda, trasformando le strutture di cura quotidiana in un teatro solidale e invitando tutti a alzare lo sguardo per sentirsi parte dello stesso cielo.

Fulvia Massimelli, Presidente di AISLA, ha espresso gratitudine, dichiarando:

“Siamo grati a tutti gli ospiti, gli artisti, le autorità e i volontari che hanno reso possibile questo evento unico. Il nostro esserci, come comunità dei pazienti, è prima di tutto un impegno per continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sui nostri diritti e sostenere la ricerca sulla SLA.”

L’evento è stato reso possibile grazie al sostegno e alla collaborazione di Jesurum Leoni Comunicazione, L’Alberghiera Medagliani, Eurocoltellerie, Gierrelift, Overline e Vivi il Dolce. I servizi tecnici sono stati forniti da La Casa dei Sapori, MG SERVICE, Progeni SPA e Coop Service.

Tanto gusto, tanto divertimento e tanta solidarietà.

Anche queste sono meravigliose Storiedicibo, e SLAfood sta operando in modo entusiasmante e contagioso.