Valtellina a ciaspole e pizzoccheri

La Valtellina è un territorio dalle mille possibilità di turismo anche enogastronomico.

Nella stagione invernale numerosi gli sport, in questo periodo di chiusura impianti ci si può dedicare a ciaspole e degustazioni!

La Valtellina non è nota solamente per i suoi impianti e le sue piste percorse dai grandi nomi dello sci, ma offre anche diversi itinerari per le ciaspole che si snodano lungo tutte le sue località tra fitti boschi e distese ricoperte dalla neve.

Le ciaspole sono la perfetta alternativa per chi vuole vivere una full immersion nel panorama alpino.

E ciaspolare mette un gran appetito, requisito fondamentale per scopriree le delizie di qusto territorio, dai pizzoccheri al Bitto, dalle mele al buon vino.

Visto il periodo delle feste,con accumulo di calorie, partiamo dalla parte sportiva, i sentieri valtellinesi consigliati da percorrere con le ciaspole:

1-Percorsi in Val Gerola e Val Tartano 

Chi è alle prime armi e vuole familiarizzare con questo sport può percorrere il sentiero che da Fenile porta a Pescegallo, con un dislivello di circa 200m. I più esperti possono continuare il percorso e raggiungere il rifugio Salmurano, aumentando così il dislivello e raggiungendo una quota di 1850m.
In Val Tartano, la Val Corta è un vero e proprio paradiso per gli amanti delle ciaspole. L’itinerario, alla portata di tutti, inizia dalla località di Biorca, a 1140m, e, dopo un dislivello di circa 120m, si raggiunge il caratteristico abitato di Bagini a 1260 m.

2- Ciaspolare ad Aprica

Aprica offre ai suoi visitatori percorsi adatti a tutti i tipi di preparazione fisica, inoltre grazie alla presenza di ristori e locali lungo gli itinerari, i turisti potranno fermarsi per delle pause all’insegna dei prodotti tipici valtellinesi. Tra abeti e larici e costeggiando la pista superpanoramica, si sviluppa l’itinerario che dagli impianti del Baradello raggiunge “Bratte basse”. Una volta arrivati a destinazione, si potrà ammirare Aprica, la Riserva Naturale di Pian di Gembro e il monte Padrio in tutto il loro splendore.
Un altro itinerario che regala una full immersion nella natura inizia all’interno della Riserva Naturale di Pian di Gembro e termina nella zona di “Piscè”. Il percorso presenta un leggero dislivello e si sviluppa sul crinale della montagna che divide Aprica da Pian di Gembro. Proprio in questo punto i turisti possono godere di una magnifica vista di Aprica dall’alto e delle cime delle Orobie orientali.

3- Valmalenco: ciaspolare tra larici e pini mughi 

In Valmalenco, rinomata per le sue piste di sci ma non solo, dalla località di San Giuseppe, sopra Chiesa in Valmalenco, si dirama un itinerario con un dislivello di circa 500m, perfetto per le famiglie perché non presenta particolari difficoltà essendo ben segnalato e molto frequentato. Alla fine del sentiero il lago Palù si mostra in tutta la sua bellezza e da qui i turisti possono percorrere l’intero circuito ad anello e godere di vedute mozzafiato.
Un altro percorso in questa zona della Valtellina vede il suo punto di partenza proprio a Chiesa in Valmalenco: da qui, ciaspolando tra larici e pini mughi, si raggiunge dopo un dislivello di 514 m la conca dell’Alpe Lago. Durante l’itinerario è possibile attraversare l’alpe di Pirlo, nota per l’interessante sentiero della pietra ollare.

5- Ciaspole a Bormio per scoprire la maestosità delle Alpi  

Anche il comprensorio di Bormio propone ai suoi ospiti diversi percorsi per scoprire luoghi magici e vivere esperienze a contatto con la natura. Il Sentiero dell’Ables parte da Santa Caterina Valfurva e accompagna i turisti alla scoperta di una vecchia mulattiera della Grande Guerra. Dopo circa 490m di dislivello, si raggiunge la località di Ables: qui non si può che rimanere a bocca aperta di fronte al meraviglioso panorama sul paese, sulla ski area e sui maestosi monte Sobretta e monte Cevedale.
Da Arnoga invece inizia un itinerario semplice, che presenta un dislivello di circa 350m ed è completamente immerso nella natura. Il punto di arrivo sono le Baite Cagnol e da qui il panorama parla da sè: la Cima Piazzi con il suo ghiacciaio e il Corno Dosdè accolgono i turisti una volta raggiunti in cima.

6- Livigno tra natura e storia 

Il Piccolo Tibet propone ai turisti due sentieri piacevoli, immersi nella bellezza dei paesaggi alpini innevati. Il Sentiero delle Tee parte da Pont Lonch con una piccola salita; continua poi su saliscendi dolci tra le piste da sci e boschi caratterizzati appunto dalla presenza delle Tee, ovvero le antiche abitazioni in legno utilizzate dai pastori durante il periodo estivo. Non mancano poi lungo il percorso ristori dove è possibile gustare piatti tipici o fare una piccola pausa con una bevanda calda.
Il Sentiero dell’arte, invece, si sviluppa all’interno di boschi di larici secolari e qui i turisti possono visitare una vera e propria galleria d’arte all’aria aperta: l’intero sentiero è infatti costellato da sculture in legno di artisti provenienti da tutto il mondo.

7- In Valchiavenna a un passo dal cielo 

Anche la Valchiavenna offre numerose proposte di itinerari per andare alla scoperta dell’incanto della neve. Si parte subito con un percorso impegnativo da Isola, piccolo borgo nel comune di Madesimo presso il Lago artificiale della Valle del Liro. Durante il tragitto è possibile ammirare la massima espressione della natura: la cascata di Borghetto che durante la stagione invernale diventa di ghiaccio andando quasi a formare un’opera scultorea e le cime dei vari monti che sembra quasi stiano per sfiorare il cielo.
Altro percorso ideale per le ciaspole è quello che da Francisio conduce al piccolo borgo di Bondeno, nella piana di Gualdera, nota per le sue baite costruite in pietra che testimoniano il patrimonio rurale della zona. Durante il tragitto i turisti sono accompagnati dalla montagna in tutta la sua maestosità, dal gruppo delle Camosciere, dal pizzo Quadro e dal pizzo Tambò mentre gli ultimi metri regalano vedute mozzafiato sul Motto di Bondeno e l’Alpe Devero che viene sovrastata dal Pizzo Alto.

Ed ora, dopo tutto questo movimenti fisico, non rsta che dedicarsi alle delizie di questo territorio, andando alla scoperto di eccellenze e tipicità.

Le ricette valtellinesi stupiscono nella loro varietà e regalano piaceri davvero golosi: dalla Bisciola alla torta fioretto, dai biscotti di Prosto alle torte di grano saraceno, dai tipici taroz agli sciatt e ai chisciöi. La genuinità e l’autenticità del sapore si trovano anche nelle confetture, nelle grappe e negli amari che profumano delle erbe di montagna.

Bitto e Valtellina Casera sono due grandi formaggi prodotti a marchio DOP della Valtellina.

D’estate le vacche sono portate agli alpeggi. Il loro latte intero è cagliato direttamente in quota. Dopo la lavorazione, la maturazione inizia nelle casere degli alpeggi. Nasce così il Bitto DOP. A fine estate le mandrie rientrano nel fondovalle, dove nasce il Valtellina Casera DOP, un formaggio semigrasso fatto solo con latte prodotto in provincia di Sondrio parzialmente scremato che prende il nome dagli ambienti – le casere – dove viene stagionato. È perfetto come condimento dei pizzoccheri, il piatto principe della gastronomia tradizionale valtellinese, ottimo anche per la preparazione degli sciatt, le piccole frittelle di grano saraceno, così come della polenta taragna.

Pizzoccheri della Valtellina

Ecco, il piatto che rappresenta la Valtellina per la bontà, ma anche per la tipicità e la tradizione è proprio il pizzocchero. Povero per eccellenza, ha saputo conquistare i palati più esigenti e oggi è conosciuto in tutto il mondo. Le caratteristiche tagliatelle di colore grigio-marrone, ottenute dall’impasto di farina di frumento e farina di grano saraceno, vengono condite con patate, verze o coste, insaporite dal burro e dal formaggio. L’antica ricetta è preservata dall’Accademia del Pizzocchero di Teglio.

Bresaola della Valtellina IGP

C’è solo un salume che soddisfa gusto ed esigenze nutrizionali, che conquista il palato e assicura una dieta equilibrata: è la Bresaola della Valtellina, ricavata dai tagli migliori della coscia bovina, detiene il marchio europeo IGP (Indicazione Geografica Protetta) che ne garantisce tipicità e salubrità. Gli antichi rituali di produzione tramandati di generazione in generazione si sono negli anni trasformati in regole certificate seguite scrupolosamente dai produttori locali. Molto povera di grassi, ricca di proteine, vitamine e Sali minerali, la Bresaola della Valtellina soddisfa perfettamente le esigenze nutrizionali del consumatore attento a un’alimentazione equilibrata.

Mele della Valtellina IGP

È l’aria di montagna, nel cuore delle Alpi, a regalare alle mele di Valtellina un gusto e una fragranza unici.
Una produzione eccelsa per qualità, a basso impatto ambientale, garantita dal marchio europeo IGP: le mele crescono e maturano naturalmente riscaldate dal sole e accarezzate dal vento fra i 200 e i 900 metri di altitudine.

Miele della Valtellina

Il miele di Valtellina profuma dei fiori che crescono nelle verdi vallate e nei pascoli di alta quota ed è il risultato del lavoro appassionato degli apicoltori.
Il Miele Millefiori di Montagna cela il sapore intenso del castagno, quello morbido dell’acacia e quello balsamico del tiglio.
Sopra i mille metri di altitudine le api producono il Miele Millefiori di Alta Montagna, dal gusto delicatissimo, e il miele mono florale di rododendro, il più pregiato per il suo sapore dolce e fruttato.

Il vino, dai terrazzamenti al bicchiere

Vigneti terrazzati, muretti a secco. Testimonianza di un patrimonio storico e culturale che rende il paesaggio valtellinese unico nel suo genere.
Le strade dei vini e la via dei terrazzamenti consentono di esplorare i vigneti e di vivere da vicino il momento della raccolta dell’uva, che avviene ancora prevalentemente a mano. 2500 chilometri di muretti a secco, una colossale e secolare opera dell’uomo.Nascono qui, da uve nebbiolo dette chiavennasca, i vini valtellinesi di grande personalità.
Il Valtellina Superiore è un DOCG prodotto con le uve dell’area compresa tra Berbenno e Tirano.
Altri vini conosciuti dagli intenditori e non solo sono il Grumello, il Maroggia, il Sassella, il Valgella. Sforzato, il re dei vini Valtellinesi.
Fra i DOCG il posto d’onore spetta allo Sforzato, un passito rosso da mediazione. Per produrlo, subito dopo la vendemmia le uve migliori sono poste per tre mesi su graticci posti in locali asciutti e ventilati detti fruttai. Dopo 20 mesi di invecchiamento nasce un vino color granato scuro con profumi intensi e una gradazione minima di 14 gradi.

Ed ora non ci resta che partire…appena possibile!

Tra camminate nella neve e soste gourmet, Storie di cibo con la Valtellina nel cuore.