Firenze by cocktail

Una Firenze vissuta attraverso i suoi cocktail bar più iconici.

Un tour di alcuni bar specializzati in mixology per vivere una Firenze inedita e gustosa.

Firenze, culla del Rinascimento, affascina i visitatori con le sue opere d’arte mozzafiato, i suoi luoghi storici e le delizie culinarie. Oltre al suo ricco patrimonio culturale, la città vanta anche una vivace scena dei cocktail che attira sia i locali che i viaggiatori.

Un tour fiorentino deve assolutamente avere una parte di viaggio tra le strade acciottolate di Firenze, scoprendo i suoi tesori nascosti dal punto di vista degli appassionati di cocktail.

Abbiamo avuto già occasione di parlare di locali fiorentini, il tour della città attraverso locali “al calice”.

L’occasione della cocktail di Week di Firenze ci ha dato lo spunto per scoprire lacune eccellenze della citta fiorentina dal punto di vista della mixology, quella più spinta, quella che ti permette di dimenticare la classica cena per sederti al banconme ed ascoltare per ore il barman che ti intrattiene con una spettacolare “dieta liquida”!

Ecco quindi 4 posti da non perdere assolutamente in una visita di questa città, alternando tappe in orari del pranzo, dell’aperitivo, della cena e imperdibile dell’after dinner.

1- Il Cocktail bar del caffè concerto Pazkowski

Il Caffè concerto Pazkowski,  da sempre punto di riferimento nel mondo della mixology fiorentina, continua il suo percorso di ricerca con la nuova drink list “PZK 2.0” firmata da Luca Manni, padrone indiscusso del cocktail bar.
Lo storico bar risale alla fine dell’800 divenuto punto di riferimento di intellettali dell’epoca, e poi dichiarato nel 1991 Bene Culturale ed Ambientale, entrando anche a far parte dei Locali Storici d’Italia.

Ad oggi si evolve in continuazione restando fedele alla sua anima, e questa drink list lo testimonia.

Una drink list che è al tempo stesso celebrazione della tradizione e inno alla sperimentazione, un grande omaggio ai grandi classici della miscelazione in gioco continuo fra passato e futuro.

Nate dalla creatività e dalla passione del team di barman guidato da Luca Manni, le dodici evoluzioni presentate nella nuovo menù “PZK 2.0”, esaltano le ricette originali dei grandi classici selezionati attraverso la personale rivisitazione del locale e le più moderne tecniche di preparazione, come la creazione di cordiali e velluti, o l’utilizzo di cagliature e cotture sottovuoto.

Accostamenti inusuali accanto a sapori noti, un gioco di abbinamenti nuovo come nel caso del Wasabana Bliss, un cocktail all’anima ribelle che gioca con il contrasto dolce-piccante e si identifica come un vero e proprio drink gastronomico.

Più minimale è invece El Mexicano, con una garnish essenziale e il sapore affumicato, reso morbido e leggermente cremoso dallo yogurt alla vaniglia.

Non mancano le proposte per gli amanti delle tonalità sapide, come il Pzcool Martini in cui il cocomero viene infuso per osmosi nella salamoia delle olive.

A chiudere, naturalmente, il grande classico della miscelazione fiorentina, ripensato al Caffè Concerto Pazkowski come Negroni, che passione!, un cocktail pensato per avvicinare il Negroni ad ogni tipo di palato , grazie ai toni morbidi del cordiale al frutto della passione, bilanciato con la scelta primo vermouth rosso dry e da un bitter dedicato a Firenze.

 

2- Il Locale 

Un luogo bello, con tutte le declinazioni che questo termine può avere.

Il Locale si trova in un palazzo storico di Firenze che fonde due livelli: quello sotterraneo, del 1200 e quello al piano terra, del 1500. Grazie a un accurato e importante restauro oggi il bar si estende principalmente su quest’ultimo, all’interno di un’antica corte chiusa da un’imponente vetrata.

Al piano di sotto invece ci si perde tra varie sale, come la cantina dei vini, la vecchia sala da pranzo, la parte di distilleria, tutti luoghi che affacsinano e che vengono utilizzati su richiesta per dimostrazioni, degustazioni, eventi.

Al piano terra, quello noto al pubblico, un bancone centrale, fulcro del locale, con una bottigliera altissima e tutto intorno sale e spazi dove sedersi per un drink o per una cena.

Dietro il banco Matteo di Ienno, dedito a drink, sperimentazioni audaci, grandi classici, giochi nei calici, tutto da grande effetto.

 

3- Il Santa Cocktail Club

Un piacevole mix di bellezza, per la posizione sulla piazza Santa Maria Novella, di piacevole atmosfera, per il brio e il divertimento da street bar, e di ospitalità più attenta tipica dell’alta hôtellerie, essendo inserito in un importante contesto alberghiero.

Grande qualità e ricerca delle preparazioni dietro al banco fanno del Santa Cocktail Club un punto di eccellenza della mixology del capoluogo fiorentinoe non solo.

Punto  di forza il bar manager Simone Covan, capace, professionale, appassionato, ci racconta che nel progetto di questo particolare cocktail bar confluiscono differenti esperienze, esplorando nuovi sapori, scegliendo con attenzione liquori e distillati, preparando le loro riduzioni di frutta e fiori, e miscelano gli ingredienti con mani esperte.

Ogni drink è caratteristico tanto nel sapore quanto nell’aspetto, per far vivere un’esperienza completa in cui tutti i sensi restano coinvolti. Cocktail scenici e gustosi, complessi e al tempo stesso semplici alla bevuta, accompagnati da deliziosi assaggi, da gustare in modo semplice ed essenziale.

Si ordina da un supporto digitale, con ampia descrizione di ingredienti e dettagli….anche se i racconti di Simone restano il meglio!

La carta del Santa Cocktail Club di Firenze si caratterizza per la presenza di due diverse sezioni del menù, i Twist on classic, creazioni comuni a tutti i Santa Cocktail Club (presenti anche a Firenze a Villa Cora, a Roma e nella prossima apertura di Venezia) ed i signature cocktails, ispirati ad un diverso tema in ogni bar del gruppo.

Per ogni drink c’è un bicchiere disegnato e per nulla scontato, come quello a forma di cigno per il Lady75 a base di sciroppo di lampone fatto in casa e vodka infusa all’ibiscus, oppure il Santa Flip servito dentro un uovo di quaglia con lo stesso ingrediente presente anche all’interno del cocktail.

La proposta beverage viene accompagnata da un menu food per aperitivo e cena, con una speciale selezione di finger food.

La signature cocktails del Santa Cocktail Club di Santa Maria Novella prende spunto dalle Arti e dei Mestieri fiorentini; cinque Arti (cambio, medici e speziali, vinattieri, albergatori, maestri pietra e legnami) per ognuna delle quali sono stati realizzati due drink, unendo storicità e contemporaneità, in una miscelazione che esalta prodotti di eccellenza e tecniche avanzate.

A questa seconda selezione di cocktail appartiene il Dr. Punch, un drink dedicato all’Arte dei Medici e degli Spaziali, in quanto al tempo del Rinascimento gli speziali utilizzavano innumerevoli spezie provenienti da tutto il mondo sia a livello alimentare che con scopi medicinali.

cr. ph @MartinoDini

Una realizzazione accurata e complessa che prende il via dall’immersione in parte alcolica delle spezie, una macerazione lenta e una cagliatura realizzata dall’unione tra limone e latte. filtraggio, rifiltraggio, chiarificazione, per ottenere un limpido e trasparente drink, che ad oggi è il più rappresentativo della realtà Santa Cocktail Club e della ricerca che ne sta alla base, tanto che per la sua realizzazione sono necessarie circa 36 ore!

4- Il Caffè Gilli

Il  Caffè Gilli è il più antico caffè di Firenze, nato circa 270 anni fa da una famiglia svizzera, inaugurato com “bottega dei pani dolci” a pochi passi dal Duomo, mentre ora si trova in Piazza della Repubblica.

Sulla nascita del Caffè Gilli si conosce che l’originaria attività era quella dei “Bozzolari”, produttori e venditori di ciambelle zuccherate; oggi la pasticceria si caratterizza per la ricerca di materie prime di qualità superiore e per l’attenzione al dettaglio.

La parte di cocktail bar non è di certo la predominante, ma data soprattutto la clientela straniera e di alto livello, il menu si adatta anche alle richista di food pairing e con l’occasione della cocktail week il bancone ha creato abbinamenti adatti ad un pubblico più tradizionale.

La filosofia della cocktail list è caratterizzata non solo dalla costante ricerca, ma anche dall’elegante semplicità delle decorazioni.

Dietro allo storico bancone in marmo verde, Luca Picchi, premiato come Bar Manager dell’anno ai BarAwards 2019 lavora a creazioni di altissima qualità.

 

Continueremo nella scoperta di questa Firenze impregnata di storia e di mixology!

Perchè è chiaro che qui ci si gode davvero la passione dei cocktail, e noi vogliamo brindare in modo inebriante a bellezza, arte, cultura e drink list!

Salute.