La reazione virale dei ristoratori lombardi all’allarme Corona Virus

L’allarme Corona Virus ha portato il deserto nei ristoranti.

La reazione di alcuni ristoratori: chi si aggrega, chi si rinventa.

Milano, e anche le città vicine, in questi giorni stanno vivendo un periodo di chiusura forzata, un po’ come quelle estati di un tempo in cui ad agosto si aveva una città deserta.

Peccato però che non tutti i milanesi sono in vacanza, anzi nessuno lo è.

E chi non esce di casa è perché resta chiuso tra le mura, terrorizzato da un virus che non si sa come agisca, dove e perché! E da qui il terrorismo (psicologico) dilaga! E come la buona scuola insegna:

i momenti di crisi sono i migliori

per cogliere opportunità.

E così i ristoratori milanesi hanno deciso di reagire. Vediamo come!

  1. L’Unione di Brand della Ristorazione Italiana
  2. A Monza Il Moro offre un nuovo servizio a domicilio
  3. L’esperienza dei ristoranti Mu Dimsum
  4. La cucina italiana punta sulle ricette di penne lisce!
  5. Il dolce creato ad hoc: la Corona Cake della Gelateria Infinito.
  6. Wicky’s a Milano diventa anche take away
  7. Portici e Caruggi: la mixology di Torino e Genova si unisce e reagisce!
  8. Ripresa di lezioni di cucina, con la cucina DALTRI tempi a Teatro7.
  9. APCI chiede misure urgenti di sostegno alle imprese in supporto della ristorazione italiana.

 

1. L’Unione di Brand della ristorazione Italiana

Un gruppo di ristoratori si sono aggregati, messi insieme, costituendo l’ “Unione dei Brand della Ristorazione Italiana”, un gruppo rappresentativo di ormai 70 (ad oggi) imprenditori della ristorazione milanese. Si sono incontrati lunedì scorso e associati, per dare un segnale di presenza e supporto alla città e alle istituzioni. L’associazione delle aziende, di carattere temporaneo, rappresenta ad oggi circa 1000 attività della ristorazione per un totale di circa 10.000 lavoratori sul territorio. Una voce corale di questi imprenditori che vogliono aderire all’invito del sindaco Beppe Sala che richiama al buon senso:

“Esprimiamo il nostro senso comune decidendo di tenere aperti i nostri locali, aderendo all’invito del nostro Sindaco Beppe Sala che invita a scongiurare atteggiamenti che possano generare eccessivo allarme, tra cui l’immagine di una città “spenta” in tutti i sensi, senza che ve ne sia l’effettiva necessità. Con i nostri colleghi abbiamo stabilito di devolvere un sostegno economico alle forze volontarie in campo, rappresentate da Associazioni riconosciute, che stiamo definendo in queste ore perché Milano è una città viva… e una città viva è una città che reagisce” .

Alcune voci nel gruppo:

  • “Siamo diventati da poco una B-Corp e come tale ci siamo sentiti in dovere di anteporre l’interesse e il bene comune, alleandoci con coloro che possiamo definire nostri concorrenti”- Antonio Civita di Panino Giusto

 

  • “Noi abbiamo tenuto duro e deciso fin da subito di tenere aperti i nostri locali (9 in tutto compreso l’ultimo Bomaki inaugurato da qualche settimana in zona Porta Venezia) mantenendo un atteggiamento positivo di fiducia e buon senso in una situazione di emergenza che sta creando un allarmismo eccessivo che rischia di spegnere la vitalità della nostra città. Abbiamo potenziato il delivery e continuiamo ad offrire lo stesso servizio ai clienti, garantendo come sempre freschezza e qualità dei prodotti, che da sempre ci ha contraddistinti così come il sorriso da non perdere mai, anche in una situazione eccezionale come quella che stiamo vivendo”- Giuseppe “Beppe” Grasso, amministratore delegato del gruppo, a cui fanno capo i tre noti brand di Bomaki, Jazz Cafè e Poku

 

  • “Siamo riusciti a fare davvero qualcosa di straordinario. In meno di 2 ore siamo riusciti a coordinare piu di 60 marchi del food e a raccogliere oltre 60mila euro da donare alla comunità di Milano” – Vincenzo Ferrieri di CioccolatItaliani

 

  • “Siamo regolarmente aperti, vi aspettiamo. Le istituzioni sono con noi, non dobbiamo farci frenare dalla paura. Abbiamo attivato delle produce sanitarie ancora più stringenti per i dipendenti e per le pulizie, stiamo attenti a disinfettare ogni tavolo, prima e dopo il consumo”- Salvatore Maresca, imprenditore e owner dei due ristoranti Muu Muzzarella a Milano, in via Raffaello Sanzio 24 e viale Premuda 46.

 

  • “Milano è una città svuotata. I nostri locali sorgono in zone con molti uffici: l’impressione è che nessuno stia lavorando perché molti stanno usufruendo dello smart working. A questo si aggiunge l’impatto fortissimo delle notizie e la psicosi collettiva che ha colpito la città» – Matteo Pichi, cofondatore e ad di Poke House.

 

  • “Milano non si deve fermare. É importante che tutti i ristoratori, ma anche tutti gli imprenditori e i cittadini, trovino la forza e la positività di andare avanti in questo momento. Pur rispettando la situazione di emergenza, continuiamo a garantire ai nostri clienti un servizio puntuale e di qualità” – Federico Bollito, socio fondatore di God Save the Food.

Altri commenti arriveranno, e saremo felici di aggiornare questo elenco. Intanto specifichiamo che (al 27/02/2020) aderiscono all’iniziativa: 1. Antica Focacceria San Francesco 2. Basara 3. Bhangrabar 4. Bomaki 5. Botinero 6. Bowls and More 7. Briscola – Pizza Society 8. Bun – The Abnormal Burger 9. Caffè Napoli 10. Calavera 11. Chinesebox 12. Cioccolatitaliani 13. Circle Unione dei Brand della Ristorazione Italiana 14. Cocciuto 15. Cuccà Cucina e Caffé 16. Cuccà Panini e Caffè 17. Deliveroo 18. Deseo 19. Duomo dal 1952 20. Duomo gelatieri dal 1952 21. East River American Pub 22. El Carnicero 23. El Porteño 24. Flower Burger 25. Foorban 26. Fud Bottega Sicula 27. Gelateria Rigoletto 28. Ghe Sem 29. Glovo 30. God Save the Food 31. Granaio Caffè e Cucina 32. Gud 33. Gustavo 34. Ham Holy Burger 35. Hamerica’s 36. I Love Poke 37. Il Mannarino 38. IT Milano 39. Iyo 40. Jazz Café 41. Kalamaro 42. KFC Kentucky Fried Chicken 43. L’Ov Milano 44. La Birreria Italiana 45. La Cantina del Giannone 46. La Filetteria Italiana 47. La Focacceria 48. La Mantia 49. La Risotteria Italiana 50. La Tartina 51. Le Biciclette 52. Lievità 53. Living 54. Long Island Navigli 55. Macha 56. Manhattan 57. Mare in Pasta 58. Matilde Bakery 59. Milano Restaurant Group 60. Muu muuzzarella 61. Nima Sushi 62. Nuda e Cruda 63. Original Pizza 64. Osteria Brunello 65. Panini di Mare 66. Panini Durini 67. Panino Giusto 68. Parco Milano 69. Pescaria 70. Pie – Pizzeria Italiana Espressa 71. Pills Pub 72. Pisco 73. Pizzium 74. Poke House 75. Pokeria by Nima 76. Poku by Bomaki 77. Refeel 78. Riccione 79. Riccione Bistrot 80. Roadhouse 81. Rossopomodoro 82. Sagami Milano 83. Sapori Solari 84. Savini Milano 1867 85. Signorvino 86. Sotto Sotto – Cucina in Cantina 87. Spiller 88. Spontini 89. Sushiko 90. SwissCorner 91. T’Amo Burger 92. T’Amo Pasta 93. Taverna Visconti 94. Temakinho 95. Terrazza Triennale 96. The Friends 97. That’s Vapore 98. This is not a Sushi Bar 99. Twin’s Café 100. Uber Eats 101. Vista Darsena 102. 5Roosters 103. …  

2. A Monza Il Moro offre un nuovo servizio a domicilio

A Monza i fratelli Butticè de “Il Moro di Monza” hanno deciso, come i colleghi milanesi, di reagire ed affrontare la situazione in modo imprenditoriale. La scelta quindi di comprendere i clienti spaventati dalla situazione, e di andare loro incontro, organizzandosi per fornire un servizio unico nella loro zona.

Dal 1 Marzo infatti verrà implementato un servizio a domicilio per la città di Monza, coprendo un raggio di circa 2km.

Ci sarà un menù dedicato e pensato per preservare la massima qualità del piatto e per rinvenirlo a casa con un piccolo cartoncino esplicativo per piatto. Inoltre per chi lo desiderasse o fosse appena al di fuori della zona coperta, ci sarà la possibilità del servizio da asporto.

Per informazioni: Il Moro via Parravicini, 44 - Monza (MB) +39 039 327899 - info@ilmororistorante.it  (Chiuso il lunedì)
Per info sul menu in versione "take away" del noto ristorante di Monza, e per prenotazioni:    http://www.ilmororistorante.it/index.php/component/k2/item/88-IL-MORO-VI-RAGGIUNGE-A-CASA

 

3. Chi decide consapevolmente di restare aperti, sempre!

I locali del gruppo “MU” – MU dim sum e MU corso como a Milano, MU fish a Nova Milanese e MU bao a Torino – hanno deciso di mantenere aperte al pubblico le attività fino a quando le disposizioni delle autorità locali e nazionali lo permetteranno.
Saranno ulteriormente potenziate le attività di sanificazione degli spazi (per esempio tavoli, maniglie, sedie, bagni e tutte le superfici di contatto, ma anche tutti gli spazi di lavoro dello staff), già normalmente oggetto di pulizia profonda più volte al giorno, per assicurare il benessere dei lavoratori e dei clienti, ma le attività quotidiane continueranno senza sosta.
Così spiega Liwei Zhou, titolare di MU Fish:

“Si tratta di una decisione di gruppo, maturata dopo esserci riuniti e aver valutato i pro e i contro. Siamo consapevoli che restare aperti sarà un impegno importante in termini economici e di attenzione. Sappiamo che potrebbero arrivare giorni difficili se la situazione non apparirà davvero sotto controllo, ma lo dobbiamo ai nostri dipendenti e ai clienti fidelizzati, che aspettano di sapere se possono contare su di noi”.

Due dei locali del gruppo, MU Corso Como a Milano e MU bao a Torino, a vocazione take away e delivery, si preparano a potenziare le attività di consegna dei pasti, prevedendo che i milanesi preferiranno consumare i loro piatti preferiti in casa.
I locali del gruppo si affidano ai principali servizi come Deliveroo, Uber Eats, Guagua, Glovo, JustEat.
I clienti che desiderano maggiori informazioni possono rivolgersi ai seguenti numeri:
  • MU dim sum 338 358 2658
  • MU Fish 334 804 1109
  • MU Corso Como 327 136 3837
  • Mu bao 333 878 4657

4. Le ricette della Cucina Italiana

Nella paura generale di restare chiusi in casa senza cibo si è scatenata la corsa al supermercato. Svuotati in alcuni casi corridoi interi di pasta, farine e scatolame. Il senso dell’humor non è mancato nemmeno in questi casi, e l’italiano ha saputo sorridere sul fatto che l’unica pasta rimasta in vendita anche in situazioni di crisi erano le PENNE LISCIE, che sembra non apprezzare nessuno!

Il sito della CucinaItaliana proprio in queste ore lancia un ricettario per questo formato di pasta, non sappiamo se per motivi ironici o semplicemnete gastroniomici, a noi ha fatto sorridere la cosa!

Se interessa, magari perchè siete riusciti ad acquistare solo quel formato, ecco cosa propone la scuola guru della Cucina Italiana! https://www.lacucinaitaliana.it/news/cucina/penne-lisce-migliori-ricette/?utm_source=lci&utm_medium=NL&utm_campaign=daily

5. Il dolce “Corona Cake” della gelateria Infinito di Casalmaggiore (nel cremonese)

Andrea Schiroli e la moglie Daniela, titolari della Gelateria Infinito di Casalmaggiore (nel Cremonese), hanno voluto reagire alla psicosi da coronavirus e al timore in modo simpaticoe dolce. Qui è nata la Corona Cake, una torta gelato che richiama la forma del virus,  fatta di gelato al fiordilatte e al lampone, con le parti in rilievo in cioccolato. Così spiegano i pasticceri ingegnosi:

“Non siamo nella zona rossa, ma qui l’atmosfera è comunque molto tesa e difficile da sostenere dal punto di vista psicologico. La gente parla solo del Coronavirus, e quando abbiamo visto entrare di continuo persone preoccupate per l’emergenza, ci è venuta l’idea.

Non volgiamo assolutamente mancare di rispetto a chi in questo periodo sta soffrendo. Sappiamo che la questione è seria, ma crediamo fermamente che non sia con la tristezza e la paura che si risolvono i problemi.

L’importante è rispettare le ordinanze e mantenere la calma. Se poi nel frattempo si mangia anche del buon gelato, male non fa”.

Contatti: Gelateria Infinito Via C.Colombo, 2 (127,02 km) 26041 Casalmaggiore www.gelateriainfinito.com

6. Wicky’s a Milano diventa anche take away

Il ristorante giapponese “Wicky’s Innovative JapaneseCuisine”, nonostante l’inevitabile calo di prenotazioni conseguente all’emergenza sanitaria in corso, sceglie di rimanere aperto e introduce il servizio take away. Lo chef WickyPriyan ha elaborato un menù speciale per chi a pranzo o a cena non intende rinunciare alle sue prelibatezze pur restando a casa o in ufficio. La proposta comprende una ricca selezione di:

  • piatti freddi (tra cui il suo leggendario “carpaccio dei 5 continenti”, il “sashimi misto”, la “tartare di Angus scozzese” ecc.),
  • sushi (tra cui l’iconico “Sushi Kan”, ma anche “Maki Salmone”, “Maki Angus”, “Maki Granchio” ecc.) e
  • pietanze calde di carne e pesce (“Merluzzo nero storia di Kyoto”, “Tempura di baccalà”, “Magica” – ovvero filetto di branzino servito con salsa di Champagne aromatizzata con limone e soia -, il delizioso maialino “WiKakuni Kyoto” ecc.).
Le prenotazioni possono effettuarsi al telefono e ritirare il pacco in loco, in comode scatole biodegradabili, in accompagnamento a vini e sake pregiati, ma anche soft drink, con uno sconto del 10% sul prezzo in carta.  Il tutto, pagando in contanti o con carta di credito alla consegna. E’ disponibile anche un servizio delivery nell’area del Comune di Milano con consegne in tempi rapidi – da un minimo di 30 minuti a 1 ora al massimo di attesa. Gli ordini verranno recapitati a domicilio tramite taxi, gratuitamente per quelli di importo superiore a 120 euro, mentre per tutti gli altri è previsto un costo di consegna di 15 euro. Come spiega lo chef:

“Abbiamo pensato che questo momento particolare in cui la socialità è ridotta fosse proprio quello più adatto per fare un ulteriore sforzo introducendo il servizio di take away e delivery. Detto questo, noi andiamo avanti con determinazione e siamo regolarmente aperti, pur con tutte le precauzioni che la situazione impone.

Vengo da una famiglia di medici Ayurveda da generazioni e per questo sono ben consapevole dell’importanza di adottare tutte le opportune misure per contenere il diffondersi dell’infezione. Ho pensato quindi di mettere al centro del ristorante una vasca con un mix di acqua e spezie profumate per purificare l’aria da batteri e virus. Resta invariata infine l’attenzione che da sempre prestiamo alla pulizia e al rispetto di tutte le norme igieniche a tutela della salute dei clienti e del personale”.

Gli ordini si accettano dal martedì al venerdì dalle ore 10.30 alle 20.00 (solo il lunedì e il sabato dalle ore 16.00 alle 20.00). Le consegne saranno effettuate dal martedì al venerdì tra le ore 12.30 e le 14.00, per il pranzo, e tra le ore 19.00 e le 22.00, per la cena (il lunedì e il sabato solo a cena).

7. Da Torino a Genova, la reazione mixology, tra portici e caruggi

Oltre la paura e l’allarmismo, perché Torino e Genova non si fermano e rispondono a suon di cocktail in questi giorni incerti e difficili.

Mercoledì 4 marzo a partire dalle 19, il cocktail bar Affini Rivendita2 (Piazza della Repubblica 3 a Torino) ospiterà i colleghi del Gradisca Caffè di Genova, in un evento dove saperi e sapori, profumi e colori di entrambe le tradizioni gastronomiche e “miscelatorie” si incontreranno per dare vita a qualcosa di nuovo e stuzzicante.

Una serata all’insegna del divertimento, della mixology e del food pairing per gustare ricette antiche e rivisitate, ma anche un’occasione per ribadire concetti di unità e innovazione. Così spiega Davide Pinto proprietario del Gruppo Affini di Torino:

“Nonostante si tratti di un momento prettamente ludico, con “Portici & Caruggi vogliamo lanciare un segnale forte di collaborazione e vicinanza. Perché è proprio in momenti confusi come quello che stiamo vivendo a causa del Coronavirus, dove le piccole realtà imprenditoriali come la nostra e Gradisca Caffè rischiano di soffrire maggiormente, che bisogna fare squadra, esaltare le rispettive eccellenze e camminare fianco a fianco.  Tutto, chiaramente, nel rispetto della qualità, del bere responsabile e del sano divertimento”.

Dal Vermut al Taggiasco i sapori dei portici torinesi e dei carrugi genovesi saranno i veri protagonisti della serata. Un connubio intrigante, esaltato ulteriormente dall’arte miscelatoria di Michele Marzella, bar manager di Affini e da quella culinaria di chef Niccolò Tealdi di Affini,  per un food pairing tutto da scoprire, in collaborazione con i rispettivi colleghi genovesi. I cocktail, realizzati per l’occasione, andranno dal Cocktail Portici (Gin taggiasco, sciroppo alla maggiorana, limone, albumina e soda) al Cocktail Caruggi (Gin Taggiasco, sherbet basilico e pinoli tostati, gocce di salamoia, crosta di pecorino). Per quanto riguarda il food, i piatti della tradizione ligure andranno dalla farinata alle trofie al pesto con polvere di pomodoro e formaggio prescinseua, dal calamaro ripieno su crema di bieta e chips di riso al pomodoro alla torta ligure.  

8. A Teatro7 si reagisce con una bella lezione di cucina DALTRI tempi, con lo chef Andrea Daltri!

Dopo un periodo di pausa forzata, Teatro7 riprende con un corso di cucina che vuole far rivivere le tradizioni, il 6 marzo alle ore 20 a Milano. Cucina Daltri Tempi nasce nel 2016 con l’intento di tenere viva la cucina tradizionale romagnola, attraverso i corsi di cucina (pasta fresca, piadina, panificazione) e con cene private. Con il passare del tempo sono stati elaborati altri corsi che rispettassero alcune regole di base come, il km 0, la stagionalità degli ingredienti e la semplicità nelle preparazioni, attraverso i quali si possono apprendere metodi, tecniche, trucchi e curiosità, per rendere la cucina semplice, divertente ed alla portata di tutti, trasmettendo la passione che per me rappresenta, dalla materia prima al piatto finito. Così spiega lo chef Andrea Daltri:

“Lavoreremo su tre preparazioni, tre formati, consistenze e gusti, preparando tagliolini, ravioli e passatelli, e accompagnandoli con sughi di pesce “povero” ( tutti quei pesci dal costo minimo come le alici, le triglie e la gallinella di mare) della tradizione romagnola. Per me “pasta fresca” significa amore, passione, famiglia, domenica e voglio mostrarvi come prepararla, servirla e gustarla, dal mio personale punto di vista, attraverso le emozioni che ho vissuto e che mi legano in maniera viscerale a questa preparazione. Cucina Daltri Tempi infatti nasce per preservare e tramandare le antiche ricette di famiglia, le ricette delle zie, nonne e bisnonne, proprio attraverso i corsi di cucina”.

Per informazioni e iscrizioni: Cucina Daltri Tempi 6 marzo 2020 – Teatro7 Milano 

9. APCI chiede misure urgenti di sostegno alle imprese in supporto della ristorazione italiana

Dopo la firma del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che recepisce e proroga alcune misure di contenimento e gestione emergenza da COVID-19, la APCI ha evidenziato che  viene esclusa totalmente la Ristorazione italiana. APCI – Associazione Professionale Cuochi Italiani – si associa alla richiesta di FIPE – Federazione Italiana Pubblici Esercizi – di non dimenticare questo settore, porta bandiera del Made in Italy e fonte di lavoro per tutti coloro che ne fanno una professione. Una grave mancanza, come si legge nella comunicazione di FIPE, per un settore cha ha subito perdite pari all’80% del fatturato. Sonia Re, Direttore Generale di APCI ci spiega:

 “I nostri cuochi e ristoratori rappresentano un settore che si dimostra da tempo strategico e fondamentale per l’Italia non solo per il peso economico del turismo enogastronomico e dell’indotto che genera, ma anche per il valore culturale e edonistico, che identifica e fa apprezzare il nostro Paese.

É doveroso che si prendano misure urgenti per un comparto che merita attenzione e concretezza”.

 

...in continuo aggiornamento!

Storie  di Cibo è lieta di raccontare reazioni positive virali!