DONQ azienda panettoni giapponese

Il panettone: si impara dall’Italia e si produce in Giappone!

Il panettone: si impara dall’Italia e si produce in Giappone!

Il  panettone Made in Japan come sarà?!

Me lo sono chiesta quando alla manifestazione RePanettone di Milano (una fiera espositiva e “degustativa” di molte aziende e pasticcerie produttrici di panettoni artigianali) ho visto uno stand di giapponesi.

In mezzo a produttori italiani spiccavano solo per i tratti orientali, visto che i prodotti erano, come per gli altri, panettoni di vari gusti e decorazioni, con confezioni super natalizie e molto eleganti!

Mi sono subito avvicinata per chiedere informazioni e dettagli, e le due chiacchiere con i ragazzi del banco si sono poi trasformate in una chiacchierata più approfondita con il referente dell’azienda DONQ, per concludersi in una breve intervista!

Kenta Fujii, l’intervistato appunto, mi ha spiegato che i giapponesi hanno una grande passione per il panetto­ne, tanto che lo consumano tutto l’anno, a colazione o durante la giornata.

Mi ha parato della azienda per la quale lavora, la DONQ:

“Quando è nata, nel 1905, era solo una piccola panetteria, fondata dal tipografo Motojiro Fujii, mio nonno, che impressionato dai numerosi panifici di Nagasaki durante un viaggio d’affari, decise di fondarne uno proprio!

L’azienda Donq ora è il leader del settore dol­ciario e della panificazione, produce centinaia di migliaia di panettoni l’anno ed è la più grande del Paese con 5000 dipendenti e 240 negozi”.

Mi informo sull’origine della loro ricetta del panettone: è stata “copiata”, studiata, elaborata in casa?

Kenta mi risponde soddisfatto, forse perché legge nella mia curiosità una sorta di luogo comune sul fatto che gli orientali copiano tutto!

“La Donq produce un ottimo pa­nettone con la ricetta di Olindo Meneghin, maestro pasticcere veneto, fondatore fondatore della Pasticceria Sanremo a Badia  Polesine, scomparso da poco.

Nel 1984 la nostra azienda lo aveva chiamato in Giappone per produrre il vero panettone italiano: abbiamo così ereditato la sua tecnica di produzione del panettone e il suo lievito madre. E dal 1985 ogni anno il maestro è tornato in Giappone per migliorare le nostre tecniche di pasticceria, per controllare la qualità del nostro panettone, e per donarci ceppi del suo lievito madre”.

Mi parla poi dei vari riconoscimenti ricevuti dall’azienda, tra cui quello in Expo a Milano:

“L’11 luglio 2015 nel Padiglione Italia abbiamo ricevuto un premio, per aver contribuito a trasmettere la cultura italiana in Giappone grazie ai tanti panettoni sfornati e venduti!

In effetti continuiamo a produrre panettoni, e anche a migliorarci continuamente con contatti con grandi pasticceri italiani che selezioniamo con cura e che invitiamo a farci da maestri”.

 

Qui il video della breve intervista fatta dopo la lunga chiacchierata, per avere un ricordo anche video di questo “dolce” incontro. Peccato che a me non piaccia il panettone, altrimenti mi sarei fatta invitare in Giappone a fare la degustatrice!