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Tiramisù: diatriba e ricerche sulle origini

Le radici del Tiramisù, in Veneto o altrove?

Storia, tradizione e versioni differenti sulle origine dell’iconico dolce italiano.

Il tiramisù, quel dolce italiano che ha conquistato il palato di molti, è un connubio perfetto tra cremosità e caffeina, una delizia nata dalle tradizioni culinarie venete. Questo dessert, composto da strati di savoiardi imbevuti in caffè e una vellutata crema di mascarpone, uova e zucchero, coronata da un tocco di cacao in polvere, è un’icona della pasticceria italiana.

Se cerchiamo di stabilire le sue vere origini, scopriamo una diatriba affascinante che coinvolge diverse regioni italiane.

Una delle versioni più accreditate vuole il Veneto come la patria indiscussa del tiramisù.

Nello specifico, Treviso è spesso indicata come il luogo di nascita ufficiale di questo dessert irresistibile. Qui, nel ristorante “Alle Beccherie” della famiglia Campeol, il cuoco Roberto Linguanotto contribuì a gettare le basi di quello che oggi conosciamo come tiramisù negli anni ’60.

Secondo il gastronomo Giuseppe Maffioli, fu intorno al 1970 che Linguanotto creò questa prelibatezza, attingendo a influenze tedesche (avendo trascorso parte della sua carriera in Germania) e ispirandosi allo “sbatudin,” un composto di tuorli d’uovo e zucchero simile allo zabaione.

Gli abitanti del luogo, lo consumavano con i biscotti secchi, conferendogli il soprannome in dialetto “Tirame su” (che significa “tirami su”), da cui deriva il nome del dessert.

Nonostante queste radici venete ben consolidate, la paternità del tiramisù è stata rivendicata anche dal Friuli-Venezia Giulia, spingendo gli appassionati di gastronomia italiana a una vivace diatriba.

Indipendentemente dalle origini precise, il tiramisù è diventato un simbolo della cucina italiana e un dolce amato in tutto il mondo.

Recentemente, per celebrare questa tradizione culinaria unica, è stata inaugurata a Treviso la “Casa del Tiramisù.”

Questo edificio, noto come Palazzo Barberia, risalente al Quattrocento e situato nel cuore del centro storico, è stato completamente ristrutturato dalla società “Il Tiramisù Dolce di Treviso,” fondata dall’imprenditrice Elisa Menuzzo.

L’obiettivo di questa iniziativa è quello di valorizzare e promuovere la produzione tradizionale di tiramisù. All’interno, i visitatori possono immergersi in un mondo di dolci prelibatezze, con oltre 20 ricette diverse di tiramisù da gustare. Inoltre, sono disponibili spazi per eventi, laboratori di cucina e dimostrazioni culinarie, rendendo questo luogo un paradiso per gli amanti della pasticceria di qualità.

La “Casa del Tiramisù” è un altro segno tangibile di come questo dolce italiano abbia radici profonde nella cultura e nella tradizione del Veneto, portando con sé un legame unico tra il tiramisù e il territorio da cui ha preso vita.

La diatriba sulle sue origini non fa altro che aggiungere un pizzico di mistero e fascino a questa deliziosa creazione culinaria.

Da un recente incontro a Castelbrando abbiamo appurato che esiste anche un’altra versione, o meglio un dettaglio sulla nascita del Mascarpone, nato come Mascherpone.

Il Conte Senatore Gerolamo Brandolini, proprietario del Castello Brandolini, oggi CastelBrando.it, sviluppa nella sua latteria in Cison (TV) il nuovo Mascherpone (oggi Mascarpone), componente essenziale per un ottimo TIRAMISU’.

Siamo nei primi decenni del 1900 e, con grande mente imprenditorialee, registra questa ricetta come marchio il 2 ottobra 1933, e con i cuochi nella sua cucina in Castello assembla le uova al mascarpone, i biscotti, lo zucchero alla polvere di cioccolato, cannella e caffè  servendo dal 1933 ai suoi famigliari ed ospiti questo dolce dessert destinato poi a diventare il dessert più famoso e diffuso al mondo.

Nello specifico registra una innovativa formulazione, diversa del Mascherpone storico conosciuto nel Lodigiano da secoli, e il Marchio  (il numero 48371) viene concesso dopo quasi 9 mesi di controlli sulla originalità del prodotto e marchio.

Dal 1933 ad oggi, sono quindi 90 anni che di fatto il tiramisù viene fatto e servito agli ospiti di Castelbrando in divese versioni e forme, con testimonianze storiche come quelle dell’ultimo proprietario della Latteria di Cison, Loris Gobbato, che ricorda che la sua mamma lo faceva già negli anni 1940-45

Di fatto si discute a volte sulle origini, ma nessuno ne contesta la bontà e il piacere di degustarlo.

E poi ormai ne esistono versioni creative, destrutturate, scomposte.

Talmente famoso da essere sottoposto a rielaborazioni, con un mito solo: l’originale ricetta semplice con uova, savoiardi, caffèe  cacao.

E in efetti nascono concorsi per decretare i migliori, tra cui la Tiramisuworldcup, che decreta ogni anno il campione del mondo di tiramisù e di tiramisù creativo.

Buon tiramisù.