World Pasta Day: 10 ricette da chef

25 ottobre: si festeggia il World Pasta Day.

25 anni di questo evento, pastai italiani riuniti e ricette di chef amici.

Si celebra il 25 ottobre in tutto il mondo il World Pasta Day, che quest’anno compie 25 anni.

Tante iniziative sia di aziende produttrici che di ristoratori e chef. Un esmpio: i pastai italiani di Unione Italiana Food celebrano questo traguardo in un viaggio tra modelli di consumo e tendenze di ieri, di oggi e di domani, in Italia come nel mondo.

La Giornata Mondiale della Pasta è l’appuntamento perfetto per festeggiare la tradizione e la cultura del gusto della pasta italiana, accompagnati dal sapere dei produttori e dalle testimonianze di sportivi e testimonial.

Nello spirito di “nutrire il pianeta con un piatto di pasta” i pastai di Unione Italiana Food hanno simbolicamente donato alle mense Caritas di Milano, Roma, Napoli, Palermo e Lucca 25 tonnellate di pasta, un quantitativo sufficiente ad assicurare 310.000 pasti caldi.

In questa Giornata Mondiale della Pasta, celebriamo la pasta per il suo ruolo di linguaggio universale, che unisce persone di tutto il mondo, creando connessioni attraverso un amore condiviso per questo piatto prezioso. Che la si gusti come carbonara italiana, ramen giapponese o mac ‘n’ cheese americano, il carattere avvolgente della pasta supera i confini.

Le statistiche confermano solo ciò che già sappiamo: l’eterna attrattiva della pasta è qui per restare.

Mentre il mondo si unisce per celebrare la Giornata Mondiale della Pasta, gustiamo i sapori dei nostri piatti di pasta preferiti, connettiamoci gli uni con gli altri attraverso un amore condiviso per la pasta e godiamoci la deliziosa diversità che questo amato cibo porta nelle nostre vite.

Brindiamo a un quarto di secolo di apprezzamento globale della pasta e che la sua popolarità continui a crescere ancora per molti anni a venire!

Ecco alcune idee e proposte degli chef che conosciamo.

1- PASTA IN BIANCO dello chef Luca Natalini

da Autem a Milano

La cucina è la forma d’arte di maggiore creatività per lo Chef Luca Natalini, è lo strumento per trovare “l’inoltre”.

Nel suo Autem aperto da qualche mese a Milano ha già epsersso a pieno la sua idea di cucina, in una dimensione a vista che fa vivere al cliente la bellezza della sua idea dei piatti.

Famoso per questo piatto da anni, poi replicato anche da altri nomi di Milano e non solo, lo Chef Luca Natalini esprime il suo estro nella sua Pasta in bianco, unica e inimitabile!

Decotto di alloro, vermouth alle prugne, aceto affumicato e miele di acacia sono gli ingerdienti di questa delizia, dove il tocco dello chef è fondamentale per rendere un piatto “tanto semplice” come la pasta in bianco, un vero capolavoro gatsronomico, con la pasta Felicetti.

2- STROFISSIÀ  dello Chef Michelangelo Mammoliti

Al  5* L Il Boscareto Resort & Spa, La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti * di Serralunga d’Alba (CN)

All’interno del 5* L Il Boscareto Resort & Spa, l’executive Michelangelo Mammoliti è da poco tornato a proporre i suoi piatti naturali, istintivi e della memoria. Ricette che mescolano suggestioni, vicine e lontane, assorbite durante un viaggio di conoscenza e di studio che dura da quindici anni e che hanno come protagoniste le erbe aromatiche, le spezie, le radici e le specie vegetali coltivate personalmente dallo chef nell’orto e nella serra del ristorante La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti.

Tra i primi, spicca Strofissià, un piatto di trofie contemporanee.

Vengono preparate con grani antichi dell’Alta Langa, pesto, pralinato di pinoli, fagiolini, in punte e in lamelle, Parmigiano Reggiano 48 mesi e un mix di basilici.

3- RICORDO PIEMONTESE dello chef  Enrico Marmo

Ai Balzi Rossi * di Ventimiglia (IM)

L’executive chef Enrico Marmo del ristorante stellato Balzi Rossi propone una cucina dai sapori netti e decisi, in cui i piatti della tradizione gastronomica italiana vengono rivisitati attraverso un lavoro minimale della materia prima.

A dimostrarlo ricette come Ricordo piemontese, il primo piatto del menu Momento che si lega ai ricordi che Marmo ha della sua infanzia.

Alla base della proposta, l’idea di rivisitare un grande classico della tradizione piemontese, il plin di carne, in una versione vegetariana, che non ha nulla da invidiare alla ricetta classica.

Nella ricetta, lo chef Marmo farcisce la pasta fresca con un ripieno a base di ceci cotti come un brasato, con sedano, carota, cipolla, aglio, rosmarino, salvia, concentrato di pomodoro e poi sfumati con vino Rossese.  Dopo aver preparato e cotto i plin, termina il piatto con una glassa – a base di cipolla bionda, pomodori secchi, funghi Champignon, salvia, timo, aglio di Vessalico, aceto di riso.

4- I LAGANARI di Antonella Ricci e Vinod Sookar

a Osteria Ricci di Milano

Ricci Osteria nasce dal desiderio degli chef Antonella Ricci e Vinod Sookar di portare a Milano la loro personale cucina, una cucina nata nella Puglia di Ceglie Messapica, all’ombra del fornello di famiglia, cresciuta viaggiando nel mondo e a scuola di grandi cuochi, diventata oggi cucina d’autore. Quella di “una gustosa semplicità” su cui risplende il sole del Mediterraneo. Concreta, leggibile, eseguita con ingredienti di produttori locali rispettando la materia prima.

In occasione del World Pasta Day parliamo dei Laganari, pasta lunga di semola ai frutti di mare, datterini gialli e limone.

Come ci spiega la chef, i Laganari sono una delle poche paste pugliesi che si impastano con uova, oltre la semola rimacinata e l’acqua: una volta fatte le sfoglie si possono tagliare al coltello o con un apposito matterello dentellato.

Somigliano nello spessore agli spaghetti alla chitarra o a delle tagliatelle spesse e strette; infatti, si usano molto anche nella Puglia del Nord dove prendono il nome di troccoli e si impastano con semola rimacinata uova e acqua.

5- SPAGHETTI ALL’OLIO DI OLIVE

al 5* L Il Sereno – Il Sereno Al Lago * – Chef Raffaele Lenzi – Torno (CO)

Concreta, essenziale e salutare. È la cucina di Raffaele Lenzi, l’executive chef del ristorante Il Sereno Al Lago* sul ramo occidentale del Lago di Como. Concreta perché prevede pochi gesti, essenziale perché a base di pochi ingredienti, salutare perché caratterizzata dall’uso della materia prima vegetale e di condimenti leggeri, lo chef predilige l’olio, vero e proprio protagonista di un primo piatto.

Nella ricetta degli Spaghetti all’olio d’olive, Raffaele Lenzi utilizza l’oliva nelle varietà pugliese Bella di Cerignola e siciliana Nocellara del Belice come frutto e quelle locale di Domaso (CO) e pugliese sotto forma di olio extravergine.

A completamento del piatto aggiunge i semi di basilico thai, che apportano croccantezza, e il basilico greco, più piccolo rispetto a quello comune e dal gusto leggermente mentolato, presentato a julienne.

6- FUSILLONE PEPERONE, MANDORLA E AGLIO NERO dello Chef Maurizio Bufi

al Ristorante Il Fagiano nel 5* L Grand Hotel Fasano & Villa Principe a Gardone Riviera (BS)

Maurizio Bufi è l’executive chef del Ristorante Il Fagiano, l’insegna di punta dell’albergo Grand Hotel fasano & Villa Principe di Gardone Riviera (BS).  La sua idea di cucina, che nel ristorante prende forma grazie a quattro menu differenti, si basa su un unico concetto: mai troppi ingredienti nel piatto, valorizzati in più forme differenti.

È il caso di Fusillone peperone, mandorla e aglio nero, un piatto che nasce dalla memoria d’infanzia dello chef, quando i peperoni e le mandorle erano gli ingredienti che in casa non mancavano mai.

 

Nel primo, interamente vegetale, il formato di pasta simbolo dell’eccellenza italiana, viene mantecata con una crema di peperoni pugliesi cotti al barbecue, dal sapore leggermente affumicato, e completata con una pasta alle mandorle fresche, una composta di aglio nero e per finire, una polvere di peperone crusco.

7- RAVIOLI DI PATATA AFFUMICATA, SEDANO RAPA E STORIONE dello Chef Pasquale Tozzi

al Ristorante Il Pescatore del 5* L Grand Hotel Fasano & Villa Principe a Gardone Riviera (BS)

La proposta dello chef Tozzi, legata alla tradizione gastronomica italiana, è caratterizzata da un profondo rispetto per la materia prima, utilizzata in tutte le sue parti.

A dimostrarlo, il primo piatto Raviolo di patata affumicata, sedano rapa e storione.

Una ricetta autunnale particolarmente saporita e golosa che abbina un pesce di acqua dolce dalle carni sode, corpose e delicate, ad alcuni degli ingredienti considerati più poveri in assoluto: la patata e il sedano rapa, qui protagonisti del ripieno e del condimento della pasta fresca.

La patata affumicata viene usata per farcire i ravioli, il sedano rapa viene fatto cuocere al cartoccio con le erbe aromatiche, frullato e utilizzato come base su cui disporre i ravioli completati i filetti di storione in olio cottura e olio al porro.

8- CACIO E PEPE, GAMBERI E LIME dello Chef Michele Minchillo 

al ristorante Vitium * a Crema (CR)

L’unica stella in tutta la provincia di Cremona, il ristorante Vitium, è un luogo di sperimentazione e creatività. Lo spazio in cui l’executive chef Michele Minchillo, giovane, ambizioso e determinato, ripensa la tradizione per renderla attuale e personale.

E’ il della Cacio e pepe, gamberi e lime. Il primo piatto menzionato nella scheda dalla Guida Michelin che è emblema dell’equilibrio fra la tecnica di cucina contemporanea e il sapore confortevole di quella casalinga.

La ricetta, che riprende uno dei primi piatti tradizionali della cucina italiana romana viene rivisitata con un twist personale, che arricchisce e completa ancor di più il piatto. A impreziosire il signature, i gamberi viola di Gallipoli, provenienti dalla stessa regione che ha dato i natali allo chef, un mix di pepi – Sichuan, Tellicherry, Cubebe e Sarawak – e due formaggi differenti utilizzati per la realizzazione della salsa: Pecorino Romano Dop “Scorza Nera” e Parmigiano Reggiano Vacche Bianche.

9- ZITO, RAPA E TOMA D’ALPEGGIO dello Chef Stefano Sforza

al ristorante Opera – Torino

Non distante da Porta Susa, area signorile di Torino, in una sala dominata dai mattoni faccia a vista, va in scena la cucina dello chef del ristorante Opera Stefano Sforza, molto improntata sul vegetale.

Nel piatto Zito, rapa, toma d’alpeggio il formato carnoso, anche chiamata candela, viene cotto in due modalità diverse: in acqua e pepe e in acqua e successivamente in acqua di rapa rossa. Il piatto viene completato da una crema di cime di rapa, fonduta di toma d’alpeggio, rape in carpione e crema di rapa rossa.

E’ il formato di pasta lungo che gioca un ruolo da protagonista nel nuovo menu Tuberi & radici, composto da sei portate tutte vegetariane.

10- PASTA E FAGIOLI della Chef Alessia Rolla

al ristorante Cantina Nicola a Cocconato d’Asti (AT)

Immerso tra le colline del Monferrato, il ristorante Cantina Nicola è nelle mani della giovane e intraprendente Alessia Rolla, chef autodidatta. La sua proposta, incentrata sulla gastronomia del territorio piemontese ma senza rimanere imprigionata nella tradizione, è costituita da piatti ricchi di personalità.

Ricette che prendono ispirazione dai ricordi d’infanzia, legati alle preparazioni della nonna, ma che vengono ripensate e reinterpretate secondo gli interessi della chef. Primo tra tutti, la fermentazione.

Come nel primo piatto Pasta e fagioli.

In questo caso, infatti, il tipico formato di pasta piemontese protagonista del piatto viene realizzato come una volta, ossia con “la cavallina” – un antico strumento per fare la pasta che apparteneva ai nonni del marito di Alessia – e servito con una crema ai fagioli borlotti, una polvere di latticello shoyu e un brodo versato in sala al momento
del servizio.

E qualunque piatto si scelga per festeggiare la bontà della pasta in giornata sarà comunque un successo!