“Dalla cucina alla medicina: eccellenze da condividere”, cena benefica da Crippa.

Una cena benefica al Piazza Duomo, da Enrico Crippa, tre stelle Michelin, lunedi 18 novembre.

Dal tartufo dell’anno, donato allo chef da Andrea Rossano, una charity dinner a favore della Fondazione Ospedaliera Alba Bra. Un tartufo benefico, quello bianco d’Alba. Dopo la consueta e famosa asta del tartufo, che anche quest’anno ha portato ad una raccolta benefica di centinaia di migliaia di euro, ecco un altro appuntamento, questa volta centrato su un progetto nella città di Alba. Protagonisti i tartufi d’Alba, o meglio il Cru Rocche del Roero di Andrea Rossano, della Tartufingros (che qualche giorno fa sono stati anche protagonisti della cena Cook-Corriere della Sera a Milano).

Ma andiamo con ordine.

Andrea Rossano, il filosofo dei tartufi, imprenditore di successo che ha fondato nel 1975 la Tartufingros e che ha portato tartufi in tutto il mondo, nei ristoranti più prestigiosi e nei luoghi più ambiti (dal papa al principe ereditiero dell’Arabia Saudita, da chef di fama mondiale a personaggi di spicco dello spettacolo), istituisce nel 2000 il premio Tartufo dell’anno del Roero” per premiare personaggi che hanno in qualche modo valorizzato il territorio. Sono stati protagonisti del premio persone di spicco come Carlin Petrini, Bruno Ceretto, Alain Delon, Sophia Lauren, Sergio Marchionne, Vittorio Sgarbi… Lo scorso anno il premio è stato conferito a Liliana Allena, presidente del’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Nel 2017 il comune di Vezza d’Alba ha inaugurato la tartufaia didattica del Roero, intitolandola ad Andrea Rossano. Nello stesso anno è nato il primo Cru di tartufi bianchi in Italia denominato Tartufi bianchi d’Alba “Rocche del Roero” e il primo tartufo con questo Cru è stato consegnato a Roberto Benigni. Quest’anno il premio del Tartufo dell’Anno (proprio un tartufo Rocche del Roero) verrà consegnato allo chef tristellato della città di Alba, Enrico Crippa, di Piazza Duomo, noto ristorante della Famiglia Ceretto, domenica mattina, all’inaugurazione della Fiera di Vezza d’Alba (leggine qui: Fiera Tartufi Vezza D’Alba) E su questo mix di elementi che Andrea Rossano si sofferma quando lo fermiamo per una chiacchierata:

“Noi abbiamo avuto la fortuna di nascere in un territorio splendido, elementi unici, come le nostre colline, i nostri terreni, i nostri imprenditori.

Ecco, dal terreno del Roero, dai tartufi trovabili solo in queste zone, dove un tempo c’era il mare, dalle menti imprenditoriali presenti, non poteva che crearsi un territorio ricco, che da qualche anno anche l’Unesco ha inserito come Patrimonio Mondiale.”

Ed ecco allora la scelta di premiare quest’anno un personaggio che porta avanti le tradizioni del territorio, e lo fa in un ristorante che da anni ha le tre stelle Michelin e le detiene con onore, sostenuto da una famiglia di produttori di vini, famosi per la loro attività sia enologica che filantropica. Il Cavalier Bruno Ceretto infatti è stato eletto proprio lo scorso anno Presidente della Fondazione nuovo ospedale Alba – Bra per il prossimo triennio 2018/20 e in questa veste sta portando avanti progetti di grande sviluppo. Uno è proprio legato al “tartufo dell’anno”. Ma come? Lo abbiamo intervistato per conoscerne i dettagli, ed ecco i suoi racconti, appassionati e gentili:

“Andrea Rossano quest’anno premia lo chef Crippa con i tartufo dell’anno, e Crippa ha deciso di offrire una cena mettendo a disposizione il ristorante e la brigata per una serata dedicata ad una cinquantina di persone disposte a versare mille euro a favore dell’ospedale Alba-Bra.

Questo consentirà alla Fondazione di pagare due borse di studio da 25mila euro l’una per due medici anestesisti che potranno così specializzarsi sul nostro territorio, far crescere la ricerca qui e non scappare all’estero”.

I medici saranno selezionati a Verduno, Torino, anche con il contributo del Dottor Luciano Scalise, direttore della Fondazione, che per questo evento ha lavorato dietro le quinte in maniera eccelsa, puntando al fatto che l’intero importo servirà ad avviare il progetto incominciando a sostenere gli specializzandi di anestesia del nostro territorio. Queste le sue parole:

 “Siamo stati i primi in Piemonte a raccogliere la preoccupazione della Regione, quindi aumentare le borse degli specializzandi in Piemonte, non poteva che partire da noi, visto che il Presidente Cirio e l’Assessore alla sanità Icardi provengono dal nostro territorio. La nostra Fondazione dà il buon esempio con la certezza che altre realtà territoriali seguiranno nella condivisione del progetto.

La raccolta fondi, per aumentare le borse di studio, proseguirà con altre iniziative e troverà il suo culmine nella campagna del 5×1000 della prossima primavera.

Intanto grazie alla cena benefica, la Fondazione Nuovo Ospedale ha già raccolto 50.000 euro”.

Insomma un tartufo nato da questo territorio, che torna su questo territorio per fare del bene.

Continua orgoglioso Ceretto:

“Una bellissima dimostrazione di affetto della nostra città. Questi eventi sono forse possibili in grandi capitali, in città ricche…trovare più di 50 persone disposte a pagare 1000 euro per una cena è una cosa che ci gratifica e riempie di gioia. Alba è una città consapevole delle sue possibilità e delle sue virtù e noi siamo orgogliosi di offrire tutto questo.”

Il team e la brigata di Piazza Duomo, che hanno come giorno di riposo il lunedi, si sono messi a disposizione gratuitamente per questa cena benefica di lunedi 18 novembre, al Piazza Duomo.

I 54 posti a disposizione, ripetiamo alla cifra di mille euro, sono andati tutti esauriti, ed ora una lunga lista di attesa di persone spera di essere inserita ancora in questo evento mondano, gustoso, dallo sfondo benefico.

Chissà che qualche posto in più si possa creare al Piazza Duomo, per dare ancora più lustro a questa raccolta fondi al sapore tutto di tartufi, un tartufo selezionato apposta, uno di quelli del Cru Rocche del Roero della Tartufingros. Oltre ai patti di Crippa e al tartufo donato da Andrea Rossano, in tavola ci saranno anche i grandi vini offerti dai produttori. Si degusteranno:

  • l’Ar­neis “Bricco delle ciliege” di “Almondo” di Montà d’Alba,
  • il Roero riserva “Ròche d’Am­psèj” di “Matteo Correggia” e
  • secondo indiscrezioni, pa­re anche il Barolo di “Monte­zemolo” e
  • probabilmente, sei ra­re bottiglie di Barolo “Ceret­to” del 1937, anno di nascita del suo “patron”.

Insomma da un “diamante” di questo territorio si sprigionano profumo, bontà e tradizione.

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